Posada Carriles: una patata bollente

Il regalino della destra di Miami a Bush

 

MAX LESNIK 6 aprile 2005

 

La notizia era pubblicata da poche ore, ma il rumore circolava a Miami da diversi giorni: Luis Posada Carriles, il più noto terrorista di origine cubana era già in territorio nordamericano e stava chiedendo asilo politico negli USA, dopo aver fatto il clandestino in America Centrale, probabilmente in Honduras e poi in El Salvador. La ex presidentessa Moscoso, di Panama, ha concesso un indulto che lo ha liberato da una detenzione per atti di terrorismo commessi nel paese.

 

Il curriculum di Posada Carriles come terrorista è cosi lungo che riguarda quasi tutti gli anni della sua vita adulta di 78 anni e non si può certo dire che sia un anziano indifeso, incapace di commettere atti di violenza e che merita riposo e tranquillità con una pensione casa sua, come un umile francescano... per carità!

 

Perché Posada Carriles - lo ha detto lui stesso molte volte – continuerà nella sua catena di crimini dovunque sarà, come ha fatto sinora, una volta come agente della CIA, un’altra come ufficiale repressivo della polizia venezuelana di governo, prima di Chávez o come capo banda di gruppi terroristi sovvenzionati economicamente da organizzazioni della destra cubana di Miami, come la Fondazione Nazionale Cubano Americana.

 

O per organizzare azioni di terrorismo contro gli alberghi di Cuba come lui ha proclamato con incredibile sfacciataggine in un’intervista che gli fece pochi anni fa Ann Louis Bradach, una giornalista del The New York Times.

 

Il suo crimine più abietto è stato l’attentato contro un aereo della Cubana de Aviación, nel 1976, che causò la morte di 73 passeggeri innocenti, tra i quali gli adolescenti giocatori di scherma, la squadra olimpica di Cuba che ritornavano a casa dopo aver vinto alcune gare internazionali.

 

Condannato in Venezuela per quell’atto di barbarie e di lesa umanità, Posada Carriles riuscì a fuggire dalla prigione di Caracas grazie alla complicità di esiliati cubani della Florida, vecchi compagni di azioni di terrorismo, che lo protessero in America Centrale e gli permisero di riannodare i contatti con la CIA, che lo utilizzò come operativo nella base militare di Eliopango, in El Salvador, quando in quella nazione si stava svolgendo la "guerra di Reagan" contro la sinistra guerrigliera.

 

La presenza a Miami del noto terrorista Luis Posada Carriles e la sua eventuale presenza fisica davanti alle autorità nordamericane collocheranno in una posizione molto difficile davanti al mondo l’attuale amministrazione repubblicana di Bush, coinvolta in quella che dicono si chiama "la guerra contro il terrorismo!"

 

Perché in accordo con quello che viene definito terrorismo per le leggi vigenti negli USA è proprio terrorismo quello che ha praticato in tutta la sua vita il cubano Posada, perché se c’è un terrorista per eccellenza è proprio costui: Lus Posada Carriles.

 

Questa è la patata bollente che ha tra le mani il governo degli USA. Posada andrà in carcere a Guantánamo come merita un assassino della sua portata o camminerà libero per le strade di Miami come fanno altri terroristi, cinicamente premiato per le sue barbarie e per burlare la giustizia che meriterebbero le sue vittime dell’orrendo crimine di Barbados?

 

Quello che è in gioco davanti al mondo è la credibilità della politica anti terrorista del governo Bush. O forse c’è solo un terrorista al mondo, che si chiama Osama Bin Laden? Staremo a vedere!

 

È un bel regalino questo che la destra cubana di Miami ha fatto a Bush! Con questo genere di amici non servono certo nemici!