È un dovere elementare del presidente

 

degli USA informare sul nascondiglio di

 

Posada Carriles


 

Il presidente Fidel Castro ha responsabilizzato il modello neoliberista con le crisi dei popoli latino - americani

 

 

 

ORFILIO PELÁEZ e ALBERTO NÚÑEZ  26 aprile 2005

 

"Il Governo degli Stati Uniti e il suo presidente hanno il dovere elementare d'informare sul nascondiglio del mostro Posada Carriles e si dovrebbe chiedere agli avvocati se questo atteggiamento di reticenza costituisce un delitto, uno spergiuro e una grave violazione delle leggi di questo paese", ha detto il Comandante in Capo rivelando nuovi dettagli relazionati con la presenza del terrorista e dei suoi seguaci negli USA, durante un intervento speciale di martedì 26, nel Palazzo delle Convenzioni.

 

Erano presenti dirigenti del PCC e dello Stato, delle organizzazioni politiche e di massa, combattenti delle FAR e del MININT e sopravvissuti agli attentati e familiari delle vittime dei molteplici atti di terrorismo. Fidel ha criticato fortemente l’etica e il senso morale dei governanti dell’impero che ospitano noti assassini e ha constatato che questa condotta è lontanissima da quella di Cuba, che mai nasconderebbe, nemmeno per un minuto, la presenza di uno qualsiasi dei responsabili dell’orribile attentato alle Torri Gemelle di New York o di qualsiasi altro crimine.

 

IMPERO E TERRORISTI SENZA VIE D’USCITA

 

"Il parto ritarda, ha detto Fidel iniziando il suo intervento, ma i sintomi sono sempre più complicati e le menzogne più evidenti. Solo un’idea è ben chiara: devono cercare una soluzione e non la trovano; la dilazione fa parte delle complicazioni che oggi vive l’impero, che apparentemente non ha formule per risolverle".

 

Fidel ha precisato che negli ultimi tempi è apparso ben chiaro che il dominio imperiale sull’America Latina e i Caraibi sta attraversando la sua crisi peggiore.

 

"Il delitto è gravissimo e potrà giungere a un punto di non ritorno. La strada è davvero brutta e conduce a situazioni instabili." Il leader rivoluzionario ha riferito un articolo pubblicato dal The Miami Herald che raccoglie la testimonianza della sorella di una delle 73 vittime del sabotaggio all’aereo della Cubana de Aviación, il guyanese Raymond Persaud, morto a 19 anni, che stava volando a Cuba per studiare medicina.

 

La sorella di questo giovane nel 1976 era una bambina di 11 anni ed ha dichiarato che da allora la famiglia vive con un terribile dolore e non intende in nessun modo l’entrata illegale di Posada Carriles negli USA, il suo stabilimento nel sud della Florida e la sua intenzione di richiedere asilo politico.

 

Commentando gli articoli pubblicati nei giornali, Fidel ha paragonato il sano affanno di salvare vite che animava il giovane della Guyana alle idee mostruose di Posada e di Bosch, di seppellire i sogni.

 

Il Comandante in Capo ha letto un testo pubblicato dal noto avvocato José Pertierra che ha ricordato come l’avvocato di Posada Carriles, Eduardo Soto, ha riconosciuto di aver inviato lo scorso 12 aprile la richiesta di asilo politico al Dipartimento di Sicurezza degli USA. Pertierra ha avvisato Soto che chi mentirà nell’ora di riempire il formulario, commetterà un delitto e potrà essere condannato a cinque anni di reclusione e a dover pagare migliaia di dollari di multa.

 

L’avvocato, in questi casi, ha l’obbligo di includere documenti di informazioni autentiche.

 

Partendo dalla lettura di altri articoli è apparso evidente che molte persone sanno chiaramente che gli Usa sono un sicuro rifugio per Posada e Bosh e tutta la banda, mentre molti cittadini decenti, per il solo fatto di essere musulmani sono vessati dalle autorità delle frontiere.

 

Fidel ha parlato del fatto che il caso può provocare scontentezze anche nel governo italiano, perché una delle bombe posta in un albergo dell’Avana da un mercenario di Posada Carriles ha ucciso il giovane Fabio di Celmo e le relazioni tra gli USA e l’Italia sono danneggiate anche per la a morte in Iraq di un agente segreto italiano e per le ferite provocate ad una giornalista.

 

Egli ha parlato della pubblicazione "Por esto"di Quintana Roo e di un articolo di Yolanda Gutiérrez che assicura che a Isla Mujeres sono giunte cinque individui, ma sono ripartiti in sei, riferendosi chiaramente a Posada. Grazie a importanti rivelazioni, l’autrice ha apportato molti dati sulle storie criminali di coloro che viaggiavano con l’imbarcazione e ha citato la preoccupazione di un politico messicano che si è chiesto se il fatto è stato coperto anche a livello istituzionale.

 

Il Capo della Rivoluzione ha suggerito al presidente Fox di telefonare a Bush per parlare dell’itinerario seguito dai terroristi, del loro passaggio in territorio messicano e del viaggio clandestino sino a Miami di Posada, perché neanche il presidente del Messico ha detto una parola e il suo paese sta chiedendo una relazione su quello che sa: è una situazione seria e delicata!, ha detto Fidel che ha anche enumerato le azioni terroriste contro Cuba dirette da Orlando Bosch, quello liberato da Bush padre nonostante i criteri del Dipartimento di Giustizia degli USA.

 

Per fortuna alcune di quelle azioni sono state frustrate!

 

Fidel ha detto di aver scritto una lettera al presidente Clinton per avvisarlo dei piani per far saltare aerei cubani e anche nordamericani e su altri fatti molto gravi.

 

Cuba ha sempre dimostrato la sua volontà di cooperare nella lotta al terrorismo, contro la droga e per affrontare le emigrazioni illegali.

 

CRESCE LA DENUNCIA INTERNAZIONALE

 

Fidel Castro ha elencato molte nuove denunce e ha letto dispacci internazionali che si riferiscono alla presenza del noto terrorista Posada Carriles in territorio nordamericano.

 

Egli ha commentato le dichiarazioni della giornalista venezuelana Alicia Herrera, autrice del libro "Pusimos la bomba... y que?" che chiede che Posada Carriles venga processato in Venezuela poiché è sfuggito alla giustizia di questo fraterno paese.

 

La Herrera ha detto che si sente in allarme di fronte alla possibilità che il governo degli USA dia asilo politico a un criminale del genere ed ha definito "inesplicabile" il silenzio dell’amministrazione di Bush di fronte a questo caso.

 

Fidel ha ricordato le dichiarazioni della Commissione Politica del Fronte Farabundo Martí per la liberazione Nazionale - FMLN - che denuncia l’intenzione dei governi degli USA e di El Salvador di dare asilo a Posada in quest’ultimo paese per ricevere protezione e impunità.

 

Il pericoloso terrorista ha realizzato un attentato contro un aereo della Cubana nel quale morirono 73 persone e il FMLN considera molto preoccupanti queste intenzioni ed ha domandato al presidente Antonio Saca di non accettare questo assassino nel territorio di El Salvador.

 

Fidel ha segnalato le dichiarazione del giornalista giamaicano John Maxwell che in un articolo intitolato "L’autore dell’olocausto negro" dice che Otto Reich e John Bolton si possono considerare i responsabili dell’ingresso del terrorista Posada negli Stati Uniti.

 

Poi Fidel Castro ha letto dei frammenti di articoli del The Washington Post, del The New York Times e del messicano La Jornada, nei quali si critica la volontà di Bush d'imporre Bolton come ambasciatore degli USA presso la ONU e si parla delle macchinazioni e degli intrighi che questo personaggio ha intessuto con l’obiettivo di coinvolgere Cuba nel detto sviluppo delle armi biologiche offensive.

 

La Jornada ha pubblicato che la nomina di Bolton è stata in fieri per via della sua determinazione nel licenziare i funzionari che non erano d’accordo con le sue opinioni e le sue analisi su Siria, Corea del Nord, Iran e Cuba durante l’esercizio delle sue funzioni nel dipartimento di stato.

 

Dopo aver ricordato che il Comitato delle Relazioni Estere del Senato aveva prorogato la votazione per la conferma di Bolton con l’intenzione di svolgere nuove azioni di controllo sulle accuse di abuso d’autorità. L’ articolo de la Jornada di martedì 26 ha definito il candidato ad ambasciatore della ONU – il favorito del vice presidente Dick Cheney - "un cane d’attacco dell’ideologia ultra conservatrice della Casa Bianca"!

 

Fidel ha sottolineato che questo illustre funzionario è stato capace di cambiare il testo che gli avevano consegnato i servizi segreti sulla capacità di Cuba di fabbricare armi biologiche di distruzione di massa. Bolton si è inventato le accuse contro l’Isola ed è andato anche più in là di quello che potevano ammettere le fonti dei servizi segreti degli USA su questa questione ed ha cercato d'intimidire gli analisti e realmente ha aiutato a produrre il fiasco riferito alla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq.

 

Il presiedente Bush, nonostante tutto quello che è stato reso pubblico afferma che Bolton è l’uomo adeguato per la ONU nel momento adeguato; queste parole sono simili a quelle dette da Posada Carriles a proposito degli attentati contro gli alberghi cubani, ha ricordato ancora Fidel.

 

Durante l’intervento di Fidel Castro è stata proiettata una parte dell’intervento di Hugo Chávez in Aló Presidente, nel quale il presidente del Venezuela ha affermato che il suo paese ha tutte le intenzioni e il diritto di chiedere l’estradizione di Posada Carriles e perché costui sia processato in Venezuela.

 

"Vediamo se un governo che è capace d' invadere uno o un altro paese, di bombardare città, massacrare la popolazione civile, darà asilo a uno dei terroristi della peggiore razza mai vista in questo continente" ha detto Chávez.

 

Sono state proiettate immagini sull’intervento dell’ambasciatore di Cuba alla ONU, Requaijo, in una riunione del Consiglio di Sicurezza, nel quale egli ha chiesto al governo degli USA di dire se la Casa Bianca sa qualcosa sulla presenza del terrorista e un intervento del rappresentante venezuelano che ha chiesto l’estradizione del noto criminale, poiché esiste anche un accordo sul tema tra il suo paese e gli Stati Uniti.

 

LA CONVULSA SITUAZIONE IN LATINO AMERICA

 

 

Fidel Castro ha dedicato più d’un ora all’analisi delle gravi crisi che stanno vivendo l’Ecuador, il Messico e il Nicaragua negli ultimi giorni, scoppiate in maniera rapida.

 

Egli ha detto che in Ecuador la mobilitazione popolare ha eliminato dal potere il "piccolo cavaliere" che faceva il presidente, Lucio Gutiérrez, un istrione che non aveva nulla di rivoluzionario, come pretendeva di far apparire all’inizio in maniera opportuna e per far volgere a suo favore la caduta del precedente governo, grazie alla ferma azione delle forze della sinistra e della comunità indigena.

 

La politica di questo personaggio è stata di destra, neoliberista e sottomessa al FMI, non ha sistemato nulla e non ha cambiato niente ma si è deteriorata a grande velocità. Adesso c’è un nuovo presidente, un medico con preoccupazioni sociali che è stato nell’Isola poco tempo fa, ha confermato Fidel.

 

In questa situazione convulsa la OEA, cosi priva di prestigio, vuole mettere i suoi unghioli nella questione e pretende di decidere se è legale o meno quanto è accaduto con la cacciata di Gutiérrez.

 

Che fa la OEA in Ecuador? che fa lì questo strumento dell’impero, questo ministero delle colonie yankee?

 

La OEA manderà una delegazione che pretende di esaminare in situ quanto è avvenuto ma non potrà imporre niente perché ci sono altri governi importati che non obbediscono agli ordini dell’impero... la situazione nel paese è molto seria e la devono risolvere gli stessi ecuadoriani.

 

La posizione di Cuba davanti a questi gravi conflitti della regione non è creare crisi o divisioni ma è una posizione costruttiva, anche se questi paesi non hanno altra alternativa che fare cambiamenti per via del disastro economico, politico e sociale creato dal neoliberismo.

 

L’Ecuador ha una popolazione di tredici milioni di persone e nove sono povere; il debito estero è di 16546 milioni di dollari e quasi il 70% dei minori di 16 anni vive in miseria, con l’acceso alla scuola minimo o inesistente.

 

Fidel ha menzionato il caso del Messico dove il conflitto creato dall’operato del governatore del DF, Andres Manuel López Obrador del Partito Rivoluzionario Democratico ha destabilizzato questo paese poiché il governo di Vicente Fox pretende ora di eliminare dal gioco politico questo candidato alla presidenza, per le elezioni del 2006, che ha la percentuale più alta di speranza di elezione.

 

Fidel ha condannato la sottomissione e l’ obbedienza all’imperialismo dell’attuale governo messicano e la sua complicità con il vicino poderoso per dominare la OEA e introdurre l’ALCA.

 

Fidel ha commentato l’attitudine di López Obrador di far divenire il suo ruolo di governatore una precisa sfida all’amministrazione di Fox, appoggiato da una folla di più di un milione di persone che lo hanno accompagnato in un'impressionante marcia sino al suo ufficio.

 

Non sarà facile togliere López Obrador di lì, con l’appoggio di tanta gente! La situazione non è bella e vedremo se il ministro Luis Ernest Debrez, invece di chiedere una spiegazione al suo amico del nord, sul caso Posada Carriles, chiederà l’invio di una divisione aereo trasportata per sloggiare del suo recinto López Obrador!

 

Che faranno? O accettano il ritorno del governatore o restano senza autorità o fanno una pazzia!

 

Il Comandante in Capo si è lamentato della decisione del governo del Nicaragua di reprimere sparando sulle manifestazioni di strada degli studenti e della popolazione, per protestare contro il rincaro del costo della vita ed ha ricordato la limpida posizione della Rivoluzione che in 46 anni non ha mai sparato un gas lacrimogeno contro il popolo, perché qui il popolo è la rivoluzione e la Rivoluzione è il popolo, il Partito è il popolo, lo Stato è il popolo, le organizzazioni di massa... tutte sono il popolo.

 

Un popolo che ha lottato a Girón, contro il terrorismo, davanti ai banditi, che ha compiuto gloriose missioni internazionaliste, un popolo i cui figli hanno sparso il proprio sangue nella lotta contro l’odiosa apartheid! Non disonora essere amici di Cuba o avere relazioni con Cuba!

 

Egli ha commentato una nota di EFE che afferma la decisione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa di approvare all’unanimità una denuncia sulle irregolarità in relazione ai detenuti della Base Navale di Guantánamo che vanno dalla detenzione segreta di cittadini sino alla più brutale tortura.

 

Fidel ha segnalato che non è stata vana la battaglia Ginevra ed ha fatto alcune considerazione sul viaggio della segretaria di stato Condoleezza Rice in Brasile, Colombia, Cile e El Salvador.

 

Egli ha segnalato che in Cile ci si propone di partecipare a una conferenza internazionale Pro-Democrazia per esprimere timori sulla governabilità del Venezuela, il paese che ha realizzato più elezioni e il cui presidente ha vinto un referendum e dove il Movimento Vª Repubblica ha vinto le elezioni in 22 dei 24 Stati: un paese che in un brevissimo periodo ha alfabetizzato quasi un milione di abitanti. Fidel Castro ha detto che è molto raro il viaggio della signora nordamericana in El Salvador, rifugio per molti anni di Posada Carriles.

 

Che cosa va a fare Condoleezza Rice adesso in El Salvador? Questa visita è vincolata senza dubbio al noto terrorista! ha esclamato ancora Fidel Castro.