I torturati da Posada

 

presenteranno

 

i loro dossier

 

Caracas 3/10/2005 - M.LOZANO 

 

I venezuelani torturati da Luis Posada Carriles presenteranno i dossiers riguardanti i loro casi e quelli dei compagni scomparsi a sostegno della richiesta d’estradizione presentata contro il criminale d’origine cubana.

 

Jesus Marrero, attuale coordinatore del gruppo delle vittime di Posada durante gli anni in cui questi occupò un alto incarico nei ranghi della polizia politica venezuelana (DISIP), ha spiegato che l’iniziativa pretende che venga fatta giustizia.

 

Marrero, che fu torturato su ordine di Posada, considera un insulto alle vittime del criminale la decisione di un giudice nordamericano di non consegnarlo alle autorità venezuelane, con il pretesto che potrebbe subire torture.

 

Il terrorista, naturalizzato venezuelano, evase da un carcere locale nel 1985, allo scopo di evitare un processo per la sua responsabilità nella provocata esplosione di un aereo civile cubano, avvenuta nel 1976 e nella quale morirono 73 persone.

 

Per quanto riguarda l’estradizione richiesta agli USA dal Venezuela, ha ricordato che il giudice ha ascoltato solamente la testimonianza di Joaquín Chafardet, attuale avvocato del criminale ed ex collega di Posada nella DISIP.

 

"Questo giudice", ha puntualizzato, "avrebbe dovuto chiamare a testimoniare Brenda Esquivel che, colpita su ordine di Posada Carriles, perse il figlio che portava in seno. Il terrorista disse che bisognava eliminare il "cattivo seme".

 

Marrero ha spiegato che altri casi sui quali si stanno raccogliendo testimonianze e prove sono quelli di Pancho Alegría e quello sulla scomparsa di Noel Rodríguez, detenuto dalla DISIP ed i cui resti vengono ancora cercati dai familiari.

 

L’attivista a favore dei diritti umani ha indicato di aspettarsi che questi dossier diano un contributo alle pratiche svolte dal Governo venezuelano per l’estradizione di Posada.

 

Ma ha avvertito che si tratta solo di una parte delle numerose morti e sparizioni ordinate dal criminale d’origine cubana.

 

Le prove verranno consegnate al Ministero degli Affari Esteri a sostegno della richiesta d’estradizione, presentata in osservanza di un accordo tra i due stati.

 

"Stiamo raccogliendo testimonianze dei pregiudicati e dei testimoni e vogliamo che lo stesso giudice che ha chiesto la presenza di Chafardet a sostegno di Posada ci ascolti in quanto vittime delle torture, dei maltrattamenti e delle scomparse", ha precisato Marrero.

 

L’attivista contro il terrorismo ha spiegato che questa è una delle varie iniziative della società venezuelana in appoggio alla richiesta d’estradizione e che il prossimo 6 ottobre una manifestazione ricorderà il crimine delle Barbados.

 

Con questo nome si conosce il sabotaggio organizzato da Posada assieme al suo complice d’origine cubana Orlando Bosch e altri due venezuelani, che provocò l’esplosione in pieno volo di un aereo civile cubano lungo la rotta Caracas-Trinidad e Tobago-Barbados-L’Avana.