"Il proposito del Governo degli USA è

 proteggere Posada Carriles"

ha denunciato Fidel

 

JEAN-GUY ALLARD (speciale per GI) 20 maggio 2005

 

Il Presidente cubano Fidel Castro ha denunciato mercoledì la "farsa" montata attorno all’arresto di Luis Posada Carriles a Miami, dopo che il terrorista internazionale era stato intervistato ed aveva offerto una conferenza stampa televisiva.

 

"A chi vanno a raccontare la storia che non sapevano nulla e che lo hanno scoperto ieri?", ha chiesto il Presidente cubano nel suo intervento in una Tavola Rotonda televisiva. "Chi può credere a questa frottola?"

 

"E’ una grande farsa, una grande menzogna, una grande frode, un tentativo di fuga al vedersi in una situazione difficile, circondati dalle prove, dai fatti, dalla realtà."

 

Come possono giustificare le centinaia di miliardi che dovrebbero servire a proteggere il popolo nordamericano? I 15 servizi segreti e i 180000 uomini che costituiscono il dipartimento per la sicurezza interna? Come possono, di fronte al mondo, giustificare l’investimento di tanti soldi con i quali si potrebbe quasi eliminare la povertà di una buona parte del terzo mondo?", ha aggiunto Fidel accusando il Governo nordamericano di "proteggere" il terrorista internazionale, che è stato membro dei servizi segreti USA.

 

"Il Governo degli Stati Uniti vuole proteggere Posada Carriles. Tutte le sue azioni si basano sull’idea di proteggerlo, di continuare a proteggerlo e di evitare che venga sottoposto ai tribunali, alla giustizia", ha detto.

 

Fidel ha indicato che l’arresto del terrorista internazionale era stato congiuntamente e preventivamente concordato tra la mafia cubano-americana e l’Amministrazione. "Tutto era stato concordato, ma non era elegante arrestare il terrorista nel bel mezzo di una conferenza stampa. Ma la decisione era arrestarlo e noi l’abbiamo saputo la sera del giorno prima".

 

"Tutto ciò è assolutamente ridicolo e costituisce un’umiliazione per tutti gli organi, per tutti i servizi segreti", ha commentato.

 

Fidel ha segnalato la partecipazione alla cospirazione di Jeb Bush, il fratello del Presidente nordamericano.

 

"Varrebbe la pena di chiedersi cosa sapeva Jeb di quello che stavano facendo i suoi amichetti in Florida. Sarebbe stato forse lui l’unico cittadino della Florida a non sapere che Posada Carriles era lì? Sarebbe stato l’unico davvero!", ha detto.

 

"Una domanda: Che ruolo ha giocato Jeb in questa faccenda? Tutti sanno che colui che gestisce i rapporti con la mafia è fondamentalmente Jeb, il terzo principe della dinastia Bush, aspirante al trono."

 

 

QUANTI SEGRETI

 

CONOSCERÀ BOSCH?

 

 

Il Capo del Governo di Cuba ha lamentato che, nell’informare sul caso, la stampa nordamericana non abbia fatto cenno ad Orlando Bosch, "uno degli individui che deve rispondere alla giustizia per i crimini commessi in molti luoghi, non solo negli USA."

 

Fidel Castro ha ricordato che Bosch, fondatore del CORU, ricevette il condono nel 1990 da George Bush padre, che fu "Capo della CIA nello stesso periodo in cui governò Pinochet".

 

Ha segnalato il ruolo di Vernon Walters, al quale il capo della DINA, generale Manuel Contreras, attribuisce adesso il fatto di aver motivato, per persuadere Pinochet, la necessità di assassinare l’ex ministro degli Esteri cileno Orlando Letelier.

 

"Di quanti segreti riguardanti il ruolo di Walters, dell’Operazione Condor e della cospirazione tra il Governo degli Stati Uniti e il Governo del Cile non sarà a conoscenza Bosch?"

 

"Bisogna approfondire questo punto!", ha detto Fidel, segnalando che Bosch era un agente della CIA.

 

"Gli prestarono quest’uomo, lo misero a disposizione di Pinochet per assassinare Letelier con la cooperazione delle organizzazioni del CORU e si menziona il Movimento Nazionalista Cubano che era proprio di Guillermo Novo Sampoll", ha sottolineato.

 

"Pinochet aveva a sua disposizione un agente della CIA. Questo non si può dimenticare", ha sostenuto e poi ha segnalato che il procuratore, che negli USA ha rifiutato la richiesta di immigrazione di Bosch, lo ha descritto come "un terrorista al margine delle leggi o della decenza umana."

 

"Ed era il Capo del CORU, l’organizzazione che fece esplodere l’aereo in mezzo ad un’ondata di attentati terroristici. Era il capo di Posada."

 

Rispetto all’arresto di Posada, il Presidente cubano ha indicato che il Governo nordamericano non aveva altra alternativa: "Lo scandalo era già universale."

 

"Sono rimasti molto sorpresi, sono rimasti prigionieri di tutte le loro menzogne, di tutti i loro piani e degli impegni presi con la mafia e con i terroristi, sopratutto con i due principali esponenti di questo terrorismo."

 

 

TRE TRATTATI RENDONO

 

OBBLIGATORIA  L’ESTRADIZIONE

 

 

Fidel ha ribadito la rinuncia a processare Posada Carriles: "Cuba, in modo categorico ha rinunciato, ribadisce nuovamente la sua rinuncia e che, in nessuna circostanza, nemmeno chiedendoglielo, nemmeno consegnandoglielo, lo processerà, che non vogliamo processarlo, anche se qui saremmo in grado di farlo mille volte meglio che negli USA."

 

Ha citato 3 trattati in virtù dei quali gli Stati Uniti sono costretti a consegnare Posada al Venezuela (nazione che ha ufficialmente chiesto l’estradizione) e ha ratificato che è quello il paese più indicato per giudicare il terrorista internazionale.

 

Alla fine dell’intervento, Fidel ha rivolto un appello alla stampa progressista del mondo affinché esiga giustizia da parte del Governo nordamericano.

 

"Bisogna esigere l’osservanza delle leggi, dei trattati, delle norme internazionali. Che non cerchino di prendere tempo. Esortiamo tutta la gente progressista del mondo, dell’America Latina, di tutte le parti del mondo, a denunciare, a esigere che i criminali vengano processati, che i terroristi vengano giudicati!", ha detto il Leader della Rivoluzione cubana.