Si esige che Posada Carriles sia

 processato per terrorismo

 

Caracas 30 luglio - Il vicepresidente del Venezuela, José Vicente Rangel, ha affermato che il suo governo reclama dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che il caso del terrorista Posada Carriles passi nelle mani di un giudice federale, ha reso noto DPA.

 

Rangel, in un comunicato ha affermato che la richiesta del suo governo vuole permettere che Posada sia processato per l’esplosione d’un aereo civile cubano, avvenuta nel 1976 e che lasciò 73 morti e non per la violazione delle norme d’immigrazione negli USA.

 

L’oggetto della nostra richiesta è che si opti per un processo per atti di terrorismo e non si continui a lasciare il caso in una corte d’immigrazione.

 

Il giudice Abbot, del centro di detenzione di El Paso, in Texas, il 27 luglio ha negato la libertà su cauzione a Posada Carriles in un giudizio per immigrazione illegale nel territorio nordamericano ed ha stabilito che il detenuto deve rimanere tale, come misura di discrezione per le accuse di terrorismo del 1976.

 

Rangel ha segnalato che il Venezuela ha sollecitato l’estradizione di Posada per l’atto di terrorismo commesso contro l’aereo civile cubano, un delitto molto più grave di un’infrazione migratoria.

 

La posizione del governo nordamericano risveglia dubbi, poichè non esiste una definizione chiara del governo di questa nazione e nemmeno da parte dell’amministrazione di giustizia su un caso così delicato.

 

Il Venezuela ha chiesto ripetutamente e formalmente l’estradizione di Posada agli USA nello scorso mese di giugno, per continuare il processo che si stava effettuando nel paese prima della fuga del terrorista avvenuta nel 1986.
 

Il Venezuela sta aspettando una risposta

 sull’estradizione di Posada Carriles

 

M.Lozano

 

Caracas, 16 giugno (PL)

 

Secondo il ministro degli Esteri venezuelano, Alí Rodríguez, non esistono più pretesti per frapporre ostacoli alla consegna del criminale Luis Posada Carriles, responsabile della provocata esplosione di un aereo civile cubano nel 1976, che provocò la morte di 73 persone.

 

Con queste parole il ministro ha alluso alla presentazione (avvenuta mercoledì) al Dipartimento di Stato, dei documenti pertinenti alla consegna del fuggiasco, che nel 1985 evase da un carcere di questo paese sudamericano, alla giustizia venezuelana, per evitare il processo sulla sua partecipazione al sabotaggio dell’aereo.

 

Le obiezioni USA rispetto alla precedente richiesta di detenzione ed estradizione di Posada hanno messo in stato d’allarme rosso la società venezuelana, che ha interpretato il rifiuto nordamericano come un tentativo di evitare l’estradizione.

 

Se qualcuno credesse all’innocenza del terrorista dovrebbe solo chiedersi perchè esista un’unanimità di tutti i partiti venezuelani di destra, centro e sinistra, solitamente divisi in maniera inconciliabile, nel chiedere la sua consegna.

 

Forse una delle ragioni di questa circostanza singolare è che i venezuelani conoscono bene Posada, che fu il Capo delle Operazioni della Polizia Politica (DISIP), carica utilizzata per sequestrare, torturare, far scomparire e assassinare oppositori.

 

Il criminale, come confessò nel suo libro ‘Los caminos del guerrero’, venne inviato in Venezuela dall’Agenzia Centrale dei Servizi di Informazione (CIA) statunitense, organizzazione per la quale lavorò ricevendo aiuto, secondo molte denunce, per fuggire dal carcere nel 1985.

 

Gli attivisti contro il terrorismo che oggi stanno raccogliendo firme di sostegno alla richiesta di estradizione, hanno denunciato pubblicamente le vessazioni alle quali vennero sottoposti per ordine di Posada o dallo stesso ‘Commissario Basilio’.

 

La richiesta d’estradizione si basa su vari fascicoli di prove consegnati agli Stati Uniti, innecessariamente se si tiene conto che il terrorista si addestrò come esperto in esplosivi e interrogatori con gli specialisti della CIA.

 

Dopo la sua fuga dal Venezuela, Posada partecipò con agenti statunitensi all’operazione conosciuta come Iran-contras, il cui obiettivo era quello di consegnare illegalmente armi ai gruppi controrivoluzionari nicaraguensi.

 

Un comunicato-stampa dell’Ambasciata venezuelana a Washington ha indicato che Caracas chiede l’estradizione per devolvere il criminale alla giustizia venezuelana, che lo farebbe giudicare da un tribunale.

 

Ha anche ribadito che, in conformità con l’ordinamento costituzionale e legale nazionale, il Venezuela processerà Posada e non lo invierà in nessun altro paese, come hanno invece voluto far credere i funzionari nordamericani.

 

La richiesta d’estradizione è conforme a tre trattati: quello bilaterale d’Estradizione (1922); l’Accordo per la Repressione degli Atti Illeciti contro la Sicurezza dell’Aviazione Civile (1971) e l’Accordo Internazionale per la Repressione degli Attentati Terroristici Commessi con Esplosivi (1997).

 

Quest’ultimo trattato permette l’applicazione retroattiva del delitto di omicidio volontario premeditato, previsto nel Trattato d’Estradizione del ’22 ed in nome del quale il Venezuela reclama il suo legittimo diritto a consegnare Posada alla giustizia venezuelana.

 

Il Governo del Presidente Hugo Chávez ha chiesto con forza al Dipartimento di Stato che prevalga il processo d’estradizione su quello d’immigrazione illegale iniziato contro Posada e che si dia la precedenza al giudizio per terrorismo rispetto a quello per le infrazioni alle leggi d’immigrazione nordamericane.

 

Tanto i trattati d’estradizione citati quanto i regolamenti del Dipartimento di Stato USA, stabiliscono la priorità del processo d’estradizione rispetto al processo d’immigrazione.

 

"A partire da questo momento", recita la nota ufficiale, "nessun altro paese può reclamare la precedenza rispetto alla richiesta d’estradizione di Posada".

 

Il Governo venezuelano ha avvertito di aspettarsi che le autorità nordamericane si rivolgano immediatamente ai tribunali federali per iniziare il processo d’estradizione. 

 

 

Niente metterà a tacere la richiesta

 

di estradizione di Posada Carriles

 

 

VENTURA DE JESÚS (inviato speciale)

Caracas, 14 giugno.

 

CHAVEZ SU ESTRADIZIONE POSADA CARRILES, RIVEDREMO RELAZIONI CON USA


'NON E' UNA MINACCIA, MA SOLO UN AVVERTIMENTO'


Caracas


    13.6 'Se gli Stati Uniti, non rispettando il diritto internazionale e l'accordo di estradizione bilaterale firmato nel 1923, non consegneranno questo terrorista, rivedremo integralmente i nostri rapporti''. Così il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, é tornato sulla questione dell'estradizione di Luis Posada Carriles chiesta agli Usa. Chavez ha affrontato l'argomento nel suo programma domenicale 'Alo' presidente', trasmesso in radio e tv, proprio alla vigilia dell'udienza del processo, oggi a El Paso, in Texas, dove l'anticastrista cubano, naturalizzato venezuelano e accusato di strage in Venezuela, sarà giudicato per ingresso illegale negli Usa.

     Ricordando che l'ambasciata di Caracas a Washington ha consegnato due giorni fa al Dipartimento di Stato americano un dossier con una serie di prove supplementari che dimostrano la colpevolezza di Posada Carriles, Chavez ha spiegato che la revisione integrale dei rapporti tra Usa e Venezuela viene studiata ''in maniera responsabile, con molta prudenza e saggezza''.''Non e' una minaccia -ha sottolineato il presidente- Lo dico semplicemente per dignità e come avvertimento''.


(Adnkronos)

 Le autorità venezuelane insistono nel sostenereche nessuno stratagemma politico dell’impero le farà tacere né riuscirà a impedire che vadano avanti con la loro richiesta di estradizione del terrorista Luis Posada Carriles, ha riportato PL.

Gli specialisti locali valutano che la decisione di posporre al prossimo 24 giugno l’udienza di sostituzione della misura cautelare con una cauzione, rivela il proposito di nascondere l’essenza del problema e determina come effetto immediato la liberazione del criminale.

Nonostante questi tentativi dell’impero di "lavarsene le mani" in un atto di contubernio che meraviglia sempre di più sia fuori che all’interno degli stessi Stati Uniti, una commissione dell’Assemblea Nazionale venezuelana si è recata a Washington per consegnare al Congresso e al Governo di quel paese un documento richiedente l’estradizione del noto assassino.

La missione del paese sudamericano, guidata da Ricardo Gutiérrez, primo vicepresidente dell’Assemblea Nazionale (AN), ha presentato la sua richiesta oggi (mercoledì) presso l’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) ed il Dipartimento di Stato. L’obiettivo fondamentale è esigere dagli USA l’adempimento degli accordi internazionali firmati in materia di terrorismo.

Il materiale sostiene la posizione e il rifiuto del popolo venezuelano nei confronti del terrorismo ed esige l’immediata consegna di Posada Carriles al Venezuela.

La missione parlamentare venezuelana si riunirà inoltre con rappresentanti del sottocomitato dei Rapporti Emisferici e consegnerà anche a questa la risoluzione approvata dall’Assemblea Nazionale il 5 maggio, nella quale si chiede l’estradizione del terrorista.

La missione sosterrà anche conversazioni con parlamentari nordamericani e con rappresentanti del Dipartimento di Stato, ai quali comunicherà il rifiuto del popolo venezuelano nei confronti di tutti gli stratagemmi architettati attorno al caso Posada Carriles.

 

 

"Gli USA non hanno la

volontà politica di agire"

 

Caracas 31 maggio

 

Il ministro venezuelano dell’Interno e della Giustizia, Jesse Chacón, ha sostenuto che gli USA sono terroristi, in quanto nascondono Luis Posada Carriles, da lui considerato un’icona del terrorismo continentale.

 

Chacón ha definito quella dell’Amministrazione nordamericana una condotta ispirata ad una doppia morale, ricordando che in conseguenza degli attentati dell’11 settembre del 2001 a New York, Washington ha dichiarato una cosiddetta guerra preventiva contro nazioni che avrebbero accolto o difeso terroristi.

 

Il Ministro venezuelano ha segnalato che gli USA possiedono sufficienti documenti originali su Posada, declassificati dall' FBI e dalla CIA e ha opinato che Washington manca di volontà politica per agire contro quell’individuo.

 

Ha sostenuto che le autorità venezuelane stanno traducendo il dossier del caso, di più di 40 pagine, per inviarlo nei tempi legali stabiliti negli USA.

 

"Continueremo ad aspettare. Il problema è degli USA, che hanno gli occhi del mondo addosso. Se non lo estraderanno, dimostreranno di essere un Governo terrorista e il Venezuela intraprenderà alcune azioni", ha sottolineato.
 


Chavez ha annunciato che i rapporti

con gli USA verrebbero danneggiati

dalla mancata estradizione di Posada

 

 

V.De Jesus (inviato speciale) Caracas, 22 maggio

 

 

Il presidente Hugo Chavez ha assicurato domenica, nel suo programma ‘Alo, Presidente’ che, se gli Stati Uniti non rispetteranno il trattato sull’estradizione firmato nel 1922 negando la consegna di Luis Posada Carriles, i rapporti diplomatici tra le due nazioni ne usciranno danneggiati.

 

"Se non rispettano il trattato (...) dovremo adottare alcune misure. Loro sono dei giganti nella prepotenza, ma noi lo siamo nella morale e nella dignità", ha enfatizzato il Capo di Stato venezuelano.

 

"Qui torturò, uccise e fece scomparire gente", ha sostenuto ripercorrendo il curriculum criminale del noto terrorista in territorio venezuelano, dove fondò una scuola per terroristi della DISIP (la polizia politica della nazione sudamericana). Molti ufficiali vennero avvelenati. "Dobbiamo risanarci da tutto questo, perchè questa iniezione agì in profondità", ha detto Chavez.

 

Jesus Marrero, un economista di 58 anni di età, ha affermato dialogando con il Presidente che lui ed altri compagni vennero torturati alla presenza del Commissario Basilio (come veniva chiamato Posada Carriles).

 

Ha denunciato l’assassinio di Pancho Alegria e Jesus M. Castillo, ai quali venne applicata la "legge di fuga", così come la scomparsa di Noel Rodriguez. "Sono passati 33 anni, ma questi misfatti non possono essere cancellati", ha affermato Marrero.

 

"Venni tenuto nei sotterranei della DISIP per due mesi. Di notte ci portavano in una casa dove venivamo torturati e sottoposti a finte fucilazioni", ha rivelato Marrero.

 

Durante il programma domenicale, trasmesso dal Circolo Militare di Caracas, Chavez ha detto che la prima risposta degli Stati Uniti rispetto al terrorista Posada Carriles lo preoccupa molto.

 

"Hanno mentito affermando di non conoscere il suo nascondiglio", ha manifestato. "Il re era nudo", ha detto dopo aver affermato che è stato a quel punto che hanno montato lo show, nonostante siano universalmente conosciute le prove inconfutabili della colpevolezza di questo terrorista.

 

Il leader bolivariano ha ricordato che Posada Carriles venne sostenuto dalla CIA, con l’appoggio della quale collocò la bomba che fece saltare in aria l’aereo della ‘Cubana de Aviacion’, causando la morte di 73 persone innocenti. "Hanno paura che parli, lo tengono sotto protezione", ha insistito Chavez.

 

Ha infine sottolineato che Posada "deve essere giudicato dalla giustizia venezuelana" ed ha ribadito che, se gli Stati Uniti non rispettano le leggi vigenti, verrà valutata la permanenza delle rispettive ambasciate.

 

"Ambasciate perchè? Per dare l’impressione di che cosa? Le cose o sono o non sono. Se un Governo come quello del signor Bush, con ogni evidenza, sputa sfacciatamente in faccia al mondo ed al Venezuela, occorrerà valutare l’opportunità di mantenere aperta una rappresentanza nostra lì e una loro qui", ha sottolineato.

 

 

SONO STATE RACCOLTE MIGLIAIA DI FIRME

 

PER L’ESTRADIZIONE DEL TERRORISTA

 

 

Caracas, 22 maggio

 

 

La Procura Generale del Venezuela ha ricevuto oggi migliaia di firme a favore dell’estradizione del terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles ed a sostegno alla compagnia statale ‘Petroli del Venezuela’ (PDVSA), ha reso noto PL.

Una manifestazione delle organizzazioni politiche e popolari ha percorso alcune vie della capitale per consegnare i due documenti, come parte di una giornata nazionale contro il terrorismo e contro una campagna di diffamazione della PDVSA, denunciata dalle autorità.

 

 

 

CARACAS INSISTE SU ESTRADIZIONE

DI POSADA CARRILES
 


19.5 Gli Stati Uniti "hanno l'obbligo" di estradare il terrorista anti-castrista Luis Posada Carriles in Venezuela: è nettissima la presa di posizione delle autorità di Caracas sull'esponente cubano ed ex agente della CIA arrestato ieri negli Stati Uniti, dove aveva richiesto l'asilo. Se gli Usa non concederanno l'estradizione al Venezuela "perderanno la faccia di fronte al mondo" e non solo per le ovvie implicazioni legali - Usa e Venezuela hanno un Trattato di estradizione in vigore dal 1922 - ma anche sul piano "etico e morale", ha detto il vicepresidente venezuelano Josè Vicente Rangel. Il governo di Caracas tuttavia ha garantito che se Posada Carriles verrà estradato, il Venezuela non lo consegnerà a Cuba: "l'opinione pubblica mondiale può stare certa che "non c'è nessuna possibilità" che il Venezuela "lo consegni ad un altro Paese... se sarà estradato, sarà processato in Venezuela e se dovrà essere detenuto, resterà in carcere in Venezuela", ha detto Rangel.



Anche Cuba lo accusa di terrorismo, in particolare per una serie di attentati dinamitardi in alberghi dell'isola avvenuti nel 1997, in cui, tra l'altro, perse la vita anche un giovane italiano, Fabio Di Celmo. Posada Carriles, in una intervista al "New York Times", aveva ammesso di essere il mandante di quegli attentati, ma poi aveva ritrattato. Nel 2000, a Panama Posada Carriles era stato arrestato per un fallito attentato alla vita di Fidel Castro, che si trovava nella capitale panamense per un vertice regionale. Fu processato con altri tre collaboratori cubano-americani e condannato a 8 anni. Ma alla fine del 2004, fu indultato dall'allora presidente del Panama, Mireya Moscoso, stretta alleata di Washington. In marzo, è entrato illegalmente negli Stati Uniti, dove, con la protezione della potente comunità cubano-americana, ha assunto un avvocato e in aprile ha chiesto l'asilo. Documenti USA declassificati di recente, dimostrano sia il suo coinvolgimento con l'attentato del 1976 contro l'aereo cubano, sia il fatto che era sul libro paga della CIA negli anni Sessanta - tra l'altro, fu addestrato per la fallita invasione della Baia dei Porci del 1963 - e ufficialmente arruolato dall'Agenzia almeno tra il 1965 fino al giugno 1976.

 

 

Gli USA hanno confermato di aver ricevuto la richiesta venezuelana di estradizione di Posada

Washington 16 aprile

 

Il Governo degli Stati Uniti ha confermato sabato scorso di aver ricevuto la richiesta di estradizione da parte del Governo venezuelano del terrorista Luis Posada Carriles, che nell’aprile scorso ha chiesto asilo politico all’Amministrazione Bush.

"Non è una nostra pratica fare commenti su questioni riguardanti le estradizioni... ma, dal momento che il Governo venezuelano ha dato l’annuncio, possiamo confermare di aver ricevuto una richiesta, nei confronti della quale seguiremo l’iter normale", ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato, Richard Boucher.

Il giorno prima lo stesso Boucher aveva detto di "non avere conferma" della richiesta di Caracas, nonostante l’annuncio fatto dall’Ambasciata del Venezuela a Washington.

Venerdì il Venezuela ha chiesto ufficialmente l’estradizione di Posada, responsabile della provocata esplosione in volo di un aereo della ‘Cubana de Aviación’ nel 1976, con 73 persone a bordo.

Bernardo Alvarez, ambasciatore venezuelano nella capitale USA, ha confermato l’avvenuta consegna alle autorità nordamericane della richiesta formale di arresto preventivo e di successiva estradizione del terrorista.

"Quello di oggi è un primo passo. Esiste un trattato di estradizione firmato nel 1922 che, nel suo art. 11, permette che siano considerate questo tipo di richieste su persone che abbiano commesso crimini nel paese e siano fuggite", ha indicato il diplomatico.

 


Washington 14/05/2005

Venezuela chiede l'estradizione di Posada Carriles, silenzio USA
 



Il Venezuela ha presentato formale richiesta di arresto e estradizione a carico di Luis Posada Carriles, cubano con passaporto venezuelano, accusato di terrorismo, condannato nel 1976 per l'attentato ad una aereo cubano in cui persero la vita 73 persone e fuggito nove anni dopo da un carcere venezuelano. La casa Bianca però per il momento non risponde: nella conferenza stampa quotidiana al dipartimento di stato, il portavoce Richard Boucher alle domande dei giornalisti si é limitato a rispondere di "non avere conferma" della presentazione della richiesta da parte di Caracas.

 

L'ambasciata del Venezuela a Washington, in una nota ufficiale, ha comunicato che la richiesta "é stata presentata al dipartimento di stato USA alle 11.40 ora locale" ai sensi del Trattato bilaterale esistente tra i due Paesi dal 1922.

 

La vicenda di Posada Carriles é motivo di grande imbarazzo per Washington: addestrato dai servizi statunitensi in vista dell'Invasione della Baia dei Porci (1963), anticastrista utilizzato "direttamente o indirettamente dalla CIA per decenni - come lui stesso e il suo avvocato Eduardo Soto hanno dichiarato - mandante di diversi tentativi di attentato alla vita di Fidel Castro, e di una serie di attentati dinamitardi in alberghi cubani nel 1997, in cui morì anche un giovane turista italiano.

 

Posada Carriles sarebbe arrivato negli USA via Messico già da un paio di mesi anche se le autorità dell'agenzia per l'immigrazione USA dichiarano di non saperne nulla. Il 13 aprile scorso, l'avvocato Soto ha presentato una richiesta di asilo per il suo cliente, che aveva scontato 4 anni di carcere a Panama per il tentato attentato contro il presidente cubano del 2000 ed era stato amnistiato per intercessione informale del dipartimento di stato USA alla fine del 2004.

 

 

Si cerca di bloccare la richiesta di

estradizione di Posada Carriles

 

PL - 30 aprile 2005

 

Lo staff legale che difende il terrorista Luis Posada Carriles nella sua richiesta di asilo politico negli Stati Uniti, sta svolgendo una manovra per cercare di bloccare la richiesta di estradizione presentata dal Venezuela.

 

Nell’edizione in spagnolo del The Miami Herald, i collaboratori di Posada se apprestano a rafforzare la loro difesa, contro le autorità giudiziarie di Caracas che esigeranno prestissimo la consegna del criminale di origine cubana.

 

Le fonti citate dal quotidiano assicurano che tra gli avvocati che cercheranno di evitare l’estradizione del criminale rifugiato a Miami, c’è Kendall Coffey, un avvocato che si dedica a questioni di rimpatrio.

Inoltre si parla di Joaquín Chafardet, uno dei difensori nel processo al terrorista che si svolse in Venezuela dopo l’esplosione di un aereo della Cubana de Aviación con 73 persone a bordo, nel 1976. Morirono tutti. Le autorità giudiziarie venezuelane hanno appena accusato Posada Carriles per la commissione di delitti di cooperazione immediata nell’esecuzione del delitto di omicidio volontario e di tradimento alla patria. Nonostante tutte le prove che esistono contro Posada Carriles, costui si trova nascosto in territorio nordamericano e la Casa Bianca sinora non ha riconosciuto pubblicamente la sua presenza.

 

 

La richiesta di estradizione di Posada Carriles

è stata presentata in un tribunale venezuelano

 

Caracas, 26 aprile '05

 

PL segnala che la richiesta di estradizione del terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles, che si trova negli USA, è stata presentata nella Sala Penale del Tribunale Supremo della Giustizia del Venezuela.

 

Secondo l’Agenzia Bolivariana di Notizie (ABN), il dossier è stato consegnato dalla giudice 36 di Controllo di Caracas, Rita Hernandez.

 

Dopo l’approvazione della richiesta, toccherà al Ministero degli Esteri venezuelano fare i passi pertinenti per la consegna di Posada Carriles, che fuggì da un carcere venezuelano nel 1985.

 

Il criminale si trovava detenuto assieme ad Orlando Bosch, anche lui terrorista di origine cubana ed a due complici venezuelani, accusati di aver fatto esplodere un aereo civile cubano nel 1976, provocando la morte di 73 persone di varie nazionalità.

 

Domenica scorsa il presidente Hugo Chavez ha anticipato che il suo Governo chiederà l’estradizione di Posada, dopo che è stata rivelata la sua presenza in territorio statunitense.

 

Rispetto alle informazioni sulle pratiche che si stanno facendo per la concessione a Posada Carriles dell’asilo politico negli USA, Chavez ha avvertito che una decisione in questo senso violerebbe i principi delle Nazioni Unite e gli accordi internazionali e contraddirebbe la posizione ufficiale di Washington sul terrorismo. Notizie divulgate recentemente confermano che Posada sfuggì alla giustizia venezuelana con l’aiuto della CIA. 

 

 

Il Venezuela ha ribadito la decisione di

 

chiedere l’estradizione del terrorista

 

 

26 aprile 2005

 

 

Il Presidente venezuelano Hugo Chávez Frias ha detto domenica a Caracas che la Repubblica Bolivariana del Venezuela chiederà l’estradizione del terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles.

 

Chávez ha ricordato che "Posada evase da un carcere venezuelano dove stava scontando una condanna per i suoi atti criminali ed è poi stato indultato a Panama dal Governo di Mireya Moscoso, che ha obbedito alle istruzioni degli Stati Uniti".

 

"Staremo a vedere", ha avvertito, "se l’Amministrazione USA concederà l’asilo politico ad un terrorista violando i principi della Nazioni Unite, gli accordi internazionali e contraddicendo le stesse parole di Washington".

 

Chávez ha ricordato che in nome della lotta contro il terrorismo l’attuale Amministrazione della Casa Bianca ha invaso l’Iraq, provocando migliaia di morti. "Vediamo un po’ se un paese che in nome della lotta contro il terrorismo bombarda città offrirà rifugio ad un terrorista della peggior specie", ha puntualizzato.

 

Parlando nel suo abituale programma ‘Aló Presidente’, Chávez ha spiegato che il Venezuela sta seguendo attentamente le notizie riguardanti la possibilità che Posada Carriles abbia chiesto o stia per ottenere asilo politico negli Stati Uniti.

 

Ha aggiunto che il Venezuela si riserva il diritto di sollecitare l’estradizione nel caso che le autorità nordamericane gli concedano asilo: "Stiamo seguendo questo caso in maniera minuziosa, perché il nostro paese è uno dei più colpiti da questo terrorista", ha assicurato.

 

Il leader venezuelano ha puntualizzato che in Venezuela Posada ed altri criminali pianificarono l’attentato contro un aereo civile cubano nel 1976, facendolo esplodere in volo e provocando così la morte di 73 persone.

 

E’ STATA DENUNCIATA L’INTENZIONE DI DARGLI ASILO IN EL SALVADOR

 

Alcune organizzazioni sociali hanno denunciato in El Salvador l’intenzione dei governi di USA ed El Salvador di dare asilo a Posada in questo stato centroamericano.

 

In un comunicato della sua commissione politica, il Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale (FMLN) ha espresso la sua più netta contrarietà a che Posada Carriles venga inviato in questa nazione "per ricevere protezione e godere di impunità".

 

Il FMLN ha assicurato che questo atto costituirebbe una via d’uscita molto comoda per l’Amministrazione USA, ma sarebbe contrario ai principi della giustizia internazionale.

 

Il Fronte ha anche preteso che il governo di Elias Antonio Saca "non accetti questo terrorista in territorio salvadoregno", dove lo attende un processo per aver ottenuto illegalmente documenti che lo presentavano come cittadino di questa nazione.

 

E’ ALLARMATA L’AUTRICE DI: "ABBIAMO MESSO LA BOMBA E ALLORA?"

 

La possibilità che venga concesso asilo a Posada Carriles ha allarmato anche la giornalista venezuelana Alicia Herrera che, venticinque anni fa, scrisse il libro: "Abbiamo messo la bomba e allora?". In questo libro sono raccolte le testimonianze di Orlando Bosch e Freddy Lugo posteriori alla loro confessione di essere i responsabili della collocazione di un ordigno che esplose in un aereo di ‘Cubana de Aviación’ il 6 ottobre 1976.

 

In quel periodo Alicia Herrera stava esercitando la sua professione di giornalista in Venezuela nella ‘Cadena Capriles’ e si recò nella Caserma ‘San Carlos’ per incontrare due fotografi coinvolti nell’esplosione del velivolo cubano.

 

"Lì ottenni la testimonianza di come fecero scoppiare in volo l’aereo e uno di loro gridò molto orgoglioso: ‘Abbiamo messo la bomba e allora?’", ha ricordato la giornalista.

 

Herrera ha confessato alla rivista ‘Koeyú Latinoamericano’ di sentirsi allarmata dalla possibilità che gli USA diano asilo a Posada Carriles, ricercato dalla giustizia venezuelana per essere evaso dal Penitenziario Generale del Venezuela (San Juan de los Morros) nel 1985.

 

"Sto vedendo di nuovo lo stesso film", ha detto alludendo all’arrivo a Miami, avvenuto un mese fa, di uno dei cosiddetti autori intellettuali dell’attentato al suddetto aereo, il cui avvocato ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti dovrebbero concedergli asilo, perchè il suo cliente ha lavorato in difesa degli interesse nordamericani.

 

Posada "ha confessato. E’ un pericolo per gli USA ed i suoi cittadini, deve essere estradato in Venezuela, perché è un atto di giustizia processarlo qui", ha sottolineato Herrera mostrando una copia dell’intervista pubblicata da ‘The New York Times’ (1998), dove Posada Carriles espresse il suo orgoglio per aver commesso attentati terroristici negli hotel cubani, allo scopo di mettere in fuga i turisti. "Non c’è bisogno di andare in Iraq per dare la caccia ai terroristi, sono a Miami", ha esclamato Alicia Herrera, alla quale appare "inspiegabile" il silenzio mantenuto dall’Amministrazione di George Bush rispetto alle pretese di Posada di "evadere" la giustizia venezuelana, visto che dopo l’11 settembre ha definito terroristi gli stati che ospitano gli autori di tali misfatti.

 

Infine ha affermato di aver ricevuto minacce di morte da parte di Posada Carriles, quando venne a sapere che sarebbe uscito un libro dove si confessa l’abbattimento dell’aereo cubano.

 

"Qui in Venezuela venne pubblicato, ma la DISIP lo ritirò parzialmente in diverse occasioni. Per questo motivo dovetti andarmene e lanciarlo in Messico nel 1981", ha concluso. 

 

 

Venezuela conferma la decisione di chiedere

 l’estradizione del terrorista Carriles

 

26 apr.2005 (PL)

 

Il Venezuela chiederà l’estradizione del terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles nel caso in cui gli Stati Uniti gli concedessero l’asilo politico, ha anticipato il presidente venezuelano, Hugo Chávez.
 

Il mandatario ha ricordato che Posada Carriles è stato in prigione in Venezuela per essere uno degli autori dell’attentato ad un aereo civile cubano nel 1976, fatto nei dintorni delle isole caraibiche Barbados nel quale sono state uccise 73 persone; nel 1985 è fuggito di prigione ed ha ricominciato le sue attività terroristiche.


Insieme ad altri famosi terroristi di origine cubana, Posada Carriles ha anche organizzato il tentativo di assassinio Fidel Castro, durante il X Vertice Ispanoamericano, celebrato a Panama nel novembre del 2000, però una denuncia alla stampa dello stesso Fidel ne ha impedito la realizzazione.

Il presidente venezuelano ha fatto le sue dichiarazioni al programma radio-televisivo “Alò presidente” ed ha avvertito che nel caso il governo statunitense gli concedesse l’asilo politico, richiesto dal terrorista Posada, violerebbe i principi delle Nazioni Unite, i convegni internazionali e la loro stessa politica.


“Washington ha invaso l' Iraq e ha provocato migliaia di morti. Vediamo se un paese che in nome della lotta contro il terrorismo bombarda le città adesso da sostegno ad uno tra i peggiori terroristi ”, ha aggiunto Chávez.


Il mandatario ha argomentato che il Venezuela segue con attenzione le notizie sulla situazione di Posada Carriles e aspetta la risposta del governo americano alla sua richiesta di asilo politico.

 


PRESIDENTE COMMISSIONE ESTERI CHIEDE

 

 ESTRADIZIONE POSADA CARRILES DAGLI USA



Il presidente della commissione Esteri dell’Assemblea nazionale del Venezuela, Saúl Ortega, ha ribadito alla ‘Agencia Bolivariana de Noticias’ (Abn) che il governo degli Stati Uniti deve concedere l’estradizione in Venezuela di Luis Posada Carriles, 77 anni, l’uomo che in un’intervista rilasciata all’autorevole quotidiano statunitense ‘New York Times’ ha ammesso d’essere il mandante dell'attentato compiuto nel 1976 contro un velivolo della compagnia aerea di bandiera cubana, in cui persero la vita 76 persone.

 

Secondo Ortega, Posada Carriles dovrebbe essere immediatamente estradato in Venezuela sulla base degli accordi vigenti tra Caracas e Washington, in quanto il terrorista di origine cubana è evaso nel 1985 da un carcere venezuelano, dove era stato rinchiuso perché considerato coautore dell’attentato, che sarebbe stato pianificato proprio in Venezuela.

 

Il parlamentare venezuelano ha sottolineato che l’estradizione di Posada carriles è un atto dovuto, soprattutto da parte di un governo, quello statunitense, che pone una forte enfasi sulla lotta contro il terrorismo. Posada Carriles, ora da circa un mese a Miami, dove ha ricevuto ospitalità dalla forte lobby cubana della Florida, è stato protetto fino all’agosto 2004 dall’ex-presidente di Panama, Mireya Moscoso, prima di essere costretto a lasciare il Paese centroamericano a causa della sconfitta nelle elezioni dell’ex-capo dello Stato panamense.

MISNA