20 maggio: terrorismo e società civile all’Avana

 

18 maggio 2005

Il 20 maggio 2005 è convocata all’Avana la riunione dell’Assemblea per promuovere la società civile in Cuba organismo fondato a Miami il 24 febbraio di quest’anno allo scopo di riunire le decine di sigle nate in Cuba ed in territorio statunitense, soprattutto dopo che la campagna elettorale ed in seguito la vittoria di Bush, assicuravano stanziamenti milionari del Congresso per l’abbattimento del sistema socialista e la transizione democratica di Cuba.


La convocazione della riunione dell’Avana da parte degli oppositori del Governo cubano si colloca in una fase di estrema delicatezza per i rapporti diplomatici tra Stati Uniti, Venezuela e Cuba, dopo la conferma della presenza in territorio nordamericano del noto terrorista internazionale Luis Posada Carriles.


La storia di questo personaggio è esemplare per ricostruire la guerra sporca perpetrata contro Cuba.


Luis Posada Carriles, che adesso ha 77 anni, dal 1962 al 1963 presta servizio nell’Esercito degli Stati Uniti, dal 1964 al 1968 è membro effettivo della CIA.


In questi giorni il quotidiano The Miami Herald ha reso noto che investigazioni del FBI e della CIA confermano il coinvolgimento diretto di Posada Carriles nell’attentato all’aereo cubano, esploso in volo nel 1976 mentre sorvolava le Isole Barbados: 73 persone, il bilancio delle vittime.


Secondo fonti dell’FBI, datate novembre 1976, i dettagli dell’attentato vennero discussi nel bar dell’hotel Anauco Hilton in Caracas, Venezuela, in un riunione a cui parteciparono Frank Castro, Gustavo Castillo, Luis Posada Carriles . Si è anche ipotizzato il coinvolgimento di alcune personalità del governo venezuelano del tempo.


Posada Carriles arrestato in Venezuela e processato per l’attentato, nel 1985 fugge dal carcere e nel 1997 lo ritroviamo a Panama mentre sta organizzando insieme ad altri tre cubano-americani un complotto per assassinare il Presidente Fidel Castro, a Panama per assistere alla Conferenza Iberoamericana; di nuovo arrestato e condannato a 7 anni di carcere per delitti contro la sicurezza, nel 2004 l’allora Presidente di Panama Mireya Moscoso, lo libera concedendogli l’indulto.


Dopo la sua scarcerazione Posada Carriles dichiara pubblicamente di essere il mandante degli attentati compiuti all’Avana nel 1997 contro le istallazioni turistiche cubane, nel corso dell’attentato all’Hotel Copacabana morì il nostro connazionale Fabio Di Celmo. Dichiarerà al New York Times: "Non volevamo fare vittime, ma l’italiano si è trovato nel luogo sbagliato nel momento sbagliato".


La presenza in territorio statunitense di un personaggio con tale curriculum è ritenuta dalla stampa americana almeno controversa. Il Sotto Segretario di Stato Roger Noriega, che non ha potuto più schivare le domande pressanti dei giornalisti, ha dichiarato: "Non abbiamo interesse ad offrire asilo a chiunque sia colpevole di atti criminali, però tratteremo questo caso in maniera privata, seria e trasparente".


Sorge spontanea la domanda: se il Sotto Segretario Noriega qualifica come terrorista il profugo della giustizia internazionale Luis Posada Carriles, come devono essere qualificati i suoi amici e compari dell’estrema destra cubana dell’esilio, i quali sono stati suoi complici confessi negli atti criminali di matrice terroristica contro Cuba?


Il Presidente Bush ha espresso ripetutamente il sillogismo per cui chiunque dia aiuto o risparmi alla giustizia un terrorista ne diviene suo complice, come qualificherebbe allora il comportamento degli Stati Uniti verso chi compie attentati terroristici contro Cuba?


Adesso gli Stati Uniti, intendono giustificare la loro follia bellicista con la parola chiave: difendere la democrazia ed i diritti umani, per cui non ci stupiremo se Posada Carriles diventi un eroico combattente per la libertà di Cuba dalla dittatura comunista di Fidel Castro.


In questo contesto si organizza la riunione dell’Assemblea per promuovere la società civile in Cuba del 20 maggio all’Avana.


Altra considerazione non meno importante è la data prescelta: il 20 maggio è l’anniversario della proclamazione dell’Indipendenza di Cuba dalla Spagna.


In questa trappola però non ci sono cascati alcuni esponenti più scafati della cosiddetta dissidenza come Osvaldo Payà, che più oculatamente cerca appoggio tra gli europei attraverso Reporters sans Frontieres. Deve avere subito fiutato che l’Assemblea vuole prendere la liedership della dissidenza e soprattutto accreditarsi come tale con gli Stati Uniti, ricevendo per questo i lauti finanziamenti stanziati dal Congresso.


Circola voce che l’Assemblea abbia già raccolto un finanziamento da parte nord americana di 130.000 dollari, per le sue attività propiziatrici della democrazia in Cuba, si ritiene che la riunione del 20 di maggio all’Avana diventi il banco di prova per la dissidenza e contemporaneamente un’occasione per l’inasprimento delle sanzioni contro Cuba.


Intanto circa la metà dei familiari dei detenuti accusati nel 2003 di attentare alla sicurezza dello stato al servizio di una potenza straniera, non hanno aderito e si sono affrettati a dissociarsi dall’iniziativa. Se rivendicano l’ingiustizia della condanna come potrebbero seguire la loro linea difensiva come detenzione politica del dissenso, partecipando ad una riunione che notoriamente è sponsorizzata dagli Stati Uniti?


Con questi presupposti è chiaro che se la polizia interviene per sciogliere la riunione il Governo cubano sarà accusato di reprimere il dissenso, dando adito a vibranti proteste con il ricatto delle note sanzioni internazionali; se la lascia svolgere, la circostanza verrà letta come una breccia aperta nel regime dalla dissidenza interna, capeggiata dall’Assemblea sotto il patrocinio degli Stati Uniti.


Ci piacerebbe saper come si comporterebbero i paladini della democrazia di casa nostra.


Forse consiglierebbero al Governo cubano, di adottare lo stesso atteggiamento che hanno tenuto le democrazie occidentali nei confronti dei milioni di cittadini che hanno manifestato il loro fermo dissenso verso la partecipazione alla guerra contro l’ Iraq, parafrasando Dante: Non ti curar di lor, ma guarda e passa!

Umberta Torti – Associazione Nazionale di Amicizia Italia- Cuba