Viaggio al centro di produzione delle armi

 biologiche di distruzione di massa a Cuba

PASCUAL SERRANO 6 aprile 2005

 

Il vice segretario per il controllo delle armi e la sicurezza internazionale degli Stati Uniti, Richard Bolton, ha accusato Cuba di essere uno stato produttore di armi biologiche e una minaccia terrorista per gli Stati Uniti.

 

Lo ha fatto in varie occasioni, tra le quali una il 30 marzo del 2004 davanti al Comitato per le Relazioni internazionali della Camera dei Rappresentanti, Bolton ha affermato che Cuba "potrebbe somministrare biotecnologie a doppio uso ad altri Stati delinquenti!"

 

Ha definito l’Isola uno "Stato delinquente" ed ha espresso la sua preoccupazione che Cuba possa dividere queste tecnologie con altre "nazioni disprezzabili".

 

Queste accuse sono state parte del discorso del presidente Bush per far approvare le sue misure contro Cuba riferite ai viaggi e all’invio delle rimesse.

 

Uno dei centri di produzione di armi biologiche di distruzione di massa nel quale si preparano prodotti condivisi con altri paesi terroristi, che permetteranno di attaccare il popolo nordamericano in qualsiasi momento è il Centro di Immunologia Molecolare dell’Avana.

 

I suoi ricercatori non ottengono i visti dagli Stati Uniti per partecipare agli incontri scientifici, perché a quando dichiarano le autorità nordamericane, la loro presenza è un pericolo per la nazione più poderosa del mondo!

 

Il Centro di Informazioni per la difesa ha visitato questa installazione nel maggio del 2003, con gli ufficiali del Pentagono che hanno controllato sino all’ultimo angolino dell’istituzione ed hanno parlato con il personale. Sei specialisti militari e scientifici hanno scritto le relazioni.

 

Siccome non avevo mai visitato un centro di armi biologiche con una tale capacità di distruzione, ho chiesto di visitare il luogo.

 

Non ho trovato però all’entrata una presenza militare notevole per custodire un’attività così pericolosa, ma solo alcune foto di Martí e un pennello con alcune poesie sue nel corridoio...

 

I pericolosi scienziati avevano circa trent’anni e il sorriso innocente di chi non sembra davvero stia tramando per attaccare gli USA a sorpresa.

 

Comincia ad indagare su quello che si produce nel Centro e scopersi che vi si fabbrica l’eritropoyetina per le anemie e l’immunoterapia nel trattamento del cancro.

 

Sembra anche che non sono il solo che è giunto a questa conclusione, perché i prodotti del Centro si stanno sperimentando in Italia, Germania, Canada, Inghilterra e Spagna, tra i tanti paesi. Inoltre cinquanta imprese nordamericane hanno espresso interesse per il trattamento oncologico.

 

L’anno scorso la ditta farmaceutica degli USA "Cancer Vax", ha firmato un accordo di cooperazione per fabbricare negli Stati Uniti tre vaccini contro il cancro di questo centro di fabbricazione di armi biologiche di distruzione di massa, una delle quali serve per trattare il cancro ai polmoni.

 

Questa collaborazione con il Centro cubano ha richiesto quasi due anni di negoziati da parte delle autorità nordamericane.

 

I dirigenti dell’impresa nordamericana e lo stesso direttore dell’Istituto John Wayne del Cancro, della California, hanno dovuto spiegare ripetutamente il progetto nello stesso Senato degli USA.

 

Il delitto del Centro di Immunologia Molecolare è di essere pioniere nell’investigazione dell’immunologia per fabbricare vaccini per i paesi poveri. I vaccini si stanno esportando da cinque anni per dare un esempio di rigore scientifico nella lotta contro il cancro mediante la produzione di anticorpi umanizzati e di vaccini che sviluppano le difese naturali contro i tumori e per dimostrare l’alta efficacia nelle prove cliniche in Europa.

 

Tutto questo avviene in un paese del Terzo Mondo che deve aspettare sette mesi per ricevere un reagente nei suoi laboratori per via del blocco nordamericano e con specialisti che non invidiano il denaro e il lusso dei paesi ricchi.

 

Senza dubbio nel Centro di Immunologia molecolare e negli altri quaranta centri del detto Polo Scientifico dell’Ovest dell’Avana, ci sono armi di distruzione di massa, ma contro l’egoismo, la mancanza di solidarietà e il modello di sviluppo scientifico del primo mondo che si fonda sull’arricchimento delle multinazionali.

(Da Rebelión)