Negroponte, lo Zar dei

 

“servizi” imperiali

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 Un ex ambasciatore  USA a Tegucicalpa accusò l’attuale zar dei servizi segreti imperiali di aver saputo che 32 donne salvadoregne furono lanciate in pieno volo da un elicottero

 

 

28 febbraio 2005 - J.G.Allard www.granma.cu

 

 

In un’intervista concessa nel 1996 a due giornalisti del quotidiano ‘Baltimore Sun’, Gary Cohn e Ginger Thompson, l’ex ambasciatore in Honduras Jack Binns raccontò che 32 donne salvadoregne, alcune delle quali assieme ai loro bambini, furono lanciate da un aereo in volo nell’aprile del 1981.

 

Secondo Binns è chiaramente impossibile che il massacro, compiuto da un battaglione supervisionato dalla CIA, sia potuto avvenire senza che ne fosse a conoscenza il suo successore all’Ambasciata. Quell’uomo si chiamava John Negroponte, il prescelto da George Bush come primo zar dei “servizi” del paese più potente del mondo.

 

Alcune settimane fa il presidente nordamericano ha nominato nuovo capo della CIA il congressista Porter Goss, un’ex membro dell’Agenzia che ha confessato al ‘Washington Post’ di aver partecipato attivamente negli anni ’60 alle azioni terroristiche compiute contro Cuba dalla stazione JM/WAVE di Miami, appartenente a questa istituzione. Adesso, come Numero Uno dei servizi segreti, incaricato di informarlo quotidianamente su ciò che succede nel mondo in questo campo, Bush ha scelto un altro rappresentante del terrore imperiale.

 

In Honduras, John Dimitri Negroponte è ricordato come il padrino della più sanguinaria campagna repressiva scatenata in quel paese.

 

Arrestate dalla polizia segreta honduregna il 22 aprile del 1981, nella capitale Tegucicalpa, le donne ed i loro figli erano fuggiti da El Salvador, terrorizzate, dopo l’assassinio dell’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, del quale una era stata la segretaria.

 

Dopo essere state selvaggiamente torturate, furono fatte salire su un elicottero dell’esercito salvadoregno. Alcuni minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Tegucicalpa, furono tutte lanciate nel vuoto. I bambini furono affidati a militari salvadoregni e non si è saputo più niente di loro.

 

Con Negroponte ed un nuovo capo della stazione CIA (Donald Winters) presenti, il terrore conobbe un’escalation spettacolare, con la repressione tanto degli insorti quanto degli avversari politici dell’estrema destra di questo paese.

 

Alcune vittime degli organi della repressione raccontarono, anni dopo, di come i loro aguzzini li soffocavano per mezzo di una maschera di gomma, fatta con un pneumatico per automobile e soprannominata “il cappuccio”, che impediva di respirare sia dalla bocca che dalle narici. Venivano utilizzate anche funi per far penzolare i prigionieri dal soffitto e torturarli. Le donne venivano sistematicamente violentate. I sopravvissuti raccontarono di come veniva usata la corrente elettrica in queste sessioni di tortura, infliggendo scosse ai genitali.

 

IL “SIGNOR VIETNAM” DEL

CONSIGLIO DI SICUREZZA USA

 

Figlio di un multimilionario greco, nato in Gran Bretagna ed educato in Svizzera, Negroponte fu un alunno dell’elitaria Università di Yale – quella dei Bush – ed iniziò a 25 anni una carriera diplomatica nella quale si distinse per la sua disposizione a compiere lavori sporchi.

 

Uomo di fiducia dei circoli più destrorsi e legato alla mafia anticubana – contribuì alla stesura ed applicazione dell’infame legge Helms-Burton – Negroponte è stato per 37 anni uno dei più vili strumenti delle amministrazioni repubblicane.

 

onore ai caduti vietcongIl suo lavoro durante i quattro anni che lo videro consigliere politico dell’ambasciata nordamericana a Saigon, in piena guerra del Vietnam, fu apparentemente così efficiente da convertirlo nel “Mister Vietnam” del Consiglio di Sicurezza Nazionale, che si occupava dei rapporti internazionali all’epoca dell’ultradestrorso Henry Kissinger.

 

In seguito partecipò ai negoziati di pace a Parigi, dove arrivò a inimicarsi con Kissinger...accusandolo di debolezza nei confronti dei vietnamiti.

 

Dall’Honduras, dove fu inviato da Ronald Reagan per sostituire l’ambasciatore “liberal” Jack Binns, Negroponte dette pieno impulso a tutte le operazioni repressive tanto in Nicaragua come in El Salvador.

 

Trasformò l’Honduras fino al punto di ricevere, da parte della stampa nordamericana, il soprannome di ‘USS Honduras’, come se fosse una portaerei in più del Pentagono.

Era conosciuto anche come ‘Aguacate Negroponte’, per essere stato il fondatore della spaventosa base di ‘El Aguacate’, centro di tortura congiunto della CIA e dei gorilla argentini.

 

UNA SUORA NELL’INFERNO

 

Laetitia Bordes, una religiosa che lavorò in El Salvador per circa 20 anni, pubblicò nel 2001, in una lettera aperta, il resoconto del suo incontro con John D. Negroponte a Tegucicalpa del maggio 1982, quando si recò ad investigare sulla scomparsa delle 32 salvadoregne.

 

“John Negroponte ci ascoltava mentre esponevamo i fatti – raccontò la suora –. C’erano testimoni oculari della cattura ed avevamo letto tutta la documentazione riunita da altre delegazioni. Negroponte negò recisamente di conoscere la sorte di queste donne. Insistette nel dire che gli Stati Uniti non interferivano nelle questioni interne dell’Honduras e che avremmo dovuto discutere il tema con le autorità di questo paese”.

 

Evidentemente Negroponte stava mentendo spudoratamente.

 

Nel 1994 la Commissione per i Diritti Umani dell’Honduras pubblicò un rapporto su tutto ciò che riguardava le attività di terrorismo militare ed accusò direttamente John Negroponte di innumerevoli violazioni dei Diritti Umani.

 

Laetitia Bordes conobbe la sorte delle salvadoregne soltanto nel 1995, con la pubblicazione degli articoli del ‘Baltimore Sun’.

 

John Negroponte, come Otto Reich, Eliot Abrams, Roger Noriega e gli altri, è uno dei dinosauri dell’era Reagan che Bush ha riunito per formare la sua amministrazione.

 

Questo compare della Miami terrorista avrà adesso il compito di coordinare il lavoro delle quindici agenzie di informazione e spionaggio del paese.

 

Negroponte deve adesso passare dall’esame del Congresso. Vi riuscirà facilmente. I suoi crimini in Honduras sono già stati archiviati nel 2001, quando è stato nominato ambasciatore all’ONU, portatovi dal gran vento di destra favorito dall’11 settembre. Per metterlo al sicuro, sono state compiute manipolazioni che evitassero la testimonianza di sinistri assassini come Luís Alonso Disana Elvi, che diresse il celebre battaglione 316 e potrebbe riferire su orrendi crimini ai quali partecipò o che coprì in qualche maniera. Uno di questi fu l’assassinio delle quattro suore della congregazione Maryknoll (non rispettavano nemmeno le religiose nordamericane!).

 

George Bush può dormire tranquillo.

 

Tra pochi giorni, l’individuo che falsificò deliberatamente i rapporti sui diritti umani del Dipartimento di Stato durante il suo soggiorno in Honduras, gli consegnerà personalmente, tutte le mattine alle sette, il riepilogo delle informazioni dei servizi davanti al quale fa colazione.