La CIA viene accusata di ingerenza

in Venezuela ed altri paesi

 

Caracas, 17 febbraio 2005

 

Il vicepresidente José Vicente Rangel ha additato l’Amministrazione USA e la CIA come responsabili di qualsiasi situazione di instabilità possa verificarsi in Venezuela.

"Se qui c’è destabilizzazione la responsabilità è del Governo degli Stati Uniti del Nordamerica e particolarmente della CIA", ha dichiarato Rangel all’agenzia ufficiale di stampa (riportato da AP).

 

Il vicepresidente ha fatto questa dichiarazione in risposta alle valutazioni espresse dal direttore della CIA Peter Goss, che ha considerato il Venezuela, assieme a Colombia, Cuba, Haiti e possibilmente il Messico, come i paesi potenzialmente instabili del 2005.

 

Rangel ha sostenuto che il Venezuela è il paese più stabile della regione, "principalmente perché il nostro presidente gode di più del 70% del consenso popolare".

 

Le uniche cose che in questo momento producono instabilità in Venezuela sono da una parte il maltempo e dall’altra la CIA con queste dichiarazioni. "Dobbiamo pensare che quando la CIA fa questo tipo di previsioni è perché sta ponendo la sua ‘longa manus’ in qualche faccenda", ha commentato.

 

"L’unica influenza negativa per l’America Latina è quella dell’Amministrazione Bush", ha aggiunto.

 

Il Congresso ha approvato giovedì una risoluzione respingente le dichiarazioni fatte da alcuni portavoce del Dipartimento di Stato a proposito della vendita al Venezuela da parte della Russia di 100.000 fucili d’assalto Kalashnikov AK-103 e 104.

 

Nella risoluzione, diffusa dall’agenzia venezuelana, viene condannata "l’intromissione spudorata e sconsiderata" degli Stati Uniti nella decisione sovrana del popolo venezuelano di acquisire armamenti.

 

"L’analisi della CIA è ambigua, errata e falsa. E’ riprovevole che un’agenzia di un Governo straniero opini su questioni messicane. E’ inaccettabile", ha dichiarato alla stampa il segretario di Governo (ministro degli Interni) del Messico, Santiago Creel, riferendosi alle summenzionate valutazioni del capo della CIA sul suo paese.