Il Venezuela e la Spagna hanno firmato

la compravendita di mezzi militari

Caracas 29 nov. 2005 - PL -

 

La Spagna e il Venezuela hanno firmato lunedì, durante una cerimonia svoltasi nella capitale venezuelana alla quale hanno partecipato il Presidente Hugo Chávez ed il ministro della Difesa spagnolo José Bono, diversi contratti in virtù dei quali la Spagna fornirà al Venezuela imbarcazioni ed aerei costruiti nel paese iberico.

 

Il Ministro ha messo in risalto durante la firma che questa vendita di mezzi militari al paese sudamericano è in conformità con gli obblighi e gli interessi nazionali della Spagna, ha comunicato l’agenzia Prensa Latina.

 

Le transazioni tra le due nazioni, che prevedono la costruzione da parte di due compagnie spagnole di otto imbarcazioni e 12 aerei per il Venezuela, sono state così messe nero su bianco, a prescindere dall’opposizione dell’Amministrazione USA.

 

Bono, parlando durante la cerimonia di firma dei documenti, ha sottolineato che si tratta di mezzi che verranno utilizzati per la vigilanza e protezione delle coste di questo paese sudamericano e per operazioni d’emergenza in caso di disastri.

 

Il Ministro spagnolo, senza menzionare l’aperta opposizione nordamericana all’operazione, ha manifestato di non essere disposto “a riconoscere che esistano popoli eletti. Non esiste un popolo eletto che possa porsi al di sopra degli altri”.

 

“C’è un solo impero degno d’obbedienza ed è quello della legge... e dobbiamo prenderci cura di questo impero” ha sottolineato.

 

Ha enfatizzato i benefici che l’accordo sottoscritto con il Venezuela avrà per le imprese firmatarie, i loro lavoratori e le città dove hanno sede le fabbriche incaricate della costruzione dei mezzi militari.

 

Ha ricordato che l’operazione è conosciuta dal marzo scorso, quando è stata preannunciata in occasione di una visita compiuta a Caracas dal presidente del Governo spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero.

 

Ha spiegato che “le imbarcazioni e gli aerei contrattati non disporranno d’installazioni dal carattere offensivo nè di armi per attaccare, ma solo difensive ed auto-difensive”.

 

Sulla sua presenza alla cerimonia di lunedì, Bono ha detto che questa obbedisce a una decisione del Consiglio dei Ministri spagnolo, “un Governo di un paese sovrano ed autonomo”.

 

Tutti i mezzi acquistati dovranno venire consegnati al Venezuela entro i prossimi 20 mesi.

 

 

Il Venezuela chiede all'Europa un

 atteggiamento degno davanti a Washington

Caracas 28 nov. 2005 - PL -


Il Venezuela ha chiesto all'Europa un atteggiamento degno per frenare gli appetiti egemonici ed imperialisti dell'elite che governa gli Stati Uniti ed appoggiare le idee di sovranità, uguaglianza e dignità.

Nell'atto della firma di un accordo per l'acquisizione di navi ed aeroplani dalla Spagna, che Washington ha tentato di bloccare, il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha espresso che l'atteggiamento degno dell'Europa può aiutare molto il mondo.

“Se c'arrendiamo il mondo sarebbe l'inferno come Iraq, Hiroshima o Nagasaki” ha precisato il capo di Stato, che ha anche sottolineato l'esistenza di una corrente, in Europa ed altre regioni, opposta all'egemonia unilaterale.

Ricordando le pressioni statunitensi per ostacolare la transazione con la Spagna, Chávez ha affermato che il Venezuela é stata colonia dell'impero nordamericano “ma oggi è libero e costi quel che ci costi continueremo ad essere liberi”.

Il presidente venezuelano ha osservato che la visione attuale del suo paese concorda, a livello globale, con quello che il “Libertador Simón Bolívar” chiamava l'equilibrio dell'Universo, basato sulla pluripolarità. In questo senso ha notato che dallo scontro tra la visione egemonico imperialista e la pacifista ed ugualitaria dipende il futuro dall'umanità.

Ha precisato che nel modo in cui furono attaccati gli accordi firmati per l'acquisto di aerei da ricognizione ed aeroplani militari di trasporto si riflette la pretesa di alcuni di considerarsi eletti da Dio.

“Coloro che pretendono imporre l'impero” ha detto “sono quelli che considerano di avere un destino manifesto, con pieno diritto d'imporre al mondo le loro linee e hanno considerato l’America Latina ed i Caraibi un giardino posteriore per fare quello che vogliono”.

“Gli ostacoli posti dal governo degli Stati Uniti affinché l'accordo non si realizzasse è parte essenziale del concetto che si vuole imporre al mondo in molte altre aree, includendo l'Area di Libero Commercio delle Americhe” ha  notato Chávez

Chávez ha ugualmente sottolineato la disposizione a mantenere una lotta frontale contro il terrorismo e ha denunciato l'esistenza, per alcuni, di un terrorismo buono e di un altro cattivo.

Al rispetto ha ricordato che gli Stati Uniti danno rifugio al più grande terrorista del continente,
Luis Posada Carriles, responsabile , nel 1976, dell'esplosione di un aeroplano civile cubano che provocò la morte di 73 persone.

Ha ricordato che il Venezuela aspetta l’estradizione, sollecitata alle autorità statunitensi
, di tale criminale. “Stiamo aspettando questa decisione ma  là
(negli USA ndt) appoggiano e proteggono questo delinquente” ha concluso.