Chernobyl:

l’accurata assistenza cubana
 

V. Collazo, Avana 26 aprile 2006 PL

 

 

 

 

Durante le prime ore del 1986, nel reattore numero quattro della centrale di Chernobyl (Ucraina), si è prodotto il maggior incidente nucleare della storia.

 

Gli effetti delle radiazioni hanno superato tutte le previsioni e la vera entità dei danni non è stata ancora precisata.

 

Migliaia di persone d’Ucraina, Russia e Bielorussia (le repubbliche ex sovietiche più colpite), sono morte da allora e milioni sono rimaste contaminate dalla pioggia degli isotopi radioattivi.

 

Ma le conseguenze della catastrofe perdureranno per varie generazioni.

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cancro alla tiroide in Bielorussia è 258 volte più frequente di prima del tragico incidente.

 

Tarará, un’affascinante spiaggia situata a 20 km da L’Avana, alberga nei suoi begli chalets (un tempo appartenenti all’alta borghesia cubana), i bambini e gli adolescenti che ricevono gratuitamente operazioni, trapianti di midollo e trattamenti prolungati.

 

Nel marzo 1990 arrivarono a Cuba i primi pazienti, nell’ambito di un programma umanitario progettato ad hoc.

 

Più di 20 mila persone sono state visitate fino ad oggi nelle installazioni dedicate allo scopo, così come in altri centri medici del paese che hanno prestato maggior assistenza alla popolazione proveniente dalle aree contigue al disastro.

 

Gli assistiti soggiornano mediamente tre mesi nella nazione caraibica, anche se alcuni di loro hanno bisogno di più tempo, specialmente gli affetti da leucemie.

 

 

 

 

 

Nessuno al mondo ha fatto quanto Cuba

per i bambini contaminati a Chernobyl
 

 Ha opinato Yuri Poliachenko, ministro ucraino della Salute Pubblica

 

A.Rodriguez 8 aprile 2006

 

 

 

 

"L’aiuto sistematico e di grande importanza che Cuba offre ai bambini contaminati dalle radiazioni a Chernobyl non è stato dato da nessun’altra nazione del mondo", ha assicurato il dott. Yuri Poliachenko, ministro della Salute Pubblica dell’Ucraina, che ha compiuto una breve visita nel nostro paese.

 

"È vero che esistono vari programmi di aiuto a questi bambini, ma nessuno è così sistematico né così grande", ha precisato il Ministro, che ha trasmesso un messaggio di ringraziamento del Governo del suo paese al Presidente Fidel Castro ed al popolo cubano, in occasione del 20º anniversario della catastrofe.

 

"Ho nel cuore questa collaborazione. Lavorai una decina d’anni fa, per due anni, come direttore per la parte ucraina dell’Accampamento situato a Tarará. Come medico valuto altamente l’aiuto che stanno ricevendo i nostri bambini", ha messo in risalto.

 

Poliachenko ha poi precisato che sono più di 18.000 i bambini che hanno ricevuto cure mediche: "Francamente, molti di loro devono a Cuba la loro vita".

 

Il visitatore ha ricordato che quando avvenne la catastrofe sia a Cuba che in Ucraina si stava vivendo un periodo economico difficile. "Tuttavia Cuba fu il primo paese che tese la sua mano fraterna ed offrì aiuto".

 

"Per il mio Ministero è molto difficile valutare questo apporto. Più della metà di questi bambini si sono ristabiliti ed un terzo ha migliorato le sue condizioni di salute. Anche dal punto di vista umano è impossibile calcolare il valore di ciò".

 

Il titolare della Salute Pubblica ucraina ha infine fatto riferimento alle prospettive delle relazioni. "Durante le conversazioni abbiamo affrontato il tema dell’incremento delle imprese miste che fabbricano in Ucraina vaccini con tecnologia cubana".

 

"Il Governo dell’Ucraina ha deliberato da alcuni giorni il finanziamento del programma d’assistenza ai bambini ucraini a Cuba. Abbiamo deciso di riunirci con i cubani in ottobre durante la commissione mista bilaterale", ha aggiunto.