La Conferenza Mondiale

per la Libertà dei Eroi

● Cuba è decisa a resistere a nuove

misure ostili degli USA

 

3 maggio 2006 

 

 

    30 marzo 2006

 

Cuba ha proclamato la sua decisione di resistere, come ha sempre fatto negli ultimi 47 anni, a qualsiasi nuova misura degli Stati Uniti, ad ogni eventuale recrudescenza della politica di minacce e aggressioni dell’Amministrazione di George W. Bush.

 

È molto probabile che il 20 maggio prossimo o in una data vicina, gli Stati Uniti rendano pubbliche nuove misure per cercare di soffocare la Rivoluzione ed il progetto economico-sociale deciso dal popolo cubano, ha messo in guardia il presidente del Parlamento Ricardo Alarcón.

 

Il dirigente, parlando di fronte a mille delegati di 60 nazioni che hanno partecipato a L’Avana ad un incontro di solidarietà con l’Isola, ha ricordato che la minaccia è stata lanciata recentemente dalla segretaria di Stato nordamericana, Condoleeza Rice.

 

L’intenzione – ha spiegato – sarebbe quella di rafforzare un mal chiamato piano di transizione di Cuba verso la democrazia, lanciato il 20 marzo 2003 e che pretende, vanamente, di abbattere la Rivoluzione, nonché di strappare ai cubani le conquiste sociali delle quali ci sentiamo così orgogliosi.

 

Pretendono di imporci un governatore in stile Iraq e poi di installare autorità docilmente sottomesse, ma ignorano che prima dovranno invadere questo paese, occuparlo e, cosa ancor più difficile, disporre di una situazione tranquilla per realizzare i loro progetti, ha avvertito.

 

I governanti statunitensi, per colmo di cinismo, sono soliti scegliere una data così infame come quella del 20 maggio per annunciare misure contro il paese, ha aggiunto.

 

In questo giorno del 1902 venne proclamata la Repubblica a Cuba, dopo che gli USA erano intervenuti nella guerra contro la Spagna e avevano frustrato il trionfo degli indipendentisti. Un’appendice della Costituzione cubana autorizzava gli Stati Uniti ad intervenire militarmente nell’Isola.

 

Ha ricordato in un’altra parte del suo discorso che gli USA, mentre stanno continuando la loro guerra contro Iraq e Afganistan e cercando scuse per scatenarne altre in quelli che chiamano "oscuri angoli del mondo", danno rifugio a terroristi come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch.

 

Entrambi i soggetti, d’origine cubana, sono indicati come i principali autori della provocata esplosione in pieno volo di un aereo civile dell’Isola che nell’ottobre 1976, con 73 passeggeri a bordo, era appena decollato da Barbados in direzione L’Avana.

 

Alarcón ha ricordato che pochi giorni fa gli USA hanno ammesso l’ingresso illegale di Posada nel loro territorio, dopo che il Presidente cubano Fidel Castro aveva denunciato da più di un anno come, da dove e in compagnia di chi questo fatto è avvenuto.

 

Ha detto che Washington sa perfettamente questo e conosce nei minimi dettagli il curriculum criminale del terrorista – comprendente i sabotaggi negli alberghi de L’Avana nel 1997, in uno dei quali morì un turista italiano Fabio di Celmo –, ma lo sta giudicando soltanto per la violazione delle leggi migratorie nordamericane.

 

Il colmo dell’ipocrisia – ha sottolineato – è che nello stesso tempo gli Stati Uniti stanno mantenendo in prigione Cinque cubani che infiltrarono bande del Sud della Florida per impedire che si ripetessero atti terroristici come quelli commessi contro Cuba da Posada Carriles e Bosch. (PL)

 

 

L’INCONTRO DI SOLIDARIETÀ CON CUBA

 

 

Più di 1700 delegati di 70 nazioni hanno partecipato all’Incontro di Solidarietà con Cuba che si è svolto nel Palazzo delle Convenzioni, dove è stato difeso il diritto del popolo cubano di difendere la sua autodeterminazione senza ingerenze del governo degli Stati Uniti e dove sono state date tutte le informazioni sulla campagna mondiale che si realizzerà dal 12 settembre al 6 ottobre prossimo per la libertà dei Cinque Eroi cubani, ingiustamente sequestrati nell’impero.

 

Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, ha segnalato l’importanza della difesa del diritto dei lavoratori emigrati e del loro diritto di vivere senza discriminazione, come è stato sottolineato durante le manifestazioni del Iº Maggio negli Stati Uniti.

 

È indispensabile potenziare le informazioni della verità sui popoli e nei mezzi alternativi, di fronte alla valanga di propaganda dei centri d’informazione dell’impero.

 

Rob Miller, direttore della campagna di solidarietà con Cuba in Gran Bretagna ha detto che l’86% dei membri dei sindacati del suo paese appoggiano l’Isola nella sua lotta per la sovranità nazionale.

 

Odalys Pérez, figlia del comandante dell’aereo della Cubana che esplose in volo nel cielo di Barbados nell’ottobre del 1976, per una bomba posta da terroristi al soldo dei criminali Posada Carriles e Orlando Boshch, ha chiesto giustizia e si condannino gli autori di quel crimine.

 

Pedro Ross Leal, segretario generale della Central de Trabajadores di Cuba, CTC, ha denunciato che il blocco imposto dagli USA è costato sino ad oggi 8000 milioni di dollari ed ha confermato che tutte queste manovre statunitensi falliranno, come si può vedere chiaramente di fronte ai risultati positivi nel settore dell’economia, tra i tanti, dell’Isola. (Alexis Schlachter)