14 giugno 2006 www.prensalatina.it

 

Ex congressista visita uno dei

 

cubani incarcerati negli Stati Uniti

 

 

    30 marzo 2006

 

La prigione di Victorville in California ha visto un famoso visitatore questa fine settimana.
 

Estéban Torres, ex congressista democratico di Los Angeles, ha visitato Gerardo Hernández Nordelo, uno dei cinque cubani ingiustamente imprigionati negli USA per lottare contro il terrorismo.

Nei giorni passati il Washington Post pubblicava che Torres ha preso conoscenza del caso dopo una recente visita a Cuba dove ha potuto dialogare con Leonard Weinglass, avvocato nordamericano che porta avanti il processo e con le mogli e con le madri dei Cinque. “È un'ingiustizia legale” ha detto Torres. “Ci dice qualcosa del nostro governo, del sistema giudiziale e del servizi segreti”. (1)

Conoscendo che queste persone sono state condannate a gravi e smisurate condanne per cercare di informare l'isola sulle azioni criminali delle organizzazioni terroristiche di origine cubano-americana con sede a Miami, Torres ha deciso di informarsi sul caso.

Inoltre ha saputo che una punizione crudele ed inusuale si unisce alle ingiuste condanne: la proibizione alla visita delle mogli di due dei detenuti.
 

IL COLMO DELL'ABUSO, OSTACOLARE

IL DIRITTO DI VISITA FAMILIARE

Adriana Pérez ed Olga Salanueva, mogli di Gerardo Hernández e René González rispettivamente, sono impossibilitate a visitare i loro mariti per la proibizione reiterata del governo nordamericano di concedere il visto di entrata negli USA per visitare i loro mariti in prigione.

I loro solleciti sono stati rifiutati una ed un'altra volta dal governo Bush senza argomento valido alcuno.

Adriana Pérez è da 8 anni che non può visitare suo marito. Olga Salanueva non ha avuto contatto con suo marito e padre delle sue figlie da 6 anni. Questo colpisce la piccola bambina dei due, Ivette González Salanueva, di 8 anni di età, privata di vedere suo padre per questa proibizione (2)

UNA TREMENDA INGIUSTIZIA

Questo lo ha motivato a contattare direttamente uno dei detenuti la cui prigione si trova in California, stato nel quale Torres é stato eletto durante 7 occasioni rappresentando il distretto 34. Così, questo ex congressista é arrivato, domenica 11 giugno, alla prigione di massima sicurezza di Victorville, dove si trova Gerardo Hernández. Uscendo dalle visita, Torres ha espresso di sentire più simpatia per i Cinque. “Si tratta di una tremenda ingiustizia, accresciuta dal fatto della proibizione della visita familiare”. Torres si é dispiaciuto che il caso e la realtà di Cuba siano molto poco conosciuti negli Stati Uniti a causa del silenzio che impone il governo, lui pensa che se i nordamericani sapessero del caso potrebbero dimostrare la loro sensibilità con i prigionieri. (4)

Ora che ha avuto opportunità di conoscere da vicino uno dei detenuti e la sua famiglia, ha  promesso di fare quanto fosse possibile per appoggiare la loro causa negli Stati Uniti. Offrirà tutto il suo appoggio e visiterà nuovamente Gerardo.

Torres è conosciuto per il suo impegno nella difesa delle minoranze ispane e come rappresentante sindacale. Durante il suo mandato di rappresentante federale nel Congresso degli Stati Uniti si oppose apertamente al blocco contro Cuba. Posizione che mantiene fino ad oggi. (3)

Con questa visita l'ex congressista si somma alle voci degli scrittori Alice Walker, Noam Chomsky, William Blum, Michael Parenti, James Petras, Saul Landau, l'ex pubblico ministero generale Ramsey Clark, lo stimabile Lucius Walker, la corporazione nazionale degli avvocati, artisti, professionisti e religiosi nordamericani che denunciano il caso.

Nonostante il silenzio imposto dal governo degli Stati Uniti, più presto che tardi la verità trionferà e metterà fine a questa enorme ingiustizia.
 


(1) Washington Post, 3 Giugno 2006, Manuel Roig-Franzia

(2) la piccola Ivette González Salanueva, è nordamericana per nascita come suo padre René González. L'ultima volta che ha potuto visitare suo padre aveva 2 anni.

(3) Torres che si sente amico di Cuba culminò il suo mandato nel 1998.

(4) per la prima volta in 8 anni la stampa degli USA parla di questo caso W. Post 3 Giugno 2006

Ig/Graciela Ramírez-preso da Resumen Latinoamericano