"Lo amo, mi ama, ci amiamo"

 

 

D.F.Mexidor 5 giugno 2006

 

 

 

    30 marzo 2006

 

 

"Dillo, bambina, dillo, parla, dì quello che stai pensando. Contenerti dentro queste cose, che fa male... Lo so, il collo della casacca è fuori posto, ma nessuno lo guarderà... Un bacio grandissimo, ti amo", si legge dietro la fotografia appena arrivata.

 

Gli occhi di Adriana osservano l’immagine di Gerardo. Le fotografie, le lettere le chiamate telefoniche quando si può, sapersi uno dell’altro, sono il sostegno dell’amore di Adriana e Gerardo.

 

Lui è in una prigione di alta sicurezza a Victorville, in California, e lei sta all’Avana. Non sanno sino a quando dovranno soffrire, ma sono coscienti che prima o poi la pena dovrà terminare.

 

"Da quanto teme non vi vedete?" Chiedo in un dialogo veloce, molto rapido.

Lei torna a casa e apre la porta. La casa è deserta. Sul tavolo le lettere e le fotografie di Gerardo.

La stanza da letto aspetta che come ogni 4 giugno Adriana cambi le lenzuola perchè questo è il regalo di compleanno per Gerardo, dato che gli piace avere lenzuola fruscianti in questo giorno.

"Compie già 41 anni, ma in gennaio saranno otto anni che non ci vediamo", dice Adriana con la voce serena.

 

"Non hai più chiesto il visto dopo i rifiuti reiterati della autorità statunitensi dell’ottobre scorso?"

"No, non ancora".

 

"Abbiamo solo venti righe a disposizione Adriana..."

"Bene, ripeti per venti righe: lo amo, mi ama, ci amiamo".