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NEL MONDO PER I

 

 

 

 

Russia

Mosca, 27 dicembre. – L’Associazione di Solidarietà Russia-Cuba sta raddoppiando i suoi sforzi a favore della liberazione dei cinque antiterroristi cubani detenuti ingiustamente negli USA, ha informato Prensa Latina.

Il presidente di quest’organizzazione, Vadim Sayuchev, intervenendo in una riunione del suo comitato direttivo, ha messo in risalto che l’attivismo si è moltiplicato in tutta la Russia durante l’attuale giornata mondiale della solidarietà con René González, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero.

“A pochi giorni dal 48º anniversario dal trionfo della Rivoluzione Cubana, alberga in tutti noi la preoccupazione di far sì che si affermino la verità e la giustizia e questi giovani vengano liberati”, ha aggiunto.

Sayuchev ha messo in risalto, per quanto riguarda il lavoro previsto per il 2007, l’impegno di commemorare degnamente il 40º anniversario della caduta in combattimento del Comandante Ernesto ‘Che’ Guevara che, assieme a Yuri Gagarin, fondò la detta associazione.

L’ambasciatore cubano Jorge Martí ha espresso il suo ringraziamento per le costanti dimostrazioni d’amicizia e solidarietà con l’Isola nel corso del 2006, sia a Mosca che nelle sedi regionali dell’organizzazione. Tra le personalità partecipanti all’incontro figurava il cosmonauta  Yuri Romanenko.

 

 

 

Perù

26 dicembre 2006 – Migliaia di persone, tra le quali note personalità del Perù hanno firmato una dichiarazione, diffusa il 25 dicembre, di solidarietà con i Cinque combattenti antiterroristi cubani prigionieri degli Stati Uniti.

Il documento che è una denuncia fatta agli USA, è stato inviato al Procuratore generale dell’Unione quando si compiono cinque anni dal pronunciamento delle crudeli e ingiuste sentenze contro  Fernando González, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Gerardo Hernández.

Il documento segnala che i cubani sono stati processati in forma abusiva e illegale per delitti che non hanno mai commesso, esprimendo l’indignata protesta dei firmatari.

I Cinque prigionieri devono essere liberati e devono ritornare con le loro famiglie, nella loro Patria, si legge ancora, perchè questi cubani hanno affrontato nelle condizioni più difficili il terrorismo per difendere gli interessi del loro popolo e dell’umanità intera.

Tra i firmatari ci sono molte personalità della politica, del movimento operaio e dell’intellettualità del Perù.

Il reclamo costituisce il culmine di una forte campagna, nell’ambito della Giornata Mondiale di sostegno ai Cinque Patrioti cubani, prigionieri politici dell’impero.

 

 

 

Ucraina

26 dicembre 2006 – Un’esposizione permanente sui Cinque  Eroi cubani illegalmente detenuti nelle prigioni d’alta sicurezza degli USA, è aperta permanentemente nel Fondo Internazionale Giovanile di Chernóbil, a Kiev, capitale dell’Ucraina.

Formata da un’ampia mostra di manifesti, fotografie e rassegne biografiche di  Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, René González, Ramón Labañino e Fernando González, l’iniziativa è un símbolo della partecipazione attiva del popolo ucraniano nella lotta solidale che si sferra a livello mondiale per la loro liberazione, ha informato una nota dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli, (ICAP).

La mostra include caricature e ritratti eseguiti da Gerardo e Antonio e rappresenta lo spirito fraterno del Comitato Nazionale Ucraniano "Per la liberazione dei Cinque Eroi Cubani", in coordinamento con l’istituzione che accoglie le opere.

Questa iniziativa è vincolata all’assistenza disinteressata del Programma Medico Cubano a più di 21 mila  bambini di questo paese europeo, che hanno pagato le conseguenze della catastrofe nucleare di Chernóbil.

Al montaggio dell’esposizione  hanno collaborato le giovani ucraniane Yulia Panasiuk e María Górbova, che da bambine, agli inizi degli anni ’90, ricevettero l’assistenza specializzata dei medici cubani a Tararà, vicino all’Avana, in diverse occasioni, fino alla loro guarigione.

 

 

Premiati bielorussi

L’Avana, 21 dicembre – I vincitori di un concorso sulla vita dei cinque cubani prigionieri negli USA per aver tentato di impedire azioni terroristiche contro il loro paese, sono stati premiati all’Università Statale di Minsk, capitale di Bielorussia, ha reso noto PL.

Organizzato dal Comitato di Solidarietà con i Cinque – come sono internazionalmente conosciuti nelle campagne per la loro liberazione – della facoltà di Storia, il concorso è stato realizzato nell’ambito della giornata mondiale per la liberazione di questi combattenti contro il terrorismo.

Prima si è svolta una cerimonia di presentazione della convocazione con 10 domande. Per alcune settimane questo documento è stato riportato dai giornali murali delle diverse facoltà.

Come risultato, c’è stata un’ampia partecipazione degli studenti delle facoltà di Diritto, Filosofia, Fisica, Matematica e Storia.

Una giuria composta da membri del Comitato di Solidarietà ha premiato i 3 vincitori e ha conferito riconoscimenti ad altri partecipanti che si sono distinti, tra i quali studenti di Storia e Diritto.

La cerimonia di premiazione, presieduta dall’ambasciatore cubano Omar Medina, si è effettuata nella legazione di Cuba in Bielorussia e ha visto la presenza di dirigenti del Comitato di Solidarietà e del responsabile delle Relazioni Internazionali dell’Unione della Gioventù bielorussia.

Prima della consegna dei premi c’è stata una conferenza sulla storia di Cuba, le sue tradizioni ed è stata data un’ampia spiegazione sulla situazione attuale dei Cinque.

Come stimolo, i premiati hanno ricevuto magliette con l’immagine di René González, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero, un libro di poemi di Guerrero e dischi di musica cubana.

 

 

Perù

Avana 7 dicembre (AIN). – “Per la cultura e la vita” è il nome di un’esposizione di pitture peruviane e poster cubani, inaugurata nella capitale peruviana Lima in omaggio solidale ai Cinque combattenti contro il terrorismo detenuti negli USA.

L’apertura della mostra ha potuto contare sulla presenza di Gustavo Espinoza, presidente del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque Eroi e dell’ambasciatore dell’Isola nel paese andino, Luis Delfín Pérez, ha informato l’agenzia Prensa Latina.

Espinoza ha messo in risalto che le opere esposte esprimono la richiesta mondiale che cessi il blocco statunitense contro Cuba e che vengano liberati i Cinque patrioti cubani.

Ha anche segnalato che l’esposizione fa parte della II Giornata Internazionale di Solidarietà con i Cinque, che si sta sviluppando in 106 paesi e unisce la voce di tutte le forze progressiste del mondo.

I Cinque si erano infiltrati nei gruppi d’estrema destra con base a Miami, che hanno organizzato ed eseguito per più di 45 anni azioni terroristiche contro il popolo cubano, lasciando un saldo di migliaia di morti, mutilati e ingentissimi danni materiali.

I Cinque, nonostante che la loro opera avesse un carattere patriottico, vennero arrestati dalle autorità statunitensi, accusati di spionaggio e condannati in un processo prefabbricato nella stessa città di Miami, nel quale la Procura non è stata in grado di presentare alcuna prova a sostegno dell’accusa che operassero contro gli USA.

Il Comitato di Solidarietà raccoglierà in Perù le firme per una petizione che chiede la liberazione dei cinque cubani e realizzerà altre iniziative orientate a rompere il muro di silenzio che gli interessi più torbidi hanno innalzato attorno a questa causa.

L’ambasciatore cubano, ringraziando i suoi compatrioti per l’appoggio, ha detto che la mostra rappresenta un apporto per rompere il cerchio che pretende di far passare sotto silenzio la lotta per la liberazione dei Cinque Eroi, chiamati così a Cuba perchè stavano operando per frustrare attentati terroristici contro la loro patria.

Dopo aver elogiato la qualità delle opere presentate, ha segnalato che queste rappresentano un gesto d’amore nei confronti della vita e di solidarietà con il reclamo di tutto un popolo per la liberazione dei suoi difensori.

La mostra, installata nel Centro Culturale della Scuola di Belle Arti di Lima, è patrocinata anche dalle case d’Amicizia Perù-Cuba e dalla Lega Parlamentare binazionale e comprende 26 opere di artisti dei due paesi.

 

 

Danimarca

La presidentessa del Partito Comunista della Danimarca, Betty Carleson, ha reclamato dall’Avana un giusto processo per i Cinque cubani antiterroristi reclusi negli Stati Uniti da otto anni.

La Carleson ha riferito a Prensa Latina che nel suo paese esiste una forte mobilitazione per far conoscere la verità sul caso di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René Gonzalez, condannati a severissime pene per aver ostacolare l’esecuzione di azioni di terrorismo contro l'Isola.

“È impossibile che questi uomini siano considerati terroristi. Questo è un caso politico”, ha condannato la leader comunista danese sottolineando le manipolazioni avvenute nel processo giudiziario eseguito contro i Cinque, come si conoscono nel mondo.

Betty Carleson  ha detto che tra gruppi solidali del suo paese c’è un forte desiderio di conoscere i dettagli della loro situazione e che in Danimarca si denunciano le presunte leggi antiterroriste che vanno contro la democrazia.

La presidentessa del Partito Comunista della Danimarca realizzerà fino al prossimo 7 novembre un giro delle province cubane dell’Avana, Villa Clara, Matanzas e Sancti Spiritus.

Al suo arrivo nella capitale, la Carleson è stata ricevuta da Abelardo Hernández, funzionario del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.

 

 

Spagna

Madrid 18 ottobre - Il Comitato Statale Spagnolo per la Liberazione dei Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti,ha annunciato che tutto è pronto per la grande marcia di sabato 21 per esigere la libertà di questi combattenti contro il terrorismo,  informa PL.

In un comunicato diffuso a Madrid e in altri luoghi, il comitato ha informato sulle due attività che si svolgeranno il prossimo 21 ottobre: la marcia per le vie principali della capitale e la cerimonia di chiusura a Leganes.

Entrambe le attività, sottolinea il testo, hanno lo scopo di denunciare la doppia morale del Governo degli Stati Uniti che, mentre accoglie assassini confessi come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch, dà un trattamento inumano ai veri combattenti contro il terrorismo.

Il comunicato ricorda che la dimostrazione partirà da Piazza Tirso de Molina, fino ad Atocha, dove si concluderà con la lettura di un comunicato. La marcia ha il sostegno di numerose organizzazioni politiche, di solidarietà con Cuba e di vari partiti politici, aggiunge.

Poi, nel pomeriggio, si realizzerà nel Polideportivo Manuel Cadenas, sempre a Leganes, un Festival sponsorizzato dalle stesse organizzazioni e con il patrocinio del Comune locale.

Sarà presente Adriana Pérez, moglie di Gerardo, alla quale il governo degli Stati Uniti ha ripetute volte negato il visto per poter visitare suo marito in prigione.

La rappresentanza cubana a questa cerimonia verrà guidata da Sergio Corrieri, presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli.
 

 

Spagna

16 ottobre - I rappresentanti delle organizzazioni sociali e di solidarietà con Cuba hanno reclamato l’immediata libertà dei Cinque antiterroristi cubani reclusi arbitrariamente nelle prigioni degli USA da più di otto anni.

Convocata dalla Associazione di Solidarietà con Cuba "Antonio Maceo" in una delle installazioni culturali del Comune di Toledo, centinaia di persone si sono riunite per fare il punto sulla situazione giuridica, legale e personale dei Cinque.

Freddy González, funzionario dell’ambasciata cubana e specializzato nel tema, ha spigato dettagliatamente l’irregolare processo, politicizzato e manipolato, fatto a Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González y Fernando González, ha riferito PL.

Como complemento alle sue spiegazioni è stato proiettato il documentario "Missione contro il terrore" che mostra le illegalità e le arbitrarietà del processo di Miami, nel quale i Cinque sono stati ingiustamente condannati a durissime e ingiuste pene.

Adriana Pérez, sposa di Gerardo, che come Olga Salanueva e sua figlia, la piccola Ivette, non può vedere il marito da otto anni perchè gli USA non concedono loro il visto; l’ex agente dalla CIA Philip Agee, che sono protagonisti del filmato, sono stati invitati a Madrid per partecipare alla Marcia del 21, a favore della Liberazione dei 5.

L’incontro di Toledo ha fatto parte di un fitto programma organizzato dal Comitato Statale di Liberazione dei Cinque prima della Marcia e della Manifestazione centrale che si realizzerà nello stesso sabato 21, patrocinata dal Municipio madrileno di Leganés.

Al termine degli interventi a Toledo si è svolto uno spettacolo culturale molto applaudito, al quale ha partecipato per la parte cubana Roberto Torres, assieme a molti artisti locali.

 

 

Panama

12 ottobre – Un gruppo panamense di solidarietà con Cuba ha chiesto l’immediata liberazione dei cinque antiterroristi cubani prigionieri negli States e ha chiesto a Washington la sospensione del blocco e delle aggressioni contro l’Isola.

In un comunicato, il gruppo “Sono un figlio d’America”, definisce arbitraria, inumana e intollerabile la reclusione di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González.

I Cinque, come sono conosciuti nel mondo, sono stati condannati a pene detentive che vanno dal doppio ergastolo a 15 anni de prigionia per aver infiltrato gruppi terroristici basati a Miami allo scopo di impedire atti criminali contro la loro Patria.

Le smisurate e ingiuste pene detentive rappresentano una prova eloquente della doppia morale che la Casa Bianca applica nella sua presunta lotta contra il terrorismo, sottolinea il testo.

Per il gruppo, “è indiscutibile che il sistema giudiziario nordamericano non sia stato capace di offrire ai cinque cubani un processo imparziale e giusto, permettendo che la sede processuale sia stata la città di Miami, virtualmente sequestrata da terroristi anticubani”.

A questo proposito, ricorda che quella città è il centro principale delle operazioni di organizzazioni terroristiche addestrate, rifornite e dirette dalla CIA come parte della sporca guerra degli USA contro L’Avana.

È inammissibile che a 30 anni dalla provocata esplosione in pieno volo di un aereo cubano con 73 persone a bordo, i responsabili di un “così selvaggio atto di barbarie siano liberi mentre coloro che hanno combattuto contro questi miserabili si trovino in prigione”, sottolinea.

Il gruppo esige anche la fine dei progetti nordamericani tesi a distruggere la Rivoluzione.

In particolare – aggiunge – esigiamo che il presidente Bush ponga fine al “suo demenziale e assurdo progetto di transizione detto ‘Per una Cuba Libera’ e sospenda il sostegno economico e materiale ai gruppuscoli terroristici che protegge”.

 

 

Ucraina

12 ottobre – Una manifestazione di solidarietà nell’ambito della Giornata di Solidarietà per la Liberazione dei Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti si è svolta in una scuola di Kiev.

Nell’occasione è stata formulata una dichiarazione di sostegno ai Cinque patrioti ed è stato reiterato il reclamo per la scarcerazione di questi combattenti contro il terrorismo, nella giornata – il 10 ottobre - in cui si festeggia l’inizio delle guerre per l’indipendenza di Cuba. 

Sono state recitate alcune poesia d José Martí e di Antonio Guerriero in uno spettacolo nel quale giovani artisti dell’Ucraina e cubani residenti hanno rappresentato brani e interpretato canzoni della cultura nazionale e del repertorio cubano.

Al termine dell’attività è stata approvata una Dichiarazione contro il blocco imposto dagli USA che strangola l’economia cubana da più di 40 anni ed è stata reiterata la domanda di liberazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, René González, Ramón Labañino e Fernando González che sono reclusi nelle carceri statunitensi dal 1998, scontando durissime pene, condannanti in un processo manipolato e politicizzato svolto a Miami, sottolinea il testo approvato.

In tutti questi anni, indica la dichiarazione, il governo degli Stati Uniti ha violato i diritti umani dei Cinque e dei loro parenti.

I firmatari del documento hanno ricordato che il Gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie della Commissione dei diritti umani dell'ONU e la Corte di Appello dell'Undicesimo Circuito di Atlanta hanno annullato tutte le decisioni del processo contro i Cinque ma il governo nordamericano non vuole riconoscere queste risoluzioni e blocca qualunque decisione favorevole ad una revisione del caso e alla liberazione dei combattenti antiterroristi.

La Dichiarazione ricorda anche che la condanna e l’esigenza della sospensione del blocco si rifanno ai principi e alle norme del Diritto Internazionale, contro l'applicazione extraterritoriale delle leggi.

“Non ci sono attività economiche o sociali a Cuba che non ne soffrano le conseguenze, né un diritto dei cubani che non sia aggredito dal blocco”, è stato sottolineato.

Il Blocco è costato all'economia cubana perdite superiori a 86 mila 108 milioni di dollari. I promotori ucraini hanno anche chiesto che terminino tutte le  politiche illegali contro la sovranità e la libera determinazione del popolo cubano.

Alla manifestazione hanno  partecipato il vicepresidente dell'Associazione di Amicizia Ucrania-Cuba, Vasili Tereshuk e l'ambasciatore di Cuba in questo paese, Julio Garmendi con gli alunni della Scuola 64 di Kiev, gli studenti dell'Università dell’Aviazione (dove ha studiato Antonio Guerrero), vari  membri dell'Associazione Che Guevara e i cubani residenti.
 

 

 

Perù

6 ottobre - Centinaia di simpatizzanti con la Rivoluzione cubana si sono riuniti a Lima vicino alla sede diplomatica dell’isola, per manifestare la loro solidarietà contro l'ostilità degli Stati Uniti.

Nella manifestazione è stato commemorato il 30° anniversario dell'esplosione di un aeroplano della Cubana de Aviación con 73 persone a bordo. L’autore intellettuale e confesso di questa azione criminale è l’ex agente della CIA Luis Posada Carriles, hanno denunciato gli organizzatori.

I peruviani riuniti hanno reclamato con forza la scarcerazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti da otto anni.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González stanno scontando condanne che vanno dai 15 anni fino ad un doppio ergastolo. Il loro arresto è avvenuto nel 1998, mentre controllavano, infiltrati, l’organizzazione delle azioni terroristiche dei gruppi anticubani, in Florida.

Come parte della Campagna mondiale per la Liberazione dei 5, iniziata in 90 paesi a metà del mese di settembre, i peruviani hanno reiterato l’impegno di continuare la lotta sino alla liberazione dei Cinque Patrioti cubani.

Un vasto movimento internazionale ed i loro difensori sostengono con ragione che Gerardo, Ramon, Antonio, René e Fernando sono le vittime di un processo manipolato con evidenti fini politici. I Cinque sono stati accusati di cospirazione per spionaggio e per aver effettuato l’iscrizione come agenti stranieri.

Un gruppo di tre giudici della Corte di Appello dell'Undicesimo Circuito di Atlanta unanimemente, il 9 agosto del 2005, aveva stabilito di revocare le condanne imposte ai Cinque e ripetere il processo fuori da Miami.

Il Governo statunitense ha annullato questa decisione chiedendo al plenum dei 12 magistrati del circuito una nuova sentenza d’appello, la cui istruttoria preliminare era iniziata il 14 febbraio scorso ignorando la decisione dei tre magistrati.

Gli esperti del Gruppo sulle Detenzioni Arbitrarie dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, nel maggio del 2005, ha dichiarato illegale l'incarceramento dei 5 cubani ed ha chiesto al governo nordamericano la loro liberazione immediata.
 

 

Panama

3 ottobre - Un nuovo comitato panamense per la Liberazione dei Cinque cubani antiterroristi incarcerati negli Stati Uniti è stato creato ed ha reclamato la scarcerazione di questi patrioti, ingiustamente condannati.

In un manifesto indirizzato al popolo nordamericano, l'Organizzazione delle Province centrali di Panama ha posto in risalto l'importanza di lottare per la liberazione di questi Cinque cubani, reclusi nonostante le proteste internazionali.

"Lottare per il proprio paese e per i propri ideali non può mai essere un crimine", sottolinea il testo, spiegando che si è trattato di un processo politico, e manipolato eseguito in una sede piena di pregiudizi.

"Sappiamo che negli Stati Uniti si sta sviluppando una grande campagna per la diffusione della conoscenza di questo caso. La causa dei Cinque, come sono conosciuti nel mondo, presenta precedenti che giustificano una revisione del processo", rilegge nel testo che denuncia anche gli arbitrii commessi contro Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González.

I Cinque hanno difeso la dignità umana ed hanno avuto il coraggio di combattere contro il flagello del terrorismo dentro gli stessi Stati Uniti" sottolinea il manifesto.

Il Comitato Popolare delle Province Centrali per la libertà dei Cinque è stato appena costituito ed è il terzo di questo genere a Panama.

Il gruppo è presieduto dal professore Bolivar Franco e tra i suoi membri ci sono vari avvocati ed il direttore dell'Università Regionale di Los Santos, Aquilino Broce.

I Cinque furono condannati a reclusioni che vanno dai 15 anni fino ad un doppio ergastolo, perchè si erano infiltrati nei gruppi terroristici radicati a Miami per ostacolare gli atti criminali contro l'Isola.

In tutto il mondo si sta svolgendo la Giornata di Solidarietà per la Liberazione dei 5 e molte azioni si stanno realizzando in questa cornice, iniziata il 12 settembre scorso e che culminerà il 6 ottobre, quando si compiranno 30 anni dall'esplosione nel cielo di Barbados di un aeroplano civile cubano, che provocò la morte di 73 innocenti.
 

 

Portogallo

3 ottobre - La libertà dei Cinque Eroi cubani, prigionieri negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo, è stata reclamata in Portogallo durante due manifestazioni realizzate a Coimbra e a Setubal.

L’incontro di Coimbra è stato organizzato dal nucleo dell’Associazione di Amicizia Portogallo – Cuba di questa città ed ha riunito decine e decine di persone che hanno riempito il centrale bellissimo cortile esterno dell’Ateneo, ha reso noto PL.

A Setúbal è stato realizzato un altro incontro con la partecipazione della deputata Odette Santos, che è presidente del nucleo dell’Associazione di Amicizia Portogallo-Cuba della città ed è rappresentante di altre organizzazioni sociali e di solidarietà.
 

 

Messico, Panama, Belize
29 settembre - Il Senato del Messico ha approvato, all'unanimità, un accordo che esorta ai Governo degli Stati Uniti a rimediare la situazione di ingiusta detenzione dei Cinque antiterroristi cubani, imprigionati in questo paese da otto anni.
Come riporta Prensa Latina, durante un dibattito sui diritti umani, i legislatori si sono pronunciati perché si faccia valere la risoluzione del Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei Diritti umani dell'Organizzazione delle Nazioni Unite che dichiarò, nel maggio 2005, illegale ed arbitraria la detenzione dei Cinque antiterroristi cubani.
A Panama la causa dei patrioti cubani guadagna sempre di più adepti in questa nazione istmica. L'ultima organizzazione che si é pronunciata sul tema é stato il Comitato Ecumenico di Panama (COEPA) che ha denunciato la violazione dei diritti umani contro questi lottatori contro il terrorismo.
Si registrano atti di solidarietà in Belize, dove studenti di quello paese laureati a Cuba presentarono una lettera diretta ad Alberto Gonzales, pubblico ministero generale USA, nella quale esprimono il loro rifiuto alle ingiustizie commesse in questo caso ed esigono l'immediata liberazione dei patrioti cubani.
Frattanto, la Corporazione Nazionale degli Avvocati a Chicago ed il Comitato Nazionale Free the Five, hanno convocato per il 6 ottobre, come parte della Giornata Mondiale di Solidarietà coi Cinque e di lotta al terrorismo, un fórum nel quale  denunceranno l'ingiusto arresto dei nostri fratelli e solleciteranno l'estradizione, in Venezuela, del criminale internazionale Luis Posada Carriles affinché sia giudicato.

 

 

Argentina e Ecuador chiedono la liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi

28 settembre - «Mi ha sorpreso la gran conoscenza degli argentini del caso dei Cinque... si nota che hanno seguito il tema e si sono documentati. Prima si doveva spiegare tutto quello che riguardava il processo e le manovre politiche implicite, mentre adesso posso dire che noi abbiamo apportato solo il nostro sostegno, perchè il resto era ben chiaro”, ha detto Roberto González Sehwerert, avvocato dei familiari dei  Cinque fratello di René, uno dei cubani sequestrati.

Roberto è appena tornato dall’Argentina e dall’Ecuador, due paesi dove ha constatato l’appoggio alla Campagna Internazionale per la Liberazione dei Cinque Eroi cubani e contro il terrorismo, che durerà sino al prossimo 6 ottobre.

Assieme ad Johana Odriozola, professoressa dell’Università dell’Avana, i due rappresentanti cubani hanno assistito  in Argentina a una di un Tribunale di Pensiero, che ha chiarito le violazioni commesse in un processo manipolato contro i Cinque combattenti antiterroristi. Il governo degli Stati Uniti è stato condannato nell’incontro, al quale hanno partecipato più di 300 persone, mentre molti altri hanno seguito lo svolgimento dell’incontro attraverso uno schermo gigante.

Poi è stato organizzato un nuovo incontro nel quale un gruppo di avvocati si è impegnato a coordinare gli sforzi nel proprio sindacato, per sommare più voci e azioni per la causa. 

Roberto ha presentato nella nazione sudamericana una nuova edizione del libro “La bambina e l’uomo boa”, nell’ Università Popolare delle Madri di Plaza de Mayo.

Invitati dalla Confederazione Nazionale degli Avvocati dell’ Ecuador, i due  giuristi cubani sono stati in questo paese ed hanno incontrato i rappresentanti di gruppi e i membri dei movimenti di solidarietà con l’Isola e per la Liberazione dei Cinque.

A Quito si sono riuniti con i giovani della Brigata di Solidarietà con Cuba “Eloy Al faro”. «Nella  maggioranza sono ragazzi che non hanno ancora 20 anni e tutti sono molto avidi di conoscere più a fondo il processo fatto ai Cinque e la realtà di Cuba”, ha sottolineato ancora Roberto.

 

 

Finlandia

27 settembre – I movimenti sociali finlandesi si sono sommati alla Giornata Internazionale contro il terrorismo e per la liberazione dei Cinque patrioti cubani illegalmente incarcerati negli Stati Uniti, ha informato a Helsinki l'Associazione d’Amicizia Finlandia-Cuba.

Le attività sono cominciate con una riunione nella sede di questa entità, nella quale hanno parlato il presidente dell’Associazione, Markku Tapio e Mia Ware, titolare del Gruppo Artisti per la Pace della Finlandia (PAND).

Nell'occasione è stato inaugurato il nuovo sito web della Campagna per la Liberazione dei Cinque: www.kuuba.org.viisikko   

La giornata di solidarietà finirà il prossimo 6 ottobre, nel 30º anniversario dell'attentato avvenuto nel cielo di Barbados, contro un aeroplano cubano, nel quale morirono i suoi 73 occupanti.

Come parte delle loro attività, più di 70 intellettuali ed artisti della Finlandia hanno firmato una lettera aperta al Pubblico Ministero Generale degli Stati Uniti per reclamare l'immediata scarcerazione dei Cinque.

“Questi Cinque patrioti cubani non sono soli. Non importano i contrattempi nel processo legale: noi continueremo questa battaglia fino alla vittoria finale”, ha affermato Tomi Kuhanen, coordinatore del Comitato Finlandese per la Libertà dei Cinque. Un gruppo di deputati della Finlandia ha presentato una mozione per esigere l'estradizione del terrorista Luis Posada Carriles in Venezuela.

 

 

 

Kenia

22 settembre (RHC) - Un messaggio di fermezza e resistenza indirizzato  ai Cinque combattenti cubani contro il terrorismo, prigionieri negli USA è stato inviato da Julius Mwandawiro, presidente della Associazione d’Amicizia Cuba-Kenya.

Mwandawiro, che è membro della Commissione per le Relazioni estere e la Difesa nel Parlamento della nazione africana, ha detto all’Avana che la causa che difendevano Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González, era la più giusta perchè hanno difeso la loro Patria e la Rivoluzione cubana.

I Cinque, che sono imprigionati da ben otto anni si erano infiltrati nei gruppi terroristici della Florida per ostacolare l’organizzazione di azioni criminali contro il popolo cubano. Queste azioni criminali hanno provocato in più di quattro decenni la morte o l’invalidità di migliaia di cubani, oltre ad enormi danni materiali.

L’operato dei 5 era patriottico, ma le autorità nordamericane li hanno invece accusati di spionaggio, condannandoli a dure pene in un processo manipolato che si è svolto a Miami, anche se il pubblico ministero non ha potuto provare i delitti di cui sono stati accusati.

Mwandawiro, che è stato detenuto in Kenya per sette anni, dal 1982 al 1989, per aver combattuto le ingiustizie sociali nel suo paese, ha informato che il sei ottobre, nel paese africano, si realizzerà una marcia davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, come azione finale della Giornata per la Libertà dei Cinque, esigendo la liberazione immediata dei 5 Patrioti.

 

 

 

Usa

 

21 settembre (PL) – “Il Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque antiterroristi cubani sequestrati negli Stati Uniti prevede nuove azioni per intensificare la campagna mondiale”, ha comunicato Graciela Ramírez, leader di questo gruppo, in una dichiarazione alla stampa cubana.

La detta “Giornata mondiale” per diffondere la causa dei Cinque, prevede l’organizzazione d’una serie di azioni per diffondere la verità sul caso e sostenere la causa della loro libertà.

Dal 12 settembre e sino al 6 ottobre prossimo si realizzeranno manifestazioni pubbliche, marce e conferenze in vari paesi per rendere pubbliche le ingiustizia inflitte a Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González.

I Cinque sono detenuti da otto anni per essersi infiltrati nei gruppi cubano-americani dell’estrema destra radicati a Miami, che organizzano azioni  terroristiche contro Cuba e negli stessi Stati Uniti, con la complicità dei vari governi di turno a Washington.

La Ramirez ha confermato che si pubblicherà un articolo sulla stampa statunitense sul caso dei Cinque e per rilanciare la loro candidatura al Premio Nobel della Pace del 2006. Inoltre, si auspica la creazione di un Comitato di Avvocati Europei per sostenere la causa giudiziaria  e si sta aspettando che la giornalista cubana Deysi Francis Mexidor termini un libro sulla necessità della solidarietà attorno al caso, per poter ottenere la loro liberazione.

“Vogliamo moltiplicare il nostro lavoro di diffusione e per questo abbiamo cominciato a pubblicare un bollettino, con l’obiettivo di aggiornare costantemente i sostenitori della causa dei 5 sulla situazione di questi patrioti cubani”, ha sostenuto l'attivista che ha detto che vari gruppi di avvocati d'Europa e dell’America Latina pianificano di visitare i Cinque per constatare le loro condizioni e per esigere la loro scarcerazione.

“Stiamo realizzando  attività di solidarietà, tra le quali la proiezione di documentari e una raccolta di firme di bambini, per consegnarle alla Direttrice generale dell’UNICEF, che si riferiscono all’impossibilità della piccola Ivette di visitare  suo padre Renè, imprigionato ingiustamente da otto anni. Contribuisce a rompere il muro del silenzio l'invio di messaggi al Dipartimento di Giustizia e  al Pubblico ministero Generale degli Stati Uniti per reclamare la sospensione delle illegalità inflitte ai Cinque e per ottenere un processo onesto.

Graciela Ramírez  ha detto che tra le azioni più importanti degli ultimi quattro anni svolte dal Comitato Internazionale c’è la pubblicazione del libro “Terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba: Il caso dei Cinque”, di Salim Lamrani, pubblicato negli USA con la pubblicazione di un libro su Ivette González, figlia di René, per far sapere al mondo che a questa bambina è proibito visitare suo padre, rinchiuso in una prigione nordamericana, accompagnata da sua madre.

Nel mondo sono stati creati 276 comitati di solidarietà in 94 paesi, che  seguono i particolari del caso e denunciano la doppia morale della detta lotta antiterrorista degli Stati Uniti, che sequestrano in cinque prigioni d’alta sicurezza  Cinque innocenti.

 

 

Europei stanno partecipando alla campagna per la liberazione

19 settembre (PL) – Molte Associazioni Europee di Amicizia con Cuba si stanno sommando alla Giornata Internazionale per la liberazione dei Cinque cubani antiterroristi sequestrati negli Stati Uniti.

Un comunicato dell'Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli (ICAP) ha segnalato l'appuntamento dei gruppi europei che si sta svolgendo in Turchia, a Istanbul e terminerà con una grande manifestazione di solidarietà, dove si raccoglieranno le firme dei partecipanti che saranno inviate alla Organizzazione delle Nazioni Unite e alle autorità statunitensi, per esigere la sospensione delle manovre dilatorie in questo processo e la liberazione immediata dei Cinque.

Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González sono sempre sequestrati negli Stati Uniti per aver combattuto contro il terrorismo.

Le delegazioni convocate sono una trentina e l’incontro si avvale della partecipazione di Sergio Corrieri, presidente dell'ICAP.

Le attività in Turchia sono cominciate con una conferenza stampa ed una manifestazione nel centro della città di Ankara dove si sono svolti vari incontri tra i quali uno nella Facoltà di Legge dell'Università Tecnica del Medio Oriente.

È stato proiettato il documentario "Missione Contro il Terrore" sull’operato dei Cinque negli Stati Uniti, che espone il diritto di Cuba a difendersi dal flagello del terrorismo.

I partecipanti hanno conosciuto molti dettagli sul caso dei Cinque e della realtà cubana, grazie alla partecipazione di diversi funzionari dell'Isola invitati.

I rappresentanti di partiti ed organizzazioni politiche e sociali si sono sommati a questa Giornata mondiale, come i Comitati Turchi per la liberazione dei Cinque.

 

 

Caraibi

 

Basseterre, 18 settembre (PL). – Il sostegno dei Caraibi alla lotta di Cuba per liberare cinque antiterroristi cubani ingiustamente detenuti negli Stati Uniti, è cresciuto con la creazione di un Comitato di Solidarietà a Saint Christopher e Nevis.

La fondazione ufficiale del Comitato per la Liberazione dei Cinque Eroi è avvenuta lunedì in una cerimonia solenne nell’Istituto Venezuelano per la Cultura e la Cooperazione, ubicato in questa capitale.

Tra i presenti all’atto c’erano l’ambasciatrice del Venezuela a Saint Christopher Miriam Troconiz, l’ex incaricato del Ministero della Sicurezza Nazionale Kuba Assegai e membri della brigata di Collaborazione Medica Cubana.

Il comitato dispone di due presidenti, un segretario generale e un’addetta stampa.

Uno dei suoi obiettivi principali sarà fomentare una coscienza tra gli abitanti di questo paese caraibico sulle violazioni dei diritti umani commesse nei processi contro gli antiterroristi cubani.

La giunta esecutiva del comitato si dedicherà anche a creare un forte nesso di fratellanza tra i popoli caraibici e Cuba, a favore della liberazione dei Cinque Eroi.

"Il Comitato è e sarà sempre a fianco dei nostri fratelli e sorelle di Cuba e si opporrà a ogni ingiustizia, indipendentemente da chi la commetta", ha affermato Alwali Muhammad, uno dei co-presidenti dell’organizzazione.

 

 

Ecuador - Argentina

Quito, 17 settembre. – Una giornata a favore della liberazione dei cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti si è svolta qui con la partecipazione di musicisti, intellettuali e membri di organizzazioni di solidarietà con l’Isola.

"Ecuador canta per i Cinque", è stata la parola d’ordine della cerimonia effettuata nella Casa della Cultura Ecuadoriana, dove cantautori nazionali hanno interpretato poesie di Antonio Guerrero messe in musica da esponenti della nuova trova cubana.

Sia i musicisti che i partecipanti all’iniziativa hanno criticato gli USA, che difendono il terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles e tengono chiusi in carcere i cinque antiterroristi, violando i loro diritti umani.

Un Tribunale del Pensiero, composto da prestigiosi intellettuali argentini, ha dichiarato nullo il processo contro i Cinque cubani prigionieri dal 1998 per aver lottato contro il terrorismo.

Riunita nella sala Julio Cortázar della Biblioteca Nazionale, la giuria ha argomentato nella sua sentenza che il processo che ha sanzionato nel 2001 questi giovani con severe pene ha avuto l’obiettivo di mettere in discussione il diritto del popolo cubano ad esercitare pienamente la sua sovranità.
 

 

Usa - Bolivia - Argentina - Brasile

14 settembre - L’arresto avvenuto otto anni fa dei Cinque antiterroristi cubani, da allora incarcerati negli Stati Uniti, è riuscito ad unire molte voci nel mondo, che difendono il diritto inalienabile delle nazioni alla propria autodifesa.

Questo diritto è una conferma all'inizio della Giornata di Solidarietà Internazionale per la libertà  di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González, condannati a pene aberranti per aver impedito azioni criminali contro il loro paese.

Negli stessi Stati Uniti, dove sono sequestrati in cinque prigioni diverse, sono state realizzate le prime manifestazioni per la loro libertà.

In Bolivia si è svolta una protesta di fronte all'ambasciata statunitense, a La Paz, dove circa 200 persone hanno presenziato per più di due ore, gridando “Abbasso l'Imperialismo” e “Libertà per i Cinque”, come si conoscono internazionalmente.

Altri manifestanti hanno percorso un viale centrale di La Paz ed hanno  bloccato il traffico, fino ad arrivare di fronte a sedi di proprietà di rappresentazioni di Washington, denunciando l'esistenza di prigioni clandestine in Bolivia.

La Campagna Dominicana di Solidarietà con Cuba e la Coordinatrice Nazionale per la Liberazione dei Cinque ha realizzato una manifestazione in Piazza Bolivar ed i partecipanti hanno consegnato una lettera pubblica all'Ambasciata degli Stati Uniti in questa capitale.

La lettera, indirizzata al presidente nordamericano, George W. Bush, sollecita un suo intervento definitivo per porre fine all'ingiustizia commessa negli USA  contro i Cinque cubani incarcerati.

Claudio Tavares, coordinatore dominicano per la liberazione di questi esponenti della lotta antiterrorista, ha chiamato ad incrementare le

mobilitazioni popolari nell’ambito della Giornata Mondiale di Solidarietà per la loro libertà, che durerà sino al 6 ottobre.

I brasiliani si sono sommati alla Giornata Internazionale per la scarcerazione di questi uomini innocenti ed Eroi nel loro paese, perchè  impedito la morte di molte persone dell'Isola, bloccando i piani terroristici dei gruppi anticubani a Miami.

Le attività di questa campagna mondiale sono state convocate dalla Associazione Culturale José Martí, dalla Rete di Solidarietà Cuba- Brasile, dal Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra, dai Circoli Bolivariani Leonel Brizola e l'Unione della Gioventù Comunista.

Nello stato brasiliano di Pernambuco si prevedono diverse mobilitazioni e una manifestazione in omaggio ai Cinque nella Piazza Oswaldo Cruz, organizzata dalla Casa Gregorio Becerra.

In Argentina si è svolta una marcia il 12 settembre, nell’ottavo anniversario della detenzione dei Cinque.

È prevista  una gigantesca marcia a Washington per sabato 23, mentre a Cuba si stanno preparando le condizioni per il Secondo Colloquio Internazionale con il l’obiettivo di far proseguire la mobilitazione tra l'opinione pubblica internazionale attorno a questo caso.

Questi uomini, considerati Eroi della Repubblica di Cuba, sono stati condannati a  pene che vanno dai 15 anni di carcere a un doppio ergastolo, per aver ostacolato azioni criminali contro il loro paese e gli stessi Stati Uniti.

Un gruppo di tre giudici del Tribunale di Appello d’Atlanta, l’anno scorso, ha  determinato che gli accusati avevano diritto ad un nuovo processo in un luogo diverso da Miami  ma un ulteriore verdetto  ha annullato, straordinariamente  la decisione adottata dai tre giudici.

Questo è stato il motivo propulsore del crescente movimento di solidarietà mondiale verso la causa dei Cinque, con il sostegno di gruppi sociali, intellettuali e cittadini comuni di luoghi geograficamente distanti e di diverse tendenze politiche o religiose.
 

 

Spagna

Madrid, 23 agosto  - Il Comitato Esecutivo del Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) ha manifestato la sua solidarietà con i Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli USA e ha chiamato ad incrementare la mobilitazione per la loro liberazione.

Il PCPE ricorda in una dichiarazione che il 9 agosto scorso è passato un anno della revoca delle condanne dei Cinque, deliberata da un gruppo dell’11º Circuito della corte d’Atlanta che ha ordinato la celebrazione di un altro processo fuori da Miami per garantire i diritti degli accusati.

La decisione però è stata revocata dal Tribunale d’Appello di Atlanta su richiesta del Procuratore del governo degli Stati Uniti, non considerando le ragioni giuridiche per non effettuare un processo giusto e con garanzie legali, afferma la dichiarazione.

Non hanno tenuto conto nemmeno delle denunce del movimento internazionale di solidarietà con Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González noti come i Cinque.

10 dei 12 giudici della Corte di Atlanta, sostiene il documento, non hanno tenuto conto dei pregiudizi esistenti a Miami contro gli accusati.

 

 

 

 

Perù

 

24 luglio - Duemila peruviani riuniti nella capitale per una manifestazione di solidarietà con Cuba hanno reclamato la libertà immediata per i Cinque combattenti antiterroristi cubani sequestrati nelle prigioni degli USA dal settembre del 1998.

Gustavo Espinosa, presidente del Comitato Peruviano per la Liberazione dei Cinque, ha detto che questa lotta è dovere di tutti gli uomini, durante un discorso tenuto per ricordare il 53º anniversario dell’attacco alla caserma Moncada di Santiago di Cuba.

Dopo aver riassunto le attività che si realizzeranno per la giornata mondiale per la Causa dei 5, come si conosce la campagna internazionale per la loro liberazione, Espinosa ha sottolineato che è dovere di tutti partecipare.

La giornata mondiale di lotta a favore di Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René si svilupperà dal 12 al 6 di ottobre in 90 paesi con il proposito di rompere il silenzio che copre il caso, per volontà di Washington.

"Questa lotta è di tutti: dei partiti politici, dei sindacati, dei lavoratori organizzati, degli studenti, delle donne e dei contadini, perchè è la causa della dignità degli uomini ha sottolineato Espinosa.

Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González sono stati condannati a pene che vanno dai 15 anni al doppio ergastolo, per una presunta cospirazione per spionaggio.

Un vasto movimento internazionale opera a favore della loro liberazione in 80 paesi e i loro avvocati sostengono la tesi che i 5 si infiltrarono nelle organizzazioni terroriste nemiche di Cuba, per evitare altre azioni di violenza contro l’Isola.

Gerardo, Ramón, Antonio, René e Fernando sono sempre in prigione nonostante le risoluzioni delle Nazioni Unite e della Corte d’Appello di Atlanta, ha ricordato il dirigente.

Tre giudici della Corte d’Appello del 11º Circuito di Atlanta, unanimemente, revocarono le condanne imposte ai 5, ma il governo USA ha impugnato la decisione ed ha chiesto una nuova discussione del plenum di 12 giudici, che non hanno ancora emesso decisioni dopo cinque mesi.

Un gruppo di esperti del Gruppo per le Detenzioni Arbitrarie della ONU ha dichiarato nel maggio del 2005 che la prigionia di 5 è arbitraria e illegale ed ha esortato la Casa Bianca alla concessione della loro liberazione immediata.

"Il popolo cubano e i suoi milioni d’amici nel mondo possono essere sicuri che la dignità e la fermezza rivoluzionaria dimostrate da questi 5 giovani uomini li condurrà alla libertà", ha dichiarato l’ambasciatore cubano in Perù, Rogelio Sierra.

 

 

 

La solidarietà coi Cinque

• Cresce l’impegno internazionale

 

11 luglio - I centotrenta  partecipanti  alla Brigata Europea José Martí, di solidarietà con Cuba, hanno ratificato il loro impegno nel proseguire e rafforzare le azioni di divulgazione della  verità sul caso dei Cinque ed esigere la loro immediata liberazione.

L'annuncio è stato dato durante l'incontro sostenuto coi parenti dei Cinque cubani, sequestrati negli Stati Uniti, nell'Accampamento Internazionale Julio Antonio Mella, luogo che  accoglie tradizionalmente le brigate solidali  nei loro soggiorni nell’Isola, col proposito di aiutare Cuba svolgendo  lavori vincolati allo sviluppo economico e sociale.

“In ottobre,  a Madrid, organizzeremo  una grande concentrazione e speriamo d’avere tanto successo come con quella l'organizzata a Salamanca, quando si svolse il Forum Ispano-americano dei Capi di Stato”, ha detto María del Pilar Alcade, un'amica spagnola.

Oxana Stepkina, una giovane del Kazajstán, ha portato con sé l'articolo, a pagina completa, che il giornale del Partito Comunista del suo paese ha pubblicato per divulgare l'ingiusto sequestro dei Cinque e coglie  l'occasione affinché l'ICAP  faccia da tramite con il  Comandante in Capo, per la consegna di un diploma che lo riconosce  Membro Onorario del suo Partito.

Dal Regno Unito è arrivato il messaggio affettuoso del sacerdote cattolico Geoffrey Bottoms - uno dei più attivi combattenti a livello internazionale per il ritorno a casa dei Cinque cubani e per i familiari di Antonio, Fernando, Gerardo, Ramón e René.

Nella sua lettera aperta  il coordinatore del Comitato per la liberazione dei Cinque in Inghilterra ha annunciato che nella Giornata Internazionale di Solidarietà con i nostri fratelli, dal 12 settembre al 6 ottobre prossimi, una delegazione si presenterà all'ambasciata degli Stati Uniti a Londra  e che lui e l'avvocato Steve Cotlingham, assieme ad altri membri del Comitato, realizzeranno un percorso in differenti città del loro paese per far conoscere il caso dei 5 combattenti antiterroristi cubani.

Non è mancata in questo incontro la gratitudine dei familiari —Mirta, Magali e Irma, le madri di Antonio, Fernando e René; Holmes ed Ayli, padre e figlia di Ramón con  Rosa Aurora, la moglie di Fernando, che hanno ricordato la necessità di una grande solidarietà  in Europa come in tutto il mondo.

Il sostegno morale è di  immensa importanza e solo parlando di persona a persona riusciremo a far sì che il mondo conosca il caso di questi Cinque patrioti cubani, fratelli nella lotta contro il terrorismo, ha detto  Rosa Aurora Freijanes.

 

 

 

Italia

 

29 giugno - Si è svolta Roma mercoledì 28 giugno l’annunciata manifestazione sotto l’ambasciata degli Stati Uniti che ha inteso mandare un segnale forte di mobilitazione e di continuità nella solidarietà con Cuba. La liberazione dei Cinque Patrioti Cubani, la cessazione del blocco, la denuncia del terrorismo di stato USA e la solidarietà con la Rivoluzione Cubana e con tutti i popoli aggrediti con l’imperialismo, sono stati i punti della piattaforma su cui per più di due ore si è manifestato davanti alla sede diplomatica USA in via Veneto. Lo scorso anno una bandiera cubana sollevata in aria da alcuni palloncini si era incagliata sul tetto dell’Ambasciata statunitense e la foto che la ritraeva fece il giro del mondo.

Organizzata dal Comitato 28 giugno “Difendiamo Cuba” e presenti tutte le associazioni di solidarietà, la manifestazione ha visto alternarsi al microfono attivisti della solidarietà come Luciano Jacovino, Sergio Cararo, intellettuali come Raul Mordenti e Luciano Vasapollo, personalità come il sacerdote Don Vitaliano Della Sala.

Gli interventi hanno denunciato come in Italia anche sulla stampa cosiddetta “democratica” insista una manipolazione mediatica ostile e sistematica contro Cuba. Di tutto ciò siamo fortemente preoccupati poiché ciò potrebbe significare una continuità con la politica seguita dal Governo Berlusconi e di appoggio ad una prevedibile nuova escalation USA contro Cuba. E’ per questo che intendiamo rilanciare attività di informazione e di solidarietà con Cuba, cercando di condizionare le scelte di politica estera del nuovo Governo.

 La manifestazione ha annunciato la preparazione unitaria anche in Italia della settimana di mobilitazione prevista dalla campagna internazionale per la liberazione dei Cinque Patrioti Cubani prevista per settembre e la convocazione di dieci giorni di informazione e solidarietà con Cuba e l’America Latina per la prima metà di ottobre.

 

 

Italia

27 giugno (PL) - La lotta per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani sequestrati negli Stati Uniti è oggi una priorità per tutti gli italiani che amano la Rivoluzione, ha assicurato Roberto di Fede, membro dell'Associazione d’Amicizia Italia-Cuba.

Di Fede ha guidato la Prima Brigata Serafino Sánchez Valdivia formata da giovani italiani che dal 6 di giungo sino al 24 ha realizzato a Sancti Spiritus lavori volontari e visite a luoghi storici e di valore culturale.

Lo specialista in ecosistemi della Giunta Regionale delle Marche è l’autore del documentario "La verità di fronte al mondo", dedicato a Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Gerardo Hernández.

La prima visione dell’opera a Cuba è stata effettuata giovedì 22 nel Salone di Protocollo dell'Assemblea Provinciale del Governo di questo capoluogo, a 350 Km. a est dell’Avana.

Il documentario, di un'ora di durata, espone la costruzione d’una congiura imperialista per cercare d’occultare la verità sui Cinque, come si conoscono internazionalmente, ha commentato alla stampa. Il documentario è anche dedicato ai morti cubani in tutte le azioni d’aggressione organizzate per 45 anni contro l'Isola.

Di Fede ha detto che la su ispirazione è nata ascoltando il presidente cubano, Fidel Castro che parlava della causa dei Cinque.

"Ritorneranno" ha assicurato Fidel.

L'opera è un omaggio a questi giovani che hanno posto in pericolo le proprie vite per ostacolare gli elementi criminali che dalla Florida organizzano attentati contro la Rivoluzione e i suoi leader.

Il titolo del film è preso da un testo di poesie di Antonio Guerrero, ha detto Di Fede e la pellicola, che è stata finanziata dall'Associazione d’Amicizia Italia-Cuba, è stata proiettata per la prima volta a Milano ed è già in programma in altre località: Terni, Roma e Napoli.

 

 

Spagna

26 giugno Madrid (PL). – Cittadini di Malaga amici di Cuba hanno preteso domenica di fronte al consolato USA la liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Gerardo González, prigionieri nel paese del Nord.

Questi combattenti contro il terrorismo, conosciuti come i Cinque, si infiltrarono in gruppi controrivoluzionari operanti a Miami sotto la protezione del Governo di Washington e vennero sottoposti ad un processo-farsa nella capitale della Florida, annullato dalla Corte degli Appelli di Atlanta.

"I terroristi sono gli imperialisti" e "Libertà per i Cinque" sono state le parole d’ordine ascoltate durante la protesta dei manifestanti di Malaga di fronte al consolato nordamericano a Fuengirola.

Precedentemente i rappresentanti del movimento di solidarietà e personalità di Malaga avevano consegnato, alla presenza della stampa e della televisione locali, una lettera indirizzata all’Amministrazione statunitense, esigente l’immediata liberazione dei Cinque.

Il Comitato di Malaga per la Liberazione di questi giovani è composto da numerose organizzazioni, sindacati e partiti politici ed è sostenuto da entità affini, come quella d’amicizia con la Palestina, l’Iraq ed il Sahara.

Cuba è oggi un punto di riferimento per la sinistra ed un simbolo di resistenza per gli oppressi. Per questo vogliono cancellare la sua esperienza rivoluzionaria dalla mappa con ogni mezzo: servizi segreti, mercenari, uccisioni, distruzioni, corruzioni ed interventi, indica la lettera.

I Cinque cubani, compiendo un atto di autodifesa, si infiltrarono nelle organizzazioni terroristiche d’estrema destra dell’esilio cubano con sede in Florida, dove nel 1998 vennero arrestati con l’accusa di spionaggio.

Un anno fa il processo che li condannò è stato annullato ed un altro dibattimento si è svolto nel febbraio scorso. Da allora questi uomini innocenti permangono sequestrati dall’Amministrazione Bush, hanno ricordato i cittadini di Malaga, annunciando inoltre che il Comitato continuerà a mobilitare la gente perchè "assieme possiamo ottenere la liberazione dei Cinque cubani e di tanti prigionieri politici, tutti combattenti nostri, perchè danno la loro vita per costruire un mondo.

 

 

Brasile

Recife, Brasile, 14 giugno 2006 (PL) - Una delegazione dell’Isola, che ha visitato diverse istituzioni e municipi dello stato brasiliano di Pernambuco, ha ricevuto attestati di solidarietà con i Cinque cubani illegalmente sequestrati negli Stati Uniti.

I rappresentanti del popolo di Cuba sono stati ricevuti nell’Assemblea Municipale Legislativa di Recife, la capitale di Pernambuco, dal governatore dello stato Mendonça Filho e dal sindaco del municipio di Ingaraçú, Severino de Saouza Silva.

Il presidente della Camera Municipale di Recife, Josenildo Sinezio e Joao Arraes, residente del comune, durante la sessione legislativa solenne si sono pronunciati a favore della libertà dei Cinque eroi cubani.

Sinezio ha detto che Washington non ha diritto a imporre a Cuba un blocco che impedisce l’accesso alle risorse scientifiche ed economiche e tanto meno a incarcerare cinque persone che hanno evitato la realizzazione di azioni terroristiche contro il loro paese.

In mezzo degli applausi dei presenti, Sinezio ha aggiunto di avere fiducia nel fatto che i Cinque eroi verranno liberati e che colui che dovrebbe stare in prigione è il maggior terrorista della storia: George W. Bush.

Arraes ha letto la targa commemorativa preparata in occasione di questa sessione solenne, che è stata consegnata all’ambasciatore cubano Pedro Núñez Mosquera.

Come parte di questa attività è stata mostrata la pellicola "Cinque uomini e una storia". Mirta de la Santissima Trinità Rodríguez Pérez ha parlato e ha ringraziato per la solidarietà manifesta con Cuba e con suo figlio Antonio Guerrero Rodríguez.

Ha ricordato che Antonio, insieme a Fernando González Llort, Gerardo Hernández Nordelo, Ramón Labañino Salazar e René González Schreweret permangono sequestrati negli Stati Uniti da 8 anni.

Ha assicurato che è molto preoccupata perchè i tempi del processo si stanno dilatando sempre di più, visto che il 14 febbraio scorso la procura ha presentato un appello contro il verdetto di tre giudici che avevano revocato la sentenza e deciso di realizzare un altro processo fuori da Miami perchè la sentenza precedente era parziale e illegale.

Mirta ha terminato leggendo una poesia di suo figlio che si chiama "Inseparabili", nella quale questi dice che il carcere non ha potuto separare i Cinque patrioti e ha regalato il libro di poesie a Sinezio.

Núñez Mosquera ha ringraziato per la solidarietà dimostrata nell’assemblea municipale con Cuba e con i suoi Cinque eroi e ha chiamato a partecipare, a partire dal prossimo 12 settembre, alla Giornata Mondiale di Solidarietà che si svolgerà a favore di questa giusta causa.

Scene simili di solidarietà si sono ripetute negli incontri sostenuti dalla delegazione cubana con il governatore dello stato, Mendonça Filho, del Partito Fronte Liberale e con il prefetto di Ingaraçú, Severino de Souza Silva, del Partito Socialista Brasiliano.

In queste riunioni entrambe le personalità hanno espresso la loro solidarietà con il popolo e il Governo di Cuba, offrendo il loro sostegno alla causa della liberazione dei Cinque.

Queste attività sono state il preambolo dell’inizio della convenzione brasiliana di solidarietà con Cuba, che le organizzazioni progressiste favorevoli all’integrazione bolivariana svilupperanno qui fino a sabato prossimo.


 

Turchia

 

14 giugno (AIN) - Una conversazione sui Cinque Eroi cubani illegalmente sequestrati negli USA è stata realizzata nella sede dell’Associazione di Amicizia con Cuba José Martí, a Istanbul.

Alejandro Simancas, primo segretario dell’ambasciata cubana in Turchia, ha spiegato la situazione attuale dei 5 Patrioti sequestati dal governo degli Stati Uniti, che protegge e ospita noti terroristi come Posada Carriles, autore dell’attentato che fece esplodere in volo un aereo cubano con 73 persone a bordo, tutte morte, e di molti altri crimini.

Emine Tahsim, presidentessa dell’Associazione José Martí, ha riaffermato l’impegno di continuare a sostenere questa giusta lotta e rafforzarla, in vista della Giornata di Solidarietà con i Cinque che si svolgerà attorno al prossimo 12 settembre, quando si compiranno otto anni di detenzione di questi combattenti contro il terrorismo.

Dopo la conversazione è stato proiettato il film "En las laderas de la Himalaya", che tratta la presenza dei medici cubani in Pakistan, che hanno assistito la popolazione di questo paese, colpita da un terribile terremoto nell’ottobre del 2005, segnala una nota dell’ambasciata cubana in Turchia.

Inoltre è stata inaugurata un’esposizione di fotografie su Cuba nel Centro Culturale Nazim Hikmet a Istanbul.

La mostra proviene da Ankara, la capitale del paese, dove ha avuto un eccellente successo e raccoglie istantanee della fotografa Berryn Cerrahoglu e di altri artisti della lente di questa nazione, che hanno visitato Cuba con la Brigata Europea di Solidarietà.

L’incontro è terminato con un concerto del gruppo musicale di Cuba Estrellas Sonerai.

 

 

Ucraina

 

Kiev 8 giugno 2006 PL - Più di un centinaio di dimostranti ucraini hanno richiesto davanti all’ambasciata USA la liberazione dei cinque cubani prigionieri nelle carceri di questo paese.

Con decine di bandiere cubane e foto dei combattenti contro il terrorismo, giovani, madri e veterani hanno gridato parole d’ordine solidali con Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González, così come di sostegno all’Isola.

La protesta ha coinciso con l’anniversario della sentenza giudiziaria di cinque anni fa del tribunale dello stato della Florida che ha dettato ingiuste e illegali condanne alla reclusione contro i cinque cubani, hanno sostenuto i promotori.

Hanno partecipato a questa dimostrazione di solidarietà membri dell’Associazione Giovanile ‘Che’ Guevara, il Fondo Giovanile di Chernobil, l’Associazione delle madri dei bambini di Chernobil e veterani delle Forze Armate Sovietiche in Ucraina.

Erano presenti anche affiliati dell’Associazione di Combattenti Internazionalisti della Crisi d’Ottobre, numerosi giovani che hanno ricevuto assistenza medica a Cuba come parte del Programma d’Assistenza ai bambini di Chernobil e cubani ivi residenti.

I dimostranti si sono diretti verso l’ambasciata di Cuba a Kiev, dove hanno depositato fiori davanti a un busto dell’Eroe Nazionale José Martí e hanno trasmesso all’ambasciatore Julio Garmendía la disposizione di continuare la lotta per il ritorno dei Cinque nella loro Patria.

L’Associazione d’Amicizia Ucraina-Cuba e gli 8 comitati per la liberazione dei Cinque in diverse città stanno preparando un programma d’azione per la giornata internazionale prevista dal 12 settembre al 6 ottobre prossimi, ha reso noto Prensa Latina.

 

 

Francia

 

30 maggio 2006  - Con il titolo " Chi osa dire che la verità non esce dalla bocca dei bambini?" è stato appena presentato un libro di corrispondenze tra Antonio Guerrero, uno dei 5 cubani sequestrati nell’impero e diversi alunni di una scuola di Bordeaux, in Francia.

Teresita Chepe e Roberto Novo le hanno raccolte ed hanno spiegato che la madre di Antonio Guerrero li ha stimolati a realizzare il progetto, consegnando loro le lettere.

Il libro è stato presentato nella scuola elementare dove ha studiato Antonio e dove insegnanti e alunni hanno apprezzato la solidarietà e l’amore che i bambini di bordeaux offrono ad Antonio, dandogli forza per resistere e sostenendo che non è lontano il giorno in cui ritornerà a Cuba assieme ai quattro compagni nella lotta contro il terrorismo.

I bambini della scuola di Chambéry, a Bordeaux, e l’insegnante Annie Arroyo, si sono sommati all’instancabile lotta che si vibra nel mondo per far sì che i Cinque siano liberati prontamente.

 

 

Brasile

30 maggio - La Commissione dei Diritti umani dell’ Assemblea Legislativa dello Stato brasiliano di Minas Gerais ha analizzato in un’udienza pubblica la situazione dei Cinque cubani ingiustamente sequestrati negli USA per aver combattuto il terrorismo.

Trasmessa dal vivo dalla televisione locale del paese sudamericano e per iniziativa del Deputato del Partito dei Lavoratori, Biel Rocha, nella sessione vari televidenti hanno chiamato telefonicamente per esprimere la loro solidarietà con Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González.

L’ambasciatore di Cuba in Brasile, Pedro Núñez Mosquera, ha ricordato che dopo l’arresto del 1998 i cubani sono stati sottoposti a un processo manipolato in Florida e condannati a pene assurdamente pesanti poi annullate da tre giudici della Corte del Tribunale d’Appello dell’11º Circuito d’Atlanta.

Ma nel novembre dello stesso anno, per le pressioni delle organizzazioni nemiche di Cuba che radicano negli Stati Uniti, il plenum del Tribunale ha revocato la decisione e sono state ristabilite le condanne: attualmente il processo è di nuovo in fase d’appello.

Il diplomatico cubano ha chiesto il sostegno della popolazione del Brasile per la Giornata Mondiale per la Liberazione dei 5, che si realizzerà tra il 12 settembre e il 6 ottobre.

Al termine della sessione è stata approvata all’unanimità una mozione che sarà inviata al Governo degli Stati Uniti, al Dipartimento di Giustizia degli USA, al Alto Commissario della ONU per i Diritti Umani e alla Corte Inter Americana dei Diritti Umani della OEA. Il testo ricorda la decisione della Corte d’Appello di Atlanta adottata il nove agosto del 2005, che aveva revocato all’unanimità le condanne contro i 5, esigendo la loro immediata liberazione.

René González, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero sono ingiustamente detenuti per aver cercato d’impedire atti criminali contro Cuba e il suo popolo.

 

 

Russia

17 maggio - I rappresentanti di diverse organizzazioni giovanili di solidarietà con Cuba in Russia hanno firmato una dichiarazione di sostegno alla campagna per la liberazione dei Cinque cubani sequestrati negli Stati Uniti, detenuti da anni per aver combattuto contro il terrorismo.

PL segnala che il Comitato Unificato di Lotta per la Liberazione di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero sottolinea che i Cinque sono stati processati in maniera illegale perchè avevano protetto Cuba dalle azioni terroriste.

Lena Lozhkina, dirigente di questo gruppo unificato ha detto durante un incontro di solidarietà con l’Isola che il destino di questi Cinque giovani si sta utilizzando per fare pressioni contro Cuba e che tutto il processo contro i Cinque è stato politicizzato sin dall’inizio a Miami.

La Lozhkina ha ricordato che le organizzazioni di solidarietà hanno realizzato numerose manifestazione d’appoggio al giusto reclamo mondiale per la liberazione di questi combattenti e hanno approvato moltissimi comunicati per esigere un giusto processo e il loro ritorno nell’Isola e ha ringraziato per la presenza di una numerosa delegazione di leader giovanili nella sede dell’ambasciata di Cuba in Russia.

La ministro di Uditoria e Controllo, Lina Pedraza, ha spiegato i compiti principali della gioventù cubana nei programmi sociali.

Uno degli impegni più importanti è proprio il lavoro per il ritorno dei Cinque che sono sempre detenuti in maniera brutale per aver protetto la loro Patria. La gioventù cubana, ha detto la ministro Pedraza, partecipa in maniera cosciente alla battaglia delle idee che il popolo cubano sta portando avanti e alla lotta contro il blocco imposto dagli USA da più di quattro decenni.

Invitata dalla Camera dei Conti della Russia, la funzionaria cubana ha assicurato che tutti i giovani condannano la politica applicata dagli USA che vuole strangolare l’economia dell’Isola e separare le famiglie.

Lina Pedraza ha dichiarato che è un privilegio poter incontrare i rappresentanti della generazione più giovane interessati alla realtà di Cuba ed ha dichiarato che si augura che i vincoli d’amicizia tra i popoli russo e cubano si rafforzino e rimangano sempre più stretti e che si fomentino i vincoli tra i giovani dei due paesi.

Al termine dell’incontro tutti i presenti di varie età, giovani, cadetti con l’uniforme di gala, studenti di molte discipline e attivisti della solidarietà hanno firmato la dichiarazione in difesa e per la liberazione dei Cinque Eroi Cubani.

 

 

Asturie

 

17 maggio - L’Associazione Libera degli Avvocati delle Asturie (ALA), ha presentato un documento con il quale esige l’immediata liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, prigionieri negli Stati Uniti dal 12 settembre 1998, che ricorda come durante il processo più lungo della storia giudiziaria di questo paese sono avvenute violazioni che costituiscono castighi crudeli, disumani e degradanti, decisamente illegali e umanamente intollerabili.

Questa organizzazione realizza sin dalla sua fondazione nel 2004 un’analisi giuridica del caso dei Cinque assieme ad altre organizzazioni similari spagnole dell’Andalusia e di Madrid ed ha esteso il richiamo a tutti professionisti del diritto.

Il documento dichiara che sono state osservate mancanze di garanzie, indispensabili in un giusto processo, le condizioni disumane di detenzione, i costanti ostacoli al corretto esercizio del diritto di difesa, gli impedimenti alle comunicazioni tra i Cinque e le loro famiglie, dando forti dubbi sulla legittimità del funzionamento dell’amministrazione della giustizia degli Stati Uniti. Il documento propone alle autorità degli USA, al potere giudiziario e alla Procura generale che riconoscano le raccomandazioni del gruppo di lavoro della ONU e il crescente clamore contro le ingiustizie commesse e che pongano in libertà, in maniera immediata, i Cinque combattenti cubani contro il terrorismo.