Questa vergognosa sentenza

non fermerà la lotta

 

11 agosto 2006 – GI –

  

 

 

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    Ciò è quanto hanno riaffermato i familiari dei Cinque durante la Tavola Rotonda. Elizabeth Palmeiro ha spiegato che poco dopo aver ricevuto la notizia suo marito, Ramón Labañino, si è comunicato per telefono con lei per trasmettere il messaggio a nome suo e dei suoi fratelli di causa ed ha approfittato per leggere il testo di una lettera dei familiari al Presidente Fidel Castro, principale artefice della lotta per la liberazione degli antiterroristi cubani incarcerati, dove esprimono il desiderio di una sua rapida guarigione e gli fanno gli auguri per il suo 80º compleanno.

     

    “Auguri Comandante amico”, recita il testo letto da Elizabeth. Ricardo Alarcón ha ribadito che “la cosa più importante adesso è intensificare la solidarietà dei popoli, la mobilitazione. Sarà la denuncia a farli liberare, indipendentemente da quel che succederà in un tribunale o nell’altro” e ha detto che alcuni minuti prima di arrivare negli studi della trasmissione ha ricevuto un messaggio di posta elettronica dalla California, scritto dall’attivista Alicia Jrapko, nel quale è stato informato che Gerardo Hernández l’ha chiamata dopo essere venuto a conoscenza della vergognosa sentenza, dicendole “Siamo fermissimi, dobbiamo andare avanti” e le ha detto di trasmettere queste parole a tutta Cuba.

     

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    I familiari dei Eroi cubani hanno

    denunciato l'ingiustizia degli USA

     

     

     

    Madri, mogli e figli dei Cinque cubani antiterroristi sequestrati negli Stati Uniti hanno reclamato la loro immediata liberazione, condannando l'ingiustizia commessa dal governo di Washington.

     

    I parenti di Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González, detenuti dal 12 settembre 1998, hanno denunciato in un documento diffuso ai mezzi di comunicazione il carattere arbitrario della privazione di libertà dei Cinque.

     

    Dal momento della loro detenzione, le nostre famiglie sono state sottoposte a ricatti e sino ad oggi il governo degli Stati Uniti ha continuato a farlo, criminalmente, per tentare di piegare la ferma volontà di questi uomini, segnala la dichiarazione dei familiari che ricorda anche tutti gli ostacoli e gli ingiustificati ritardi nella concessione dei visti ai genitori, alle mogli e ai figli dei carcerati.

     

    Nel caso di Gerardo Hernández e René González la situazione è molto più dura, perchè sono otto e sei anni che le loro mogli non li vedono, dato che le autorità non concedono loro il visto come non lo danno alla piccola Ivette González che non può visitare suo papà e che non lo conosce dato che ha appena otto anni.

     

    A Olga Salanueva, moglie di René, è stato negato il visto in sette occasioni per poter andare a visitare suo marito, utilizzando argomenti e pretesti che non hanno alcuna base legale.

     

    Adriana Pérez, moglie di Gerardo, non ha mai ottenuto il visto per entrare in territorio nordamericano per via di falsi argomenti, sempre diversi ad ogni richiesta : il governo degli USA non dispone di prove o di indizi per dichiarare che la sua presenza danneggia gli interessi del paese, spiegano i familiari.

     

    Il documento sottolinea che sono state commesse molte violazioni dei diritti umani nei confronti di questi 5 uomini, ma una delle più ingiuste è l'impossibilità di ricevere la visita dei loro parenti più vicini.

     

    "È ora di finirla con tutte queste ingiustizie e per questo motivo chiediamo a tutti di unirsi al nostro richiamo di liberazione immediata dei nostri Cinque cari", conclude il messaggio.