I: l'innocenza

di una causa

 

 

    29 gennaio 2006 (PL)

 

Sono sette anni che i cubani Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerriero e René González rimangono incarcerati negli Stati Uniti senza avere commesso nessun crimine e senza aver causato danno alcuno al paese nordamericano.

I Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, furono condannati per ostacolare i piani dei gruppi terroristici che operano liberamente dal territorio statunitense.

Da mezzo secolo, Washington protegge in Florida un'ampia rete terroristica contro Cuba che con le sue azioni ha causato la morte di migliaia di persone. La Casa Bianca li recluta, arma, addestra, finanzia e protegge.

I 5 Patrioti, che non hanno fatto danno alcuno né hanno cercato informazioni segrete che colpissero la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, scontano lunghe condanne, fino all’ergastolo, in carceri di massima sicurezza di questo paese.

Purtroppo, i grandi mezzi di informazione nordamericani trattano appena il caso e tacciono l'innocenza dei Cinque, versando su essi tutto l'odio irrazionale di Washington e della mafia di Miami contro la Rivoluzione cubana.

L'incarceramento dei lottatori antiterroristi contrasta col caso del conosciuto criminale Orlando Bosch, uno degli autori di crimini tanto orrendi come l'esplosione di fronte alle coste delle Barbados di un aeroplano civile cubano con 73 persone a bordo nel 1976.

Dopo quella strage, Bosch ha richiesto la residenza negli Stati Uniti e tanto il Dipartimento di Giustizia come il Servizio d'Immigrazione e Naturalizzazione di questo paese lo considerarono una persona indesiderabile.

Ma l'ex mandatario nordamericano George H.Bush, ad istanze di suo figlio Jeb, amico fervente di Orlando Bosch, ha annullato il giudizio contro il criminale e gli ha concesso la residenza nell'Unione.

Bosch cammina attualmente liberamente per le strade di Miami pianificando nuove aggressioni contro Cuba, mentre i Cinque Eroi cubani rimangono nelle prigioni statunitensi.

Ora la Casa Bianca dimostra ancora di più la sua pretesa lotta mondiale contro il terrorismo, tentando in questi giorni di liberare Luis Posada Carriles, considerato il terrorista più pericoloso dell'emisfero.

In un messaggio diretto al paese nordamericano il 17 giugno 2001, i cinque antiterroristi cubani hanno domandato perché le autorità nordamericane tollerano che si attenti all'isola senza adottare misure contro i piani denunciati da Cuba.

I Cinque hanno denunciato  i gruppi terroristici, di origine cubana, ed i loro mentori a Washington, come organizzatori di atti provocatori al fine di propiziare un conflitto tra entrambe le nazioni; sono gli stessi  che promuovono, nel Congresso e nell’Esecutivo Usa, misure aggressive verso l'Isola.

Il maggiore servizio che può prestarsi al popolo nordamericano è liberarlo dell'influenza di questi terroristi che tanto danno fa agli Stati Uniti cospirando contro le sue stesse leggi.

Nel suo allegato di difesa Ramón Labañino ha dichiarato, davanti alla giuria che lo condannò ingiustamente a Miami: Il terrorismo è il principale nemico della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

"Mantenere un atteggiamento d'inattività o indifferenza o, peggiore ancora, di complicità ed occultamento dei terroristi e del terrorismo, è il peggiore delitto che può commettersi contro la sicurezza nazionale degli Stati Uniti".