Quito 7 dicembre 2006 -  www.granma.cu

 

Il presidente eletto ecuadoriano inizia

una serie di visite all’estero

 

 

Il presidente eletto dell’Ecuador, Rafael Correa, ha iniziato oggi la sua prima serie di visite all’estero, comprendente Brasile, Bolivia e Argentina.

 

Per oggi è previsto che Correa incontri a Brasilia Luiz Inácio Lula da Silva, che lo ha invitato la settimana scorsa dopo la sua vittoria nel secondo turno delle presidenziali ecuadoriane.

 

Il Coordinamento dei movimenti sociali ha preteso, poco prima di questo viaggio, che il presidente eletto esorti il Governo brasiliano a rispettare la Costituzione nazionale, la Legge degli Idrocarburi e la sovranità economica dell’Ecuador.

 

Questo gruppo ha accusato Petrobras, impresa statale petrolifera del Brasile, di violare le norme ambientali nei blocchi 18 e 31 della regione amazzonica ecuadoriana.

 

Portavoce del movimento Alleanza Paese che Correa e Lula partiranno assieme per recarsi nella città boliviana di Cochabamba, dove si svolgerà il secondo Vertice Sudamericano delle Nazioni, con la partecipazione dei capi di Stato della regione.

 

Correa è stato invitato a partecipare a questo appuntamento di due giorni (8 e 9 dicembre) dal presidente boliviano Evo Morales, hanno segnalato le fonti.

 

Si prevede che il presidente eletto ecuadoriano approfitterà dell’occasione per incontrarsi con Morales e i capi di Stato del Venezuela, Hugo Chávez; Argentina, Néstor Kirchner; Cile, Michelle Bachelet e Perù, Alan García.

 

Correa ha manifestato interesse all’ingresso del suo paese nel Mercato Comune del Sud (MERCOSUR) e ai processi d’integrazione regionale.

 

È previsto anche che si recherà a Buenos Aires, prima di tornare a Quito, dove si sta pianificando un altro viaggio a Bogotà, su invito del presidente colombiano Alvaro Uribe.

 

Il capo dello Stato eletto, poco prima di iniziare il detto giro di visite, ha ribadito che l’Ecuador è un paese sovrano e non accetterà grossolane intromissioni né minacce da parte di nessuno e specialmente degli Stati Uniti.

 

Correa si è lagnato delle presunte pressioni di un Comitato del Congresso USA, che ha raccomandato di non prorogare il trattamento daziario preferenziale se questo paese non firma il Trattato di Libero Commercio (TLC) con Washington.

 

“Non so cosa c’entri un trattato commerciale, che un paese può firmare o meno, con la compensazione per la lotta antidroga”, ha asserito.

 

Ha anche avvertito che il caso Oxy è chiuso, poiché questa impresa petrolifera nordamericana ha violato la legge nazionale vendendo il 40% delle sue azioni alla canadese EnCana senza metterne al corrente lo Stato.

 

Ha anche ribadito che il greggio nazionale verrà raffinato in Venezuela e ha definito una pura e semplice spudoratezza difendere le mafie che lucrano sulla vendita del petrolio nazionale.