Messico, 3 luglio 2006


 

Incertezza sui risultati elettorali

 

 

 

 

I messicani hanno iniziato oggi la loro giornata nell’incertezza su chi sarà il presidente nei prossimi sei anni, accentuata dalla decisione di due dei candidati di proclamarsi vincitori.

 

L’Istituto Federale Elettorale (IFE), ha comunicato attorno alla Mezzanotte che il conteggio ufficiale dei voti inizierà mercoledì nei Consigli Distrettuali e Locali, terminando il giorno 9.

 

Il presidente dell’IFE, Luis Carlos Ugalde, ha affermato che i risultati di un conteggio rapido in più di settemila seggi distribuiti in tutto il paese non permettono di stabilire una tendenza sul vincitore delle elezioni presidenziali.

 

Ha assicurato che questi dati sono stati analizzati da un comitato di cinque illustri scienziati, che hanno determinato che la distanza tra il primo ed il secondo candidato è così ristretta che non è possibile annunciare un vincitore.

 

Ugalde ha esortato i partiti ed i loro candidati ad astenersi dall’annunciare vittorie non avallate dall’IFE, assicurando che dopo la ben riuscita giornata elettorale di ieri, “tutto il paese chiede la prudenza che il momento ed il futuro del Messico richiede”.

 

Nonostante ciò, alcuni minuti dopo l’oppositore Andrés Manuel López Obrador e l’ufficialista Felipe Calderón si sono proclamati vincitori delle elezioni, riferendosi ai risultati dei sondaggi dei diversi istituti demoscopici.

 

Simpatizzanti di López Obrador concentrati nella Piazza della Costituzione, popolarmente chiamata Zócalo, la principale della capitale, hanno festeggiato l’annuncio del loro candidato, così come i seguaci di Calderón di fronte alla sede del governativo Partito Azione Nazionale (PAN).

 

López Obrador, candidato della coalizione Per il Bene di Tutti, ha reso noto che i sondaggi lo danno in vantaggio di almeno cinquecentomila voti, risultato che ha considerato irreversibile.

 

Durante la campagna elettorale ho detto che avremmo rispettato i risultati, anche di un solo voto di differenza e per questo esigo che rispettino i nostri risultati, ha affermato.

 

Calderón, dopo aver comunicato i dati di diversi istituti demoscopici che lo darebbero per vincitore, ha reso nota la sua decisione di formare un Governo di unità nazionale.

 

Alleanza per il Messico, formata dal Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) e Verde Ecologista, che ha candidato Roberto Madrazo, si è limitata ieri sera a dirsi d’accordo con la decisione dell’IFE di non rendere note le tendenze della votazione.

 

Il PRI, che governò la nazione negli ultimi settant’anni del secolo scorso, se venissero confermati i sondaggi e i dati di un programma di Risultati Elettorali Preliminari (PREP) dell’IFE, sarebbe il grande sconfitto delle elezioni di ieri.

 

Questi dati, ancora extraufficiali, danno Madrazo al terzo posto, a notevole distanza da López Obrador e Calderón e nella stessa posizione come numero di voti nelle due Camere del Congresso, nelle quali finora era la principale forza della minoranza.