Cittŕ del Messico, 30 luglio 2006


 

Un’altra straordinaria manifestazione

 

popolare esige un nuovo conteggio dei

 

voti in Messico

 

 

 

 

 

Piů di due milioni e quattrocentomila persone hanno partecipato domenica in questa capitale alla marcia convocata dalla coalizione d’opposizione Per il Bene di Tutti, la terza dalle elezioni del 2 luglio scorso. Questo metodo di lotta č stato lanciato dal candidato presidenziale della detta coalizione, Andrés Manuel López Obrador, come parte della resistenza civile per ottenere un nuovo conteggio dei voti.

 

López Obrador ha marciato dall’entrata del Bosco di Chapultepec fino alla Piazza dello Zócalo, dove centinaia di migliaia di seguaci lo stavano aspettando dalle prime ore del giorno, assieme ai leaders ed ai simpatizzanti del suo partito, che gridavano “voto per voto, seggio per seggio”.

 

La partecipazione alla giornata di protesta ha superato di piů di un milione di persone quella del corteo del 16 luglio lungo il Paseo de la Reforma.

 

Secondo i dispacci d’agenzia, gli abitanti delle diverse zone si sono dati appuntamento in questo viale del centro della capitale, trasformato in una rete di cittadini organizzati, disposti a condividere alimenti dalla spianata del Palazzo delle Belle Arti al Monumento alla Rivoluzione. Molti centri d’accoglienza erano stati preparati per ricevere chi proveniva da lontano.

 

Il Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione (TEPJF), ha ammesso ufficialmente l’impugnazione contro il risultato dell’elezione presidenziale, presentata dalla coalizione Per il Bene di Tutti.

 

Leonel Castillo, presidente del Tribunale, ha accettato di analizzare il ricorso o giudizio madre basato sulla denuncia della coalizione, che chiede un nuovo conteggio di tutti i voti espressi il 2 luglio. La detta decisione č stata notificata ai destinatari dell’obiezione: il governativo Partito Azione Nazionale (PAN), che ha candidato Felipe Calderón e l’Istituto Federale Elettorale (IFE).

 

I portavoce di Per il Bene di Tutti hanno informato che l’ultima mobilitazione ha costituito il momento piů importante del processo post-elettorale per quest’organizzazione politica e per il paese, perchč López Obrador ha delineato il programma della resistenza civile proponendo ai messicani di mantenere notte e giorno un’assemblea popolare fino alla sentenza del Tribunale. Quarantasette accampamenti nelle zone centrali della capitale sono stati allestiti allo scopo.

 

López Obrador, nel discorso che ha pronunciato al termine della grande marcia, ha anche chiesto ai suoi simpatizzanti di mantenere la disciplina e l’ordine e di avvalersi pienamente del diritto di manifestare, sancito dalla Costituzione della Repubblica, con una presenza permanente in tutte le piazze pubbliche. “Difenderemo la democrazia con i fatti, con la convinzione di essere tutti uniti in questa lotta”, ha affermato.