Mosca 3 novembre 2006 - www.granma.cubaweb.cu

 

 

La Duma russa condanna il blocco a Cuba
 

Posizione simile dal Parlamento ucraino

 

 


La Duma statale della Russia (Camera bassa) ha condannato, con un voto unanime dei 436 deputati, il blocco economico degli Stati Uniti contro Cuba, e ha richiamato i parlamenti del mondo a sommarsi alla richiesta internazionale per la sospensione di quella politica.

Presentando il documento, il parlamentare Serguei Baburin ha ricordato che nel 2001, durante un incontro in L'Avana, i Presidenti Vladímir Putin e Fidel Castro patrocinarono per l'uguaglianza di tutti gli stati ed il rispetto della sovranità.

Intervenendo nella sala, il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, ha ringraziato, a nome del Parlamento e del popolo di Cuba, per ciò che ha qualificato come un bel gesto di solidarietà, materializzato dalla Camera bassa in maniera unanime.

Per il leader della area parlamentare comunista, Guennadi Ziuganov, quello successo nel plenario non ha precedenti in questa istanza, in allusione al voto, agli applausi e alle generalizzate espressioni di giubilo.

Inoltre ha sottolineato, come avvenimento, che almeno negli ultimi due anni nessun dirigente di un Parlamento straniero era intervenuto nella Duma come ha fatto Alarcón.
 


STORICA VOTAZIONE DEL PARLAMENTO UCRAINO
 


Prensa Latina ha dato la notizia dell'approvazione da parte del Parlamento ucraino di una risoluzione di condanna del blocco nordamericano contro Cuba, che costituisce un avvenimento storico senza precedenti per questa istituzione.

L
'ambasciatore di Cuba in quel paese, Julio Garmendía, ha dichiarato che é la prima volta che la Suprema Rada dell'Ucraina si esprime, con 318 voti, in una condanna di questa politica .

Il testo di condanna é stato introdotto nel dibattito della Suprema Rada da quattro delle cinque frazioni politiche con rappresentanza parlamentare.

Secondo il contenuto della risoluzione, il Parlamento ucraino esige l'eliminazione di qualunque misura punitiva contro Cuba nelle sfere dell'economia, salute pubblica, sport, cultura e nell'ambito umanitario.