18 ottobre 2006 - www.granma.cu

 

Il blocco USA danneggia i settori

di base della società cubana

 

 

 


Cuba definisce molto sensibili i danni del blocco economico degli USA, provocati sui maggiori settori sociali nella relazione presentata sul tema presso la ONU. L’Assemblea Generale della ONU dibatterà la relazione l’8 novembre e si suppone che nel quindicesimo anno consecutivo la comunità internazionale esprimerà di nuovo la sua condanna all’assedio statunitense, che ha già mezzo secolo.

 

Gli USA sono sempre isolati in questo tema nell’istanza internazionale e mantengono una posizione d’indifferenza di fronte ai reiterati accordi della votazione generale che reclama il termine di questa misura. Ora minacciano anche di rafforzare il blocco.

 

La relazione di Cuba ricorda che l’alimentazione, la salute, l’educazione, lo sport, i trasporti, sono alcuni dei settori che registrano maggiori danni: tutto questo incide fortemente sulla qualità di vita della popolazione.

 

L’industria alimentare registra un danno d’almeno 62900000 dollari per l’impatto che impedisce la produzione di alimenti nell’Isola. I calcoli ufficiali puntualizzano che una cifra di questa importanza avrebbe permesso la ristrutturazione e la modernizzazione dell’industria dei latticini nell’Isola.

 

Cuba non può fare acquisti negli Stati Uniti e non può comprare macchine e impianti d’incubazione o altre attrezzature destinate al programma di produzione avicola e alla produzione addizionale di 133 milioni di uova.

 

Solo nel 2005 Cuba ha dovuto investire 12 milioni di dollari per  incrementare  del 70% le capacità di conservazione refrigerata, per garantire la distribuzione.

 

La relazione spiega che nel settore della salute i danni, solo nel 2006, sono stati di 48,6 milioni di dollari e a questa cifra vanno uniti il dolore e le sofferenze dei cubani, imposti dalla politica dell’impero.

 

I danni provocati ai pazienti che necessitano la dialisi sono enormi, perchè le compagnie fornitrici non possono vendere le macchine a Cuba per via delle sanzioni del Nordamerica.

 

L’Avana non può comprare pezzi di ricambio per le attrezzature di radioterapia, i plaghicidi, gli attrezzi  per la diffusione del fumo contro le zanzare. Inoltre non può comprare medicinali per combattere il VIH/SIDA e altre malattie.

 

L’Isola ha subito perdite d 9,8 milioni di dollari per l’acquisto a prezzi superiori alla media di elementi destinati all’insegnamento nelle scuole, oltre ad affrontare un deficit di biblioliografia e materiali didattici, valutato  4,4, milioni di dollari, tra i tanti settori.