La Paz, Bolivia 3 settembre 2006 - www.granma.cu

Il Presidente boliviano ha dichiarato l’emergenza

 

 

indigena in difesa della Costituente

 

Il presidente boliviano, Evo Morales, ha chiamato gli indigeni a dichiararsi in emergenza per difendere l’Assemblea Costituente e la nazionalizzazione degli idrocarburi di fronte alla cospirazione della destra.

 

Il leader ha convocato gli indigeni dell’occidente andino, delle valli centrali e delle pianure orientali in un discorso davanti a una concentrazione di massa di contadini nella località di Huarina, del lago Titicaca, ubicata 75 Km a nord-est da qui, ha segnalato PL.

 

Durante la concentrazione il Presidente, i suoi ministri e gli ambasciatori di Cuba, Venezuela, Perù e Giappone hanno consegnato 315 computer a 45 scuole medie statali di quella regione aymara.

 

Morales ha ribadito le sue denunce di una cospirazione di partiti tradizionali e neoliberisti, così come di dirigenti regionali affini, contro la Costituente, dopo il fallimento di un complotto contro la nazionalizzazione decretata nel maggio scorso.

 

Ha condannato l’incidente provocato giovedì dal gruppo oppositore Potere Democratico Sociale (PODEMOS) e da due forze minori nell’Assemblea, che si sta riunendo nella città meridionale di Sucre, per impedire l’approvazione del regolamento del foro.

 

Il capogruppo del governante e maggioritario Movimento al Socialismo (MAS) Román Loayza è caduto durante il tumulto ed è grave. Morales ha deplorato l’accaduto avvertendo che, faccia quel che faccia l’opposizione, la Costituente continuerà ad andare avanti.

 

Il Capo dello Stato si è soffermato sulla cospirazione denunciata, rivelando che in una riunione di prefetti delle forze dell’opposizione, svoltasi 3 settimane fa, è stato accordato in segreto di far fallire l’Assemblea con il ritiro dei costituenti di PODEMOS.

 

"Con il vostro appoggio e con l’unità del popolo boliviano non torneranno mai più i vendipatria, mai più i saccheggiatori delle nostre risorse naturali che attraverso i loro partiti hanno sviluppato una campagna di attacchi contro il Governo", ha precisato.

 

Sucre, Bolivia 29 agosto 2006 - www.granma.cu

 

I dibattiti della Costituente boliviana

 

verranno tradotti nelle lingue indigene

 

I dibattiti dell’Assemblea Costituente boliviana si potranno ascoltare in aymara, quechua e guaraní, tre lingue di popoli indigeni, ha affermato Roberto Aguilar, vicepresidente di questo foro.

 

Aguilar, intervistato da PL, ha spiegato che l’assemblea inaugura oggi (mercoledì) un sistema di traduzione simultanea al servizio dei 255 membri della Costituente, che si riunisce in un teatro di questa città del sud del paese, capitale storica della nazione.

 

Aguilar ha precisato che il sistema permetterà ai costituenti di esprimersi nella loro lingua d’origine, evitando deplorevoli incidenti dalle sfumature razziste come quello avvenuto la settimana scorsa.

 

La controversia – ha ricordato – è quasi sfociata in un insolito scontro tra l’indigena Isabel Domínguez e la conservatrice Beatriz Capobianco, perchè quest’ultima ha manifestato la sua ostilità nei confronti della Domínguez per aver parlato nella sua lingua, il quechua.

 

I costituenti del gruppo Potere Democratico Sociale (Podemos) della Capobianco, hanno tentato di impedire il discorso della Domínguez rimproverandole di non parlare in castigliano.

 

Questo ha motivato la ripulsa del MAS e di vari delegati dei popoli indigeni, i quali hanno considerato che le costanti proteste e offese dei partiti tradizionali hanno un carattere discriminatorio e razzista.

 

Secondo gli analisti, le differenze razziali ed etniche stanno emergendo nella Costituente nella misura in cui aumenta la temperatura della polemica tra il MAS e le minoranze dell’opposizione.

 

Il direttore dell’Unità di Comunicazione dell’Assemblea, Antonio Abal, ha assicurato che personale altamente preparato sarà incaricato della traduzione simultanea, che sarà a disposizione dei giornalisti che informano sul forum inaugurato il 6 agosto scorso.

 

Ha informato che i testi di una pagina web dell’Assemblea verranno scritti sia in spagnolo che nelle lingue indigene.

 

La settimana scorsa è stato presentato a Sucre il sistema Windows in lingua quechua, in una cerimonia che ha sottolineato l’attualità della lingua degli incas.

 

La ditta Microsoft ha consegnato alle autorità un pacchetto di programmi per computers con indicazioni in questa lingua parlata da 2 milioni di boliviani, oltre che in Perù, Ecuador e Argentina.

 

Il ministro degli Esteri boliviano, David Choquehuanca, ha elogiato la presentazione di Windows in quechua, ma ha avvertito che per raggiungere un’autentica democratizzazione dell’informatica occorre avanzare anche nell’alfabetizzazione nelle lingue indigene.

 

Questo compito fa parte della campagna nazionale portata avanti dal Governo del presidente Evo Morales con consulenza ed equipaggiamento di Cuba.

 

"Questa è la prima volta che la tecnologia andrà a vantaggio degli indigeni, che costituiscono la maggioranza della popolazione boliviana", ha segnalato la presidentessa dell’Assemblea Costituente Silvia Lazarte, dirigente contadina quechua.
 

 

16 agosto 2006 - www.granma.cu

 


L'Assemblea Costituente è sempre

 

minacciata di boicottaggio


 

 

L'Assemblea Costituente della Bolivia ha iniziato il 15 i suoi lavori sempre minacciata di abbandono da parte di un gruppo oppositore, accusato di ricatto e di voler bloccare i cambiamenti profondi che la società aspetta da questo Foro.

 

Con solo 60 dei 255 delegati, il gruppo Potere Democratico Sociale (Possiamo), formato dai seguaci dell'ex dittatore Hugo Banzer, ha avvisato su questa possibilità lo stesso lunedì 14, vigilia dell'inizio dei lavori dell'Assemblea nella sua sede della meridionale città di Sucre.

 

Il portavoce di "Possiamo" ha detto che il partito si ritirerà se il regolamento dell'Assemblea non stabilirà che tutte le decisioni dovranno essere approvate con due terzi dei voti.

 

Gamal Serham, membro di "Possiamo", ha detto che la minaccia interpreta la volontà della minoranza dei cittadini che non hanno votato per il governante Movimento al Socialismo (MAS), forza che ha ottenuto più della metà dei voti nelle elezioni del dicembre scorso.

 

Roberto Aguilar, primo vicepresidente dell'Assemblea, ha respinto quello che ha chiamato un vero ricatto, che dimostra la condotta antidemocratica di "Possiamo".

 

La minaccia era stata preceduta dalla denuncia del presidente Evo Morales, che settori oligarchici ed imprese multinazionali stanno cospirando contro la Costituente e per operare hanno raccolto 11 milioni di dollari.

 

Un altro dirigente della Costituente, Ignacio Mendoza, ha difeso la posizione del MAS, cioè che l'Assemblea promuova decisioni con la maggioranza assoluta, la metà più uno dei 255 delegati e che i due terzi si applichino solamente nell'approvazione del nuovo testo costituzionale.

 

La legge di convocazione dell'elezione dei membri della costituente stabilisce che la nuova Carta Magna si approvi per i due terzi dei voti e sia successivamente sottoposta a referendum.

 

Il presidente Morales ha esortato i membri dell'Assemblea a stabilire la maggioranza assoluta, perché i partiti tradizionali usano i due terzi per ostacolare ed impantanare l'Assemblea, per ostacolare la trasformazione profonda e la rifondazione del paese.

 

Il presidente dei seggi del MAS nella Camera dei Deputati, Cesar Navarro, ha affermato che "Possiamo" utilizza il tema come scusa per ostacolare cambiamenti costituzionali profondi ed ha segnalato che "Possiamo" sa che ha i voti che servono per raggiungere i due terzi e per il suo conservatorismo si afferra a questo margine per ricattare ed ostacolare una trasformazione strutturale della Bolivia.

 

Il capo dell'Esercito, generale Freddy Bersatti, ha dichiarato che le forze armate, insieme al suo popolo, garantiscono la difesa degli interessi nazionali, l'unità e lo sviluppo della Costituente.

 

Egli ha commentato la denuncia del presidente Morales sui progetti cospirativi contro l'Assemblea, versione confermata dal ministro della Difesa, Walker San Miguel.

 

Intanto continuano a stabilirsi a Sucre le delegazioni delle organizzazioni popolari, alle quali il capo di Stato ha chiesto più volte si esercitare un controllo sociale sull'Assemblea, per poter resistere contro le manovre cospirative contro il Foro.

 

Sucre, Bolivia 6 agosto 2006 - www.granma.cu

 


Evo Morales: stiamo parlando

 

di rifondare la Bolivia


 

Il presidente boliviano Evo Morales ha riconosciuto domenica l’Assemblea Costituente autorità suprema ed ha chiamato all’unità dei settori popolari in questo forum, per la rifondazione del paese.

 

Il presidente, nel discorso inaugurale dell’Assemblea nella capitale giuridica della Bolivia, ha respinto l’idea che la Costituente sia solo riformatrice ed ha segnalato che “deve avere tutti i poteri”, al di sopra del Presidente, del Parlamento, del Potere Giudiziario e di qualsiasi altra istanza.

 

Evo ha in questo modo messo sul tappeto quello che potrebbe essere il primo grande tema di dibattito dei 255 delegati eletti il 2 luglio scorso: se l’Assemblea debba avere tutti i poteri o limitarsi a modificare la Carta Magna senza cambiamenti di fondo.

 

“Non stiamo parlando di una semplice riforma, ma di rifondare la Bolivia”, ha indicato il Capo dello Stato, facendo presente che per riformare sarebbe stata sufficiente una decisione del Congresso e non ci sarebbe stato bisogno di eleggere una Costituente.

 

Morales, dopo aver avvertito che determinati settori cercheranno di impedire lo sviluppo dell’Assemblea e di screditarne i membri, ha detto che il suo partito (il Movimento al Socialismo, MAS) e tutti i settori popolari devono unirsi al di sopra delle differenze di partito.

 

Ha detto in spagnolo, aymara e guaraní, di fronte ai costituenti ed agli invitati internazionali, che “il grande giorno è arrivato” per la rivendicazione dei diritti dei popoli indigeni.

 

Ha affermato che le risorse naturali, storicamente saccheggiate, devono tornare nelle mani dello Stato e non essere mai più privatizzate ed ha puntualizzato che personalmente non condivide nemmeno l’opzione di dare provvisoriamente in concessione il loro sfruttamento.

 

Il presidente ha sottolineato che la maggioranza dei delegati proviene dai ceti sociali poveri e molti di questi da villaggi senza elettricità e da umili capanne. Ha avvertito che se non verranno risolti i problemi economici e sociali degli indigeni il paese non si svilupperà.

 

“Sento che qui inizia la nuova storia della Bolivia, una storia caratterizzata dall’eguaglianza, senza discriminazioni”, ha espresso con ottimismo.

 

L’inaugurazione è stata effettuata in presenza di numerosi invitati stranieri, tra i quali il vicepresidente del Consiglio di Stato di Cuba, Carlos Lage.

 

La cerimonia si è svolta all’aperto nella piazza principale di questa località, di fronte alla Casa della Libertà, dove venne firmato l’Atto dell’Indipendenza boliviana nel 1825.

 

La presidentessa dell’Assemblea Costituente, la dirigente contadina Silvia Lazarte ed il primo vicepresidente, il rettore universitario Roberto Aguilar, sono stati i primi a giurare con il pugno sinistro in alto, come Morales quando è stato investito capo dello Stato nel gennaio scorso.

 

Lazarte, in un energico discorso pronunciato con marcato accento della campagna boliviana, ha pronunciato parole molto dure contro i responsabili della discriminazione che ha sofferto durante la sua vita per appartenere ai ceti più umili della società.

 

2 agosto 2006 - www.granma.cu

 


Le sessioni preparatorie

 

della Costituente boliviana


 

 

L'Assemblea Costituente della Bolivia inizia oggi 2 agosto le sue sessioni preparatorie, dopo la decisione del governante Movimento al Socialismo (MAS) di portare avanti i lavori nonostante l’impegno degli oppositori che li vogliono ostacolare.

 

Le azioni preparatorie cominceranno nella meridionale città di Sucre, sede del Forum e capitale storica del paese e mirano soprattutto alla scelta del direttivo e l’approvazione del regolamento dei lavori dell'istanza, eletta per elaborare una nuova Costituzione.

 

Il blocco del MAS, con 137 dei 355 membri dell'assemblea, ha candidato come presidente dell'Assemblea la combattente indigena Silvia Lazarte e stima che l'elezione della dirigente, con altre decisioni, si realizzaranno con la semplice maggioranza.

 

Il principale partito oppositore, Potere Democratico Sociale (Possiamo) -con 60 seggi- non accetta l'elezione della Lazarte, perché sostiene che si tratta di un'imposizione del governo, dato che la sua nomina è stata decisa dal presidente Evo Morales, dai membri dell'assemblea del MAS e dalle organizzazioni sociali.

 

Il vice ministro di Coordinamento Governativo, Héctor Arce, come altri dirigenti del MAS e delle organizzazioni popolari hanno replicato che Lazarte è la loro candidata.

 

Il gruppo d’opposizione, che non ottiene la maggioranza nel forum, chiede che tutte le decisioni della Costituente si adottino con la maggioranza dei due terzi, quella necessaria per l’approvazione della nuova Carta Magna.

 

Gli analisti locali hanno segnalato che questo partito, formato dai seguaci dell'ex dittatore Hugo Banzer, pretende con questa esigenza d’avere, assieme ad altri gruppi conservatori, una sorta di diritto di veto per le decisioni.

 

In questo modo, hanno detto gli esperti consultati, i settori sconfitti nelle urne dal MAS potrebbero bloccare l'Assemblea, negare il loro assenso a qualsiasi accordo.

 

Uno dei più noti membri dell'assemblea del MAS, Raúl Prada, che assicura che il MAS otterrà i due terzi, grazie ad alleanze con le forze minori, ha favorito il risultato di consensi con l'opposizione minoritaria su temi delicati e dibattuti.

 

Egli ha detto che inizialmente, in accordo con una pratica tradizionale, l'assemblea opererà con il regolamento della Camera dei Deputati, cioè con decisioni di maggioranza semplice e così s’eviterà anche d’avere votazioni alla pari.

 

I due terzi, ha detto il senatore del MAS Antonio Peredo, si devono stabilire per temi specifici, come l'approvazione della nuova Carta Magna. I partiti tradizionali mettono ostacoli anche al primo passo per l'installazione dell'Assemblea, la formazione di un comitato transitorio di organizzazione dell’organismo.

 

Il MAS sostiene che il gruppo dev’essere integrato da quello costituente con i voti di ognuno dei nove dipartimenti (le province), e questo darà al MAS un'ampia maggioranza, perché ha vinto le elezioni dei delegati all'Assemblea, lo scorso 2 luglio, in sette dipartimenti.

 

L'opposizione esige che i membri dell'assemblea di ogni dipartimento scelgano il loro rappresentante nella commissione transitoria.

 

Ottenuta dopo una grande mobilitazione indigena e popolare iniziata 16 anni fa, la Costituente è considerata dal MAS e dalle organizzazioni sociali come uno strumento di rifondazione del paese, per una democrazia partecipativa, un'economia sovrana e per la proprietà statale delle risorse naturali.
 

 

18 luglio 2006 www.granma.cu

 

Il successo della Costituente

 

• Si avrà solo grazie al dialogo, dicono gli esperti

 

 

Il dialogo come strumento per confermare il profondo processo di cambiamenti fomentato dal governo boliviano, sarà la chiave del successo dell'Assemblea Costituente, che si inaugurerà il prossimo 6 agosto, assicurano gli esperti locali.

 

La direttrice del Dialogo delle Nazioni Unite per l'America Latina, Elena Díaz, ha affermato che questo tipo di relazione tra i 255 membri dell'Assemblea, eletti il passato 2 luglio, è cruciale per sostentare la governabilità della nazione andina.

 

Elena Díaz ha partecipato, nella capitale boliviana, a un seminario al quale hanno partecipato molte autorità locali e rappresentanti della società civile provenienti da vari dipartimenti del paese che hanno coinciso con le sue opinioni.

 

Raúl Aramayo, un altro investigatore, ha affermato che la via del dialogo permetterà alle proposte di riforma che si apporteranno con la Costituente e approvate nella nuova Costituzione, d’avere un carattere più duraturo.

 

I preparativi per l'inaugurazione di questo Forum suscitano molto interesse nei differenti settori sociali e tra le forze politiche della Bolivia.

 

Il Movimento al Socialismo (MAS), il partito al governo del paese, ha convocato un secondo incontro tra i suoi 137 membri, che hanno ottenuto la maggioranza per l’integrazione della Costituente.

 

L'elezione definitiva dell'organo direttivo rappresentato dai membri del MAS nell'Assemblea, sarà fondamentale nell’appuntamento, che avverrà tra una settimana, nella meridionale città di Sucre, la capitale storica della Bolivia.

 

Il senatore Antonio Peredo ha segnalato che il primo incontro del MAS non ha stabilito un candidato quale presidente della Costituente, anche se è stata segnalata la priorità di una riflessione storica sul ruolo dei popoli indigeni durante l'epoca repubblicana.

 

Nessuno dei tre candidati alla presidenza di questo Forum, Carlos Romero, che rappresenta l'orientale provincia di Santa Cruz, Roberto Aguilar, di La Paz, e Román Loayza, della centrale Cochabamba, hanno ottenuto la maggioranza dei voti per assumere la carica.

 

Secondo diversi analisti, Romero ed Aguilar contano sull'appoggio degli intellettuali nel partito, mentre Loayza ha il beneplacito dei movimenti sociali.

 

Peredo ha detto che la persona che dirigerà la Costituente deve apportare la miglior rappresentazione del paese per creare le linee di questo nuovo strumento politico che ha ottenuto la maggioranza nelle elezioni del 2 luglio.

 

Un'altra delle azioni del MAS dirette ad approfondire le consultazioni con la base è la realizzazione della detta Carovana per la Democrazia, che è partita da Sucre e percorrerà quasi tutto il paese.

 

Questo progetto è cominciato a Coroico, vicino a La Paz, e si estenderà in circa 20 città, le più importanti della Bolivia.

 

José Miranda, della Mancomunidad Chuquisaca Centro, ha commentato all'Agenzia Boliviana d’Informazione (ABI) che sono state invitate all'iniziativa tutte le organizzazioni politiche, perché si pretende un dialogo ampio tra queste e le organizzazioni della società civile.

 

"Dobbiamo scambiare percezioni, criteri ed opinioni sull'attuale congiuntura del paese, che servano da argomenti per la futura partecipazione nella Costituente", ha segnalato.

 

Lo scambio servirà inoltre per raccogliere criteri sulle strategie dell'attuale amministrazione, come la nazionalizzazione e l’industrializzazione degli idrocarburi, la riforma agraria, la campagna di alfabetizzazione e la lotta contro la corruzione, tra le altre.