M.H.Garrido 4 luglio 2006 www.prensalatina.it

 

La Bolivia è decisa a sradicare

l'estrema povertà

 

 

Il ministro della Pianificazione e Sviluppo della Bolivia, Carlos Villegas, ha ratificato la volontà del suo governo, in una gestione di cinque anni, di sradicare l'estrema povertà come parte della recentemente annunciata strategia economica.

In una prima tappa del Piano Nazionale di Sviluppo si sono identificati 80 municipi rurali, dove più incide questo male sociale, spiegò l'alto funzionario a Prensa Latina. Un programma denominato Municipi in Azione che comprende territori nel centro della nazione, prevede azioni essenzialmente nei settori produttivi, dirette a propiziare nuovi posti di lavoro. Questo piano permetterà di offrire alla popolazione di questi territori migliori condizioni e servizi di salute, educazione, domicili, acqua potabile, fognatura ed elettricità.

Ha precisato che questo obiettivo sarebbe irraggiungibile senza la crescita stabile dell'economia boliviana, come prevede la strategia nazionale. Questo programma mira ad una crescita annuale dell'investimento pubblico e dell'economia. Nel primo caso, di 783 milioni di dollari quest'anno a 1600 milioni fino al 2011; e nel secondo, da un 4,6% a un 7,6.

Secondo il ministro, concludendo l'attuale gestione governativa, la sfida per la nazione sarà mantenere i ritmi annuali di crescita del 7% durante 15 o 20 anni, in forma ininterrotta. Un'altra priorità è la generazione di impiego stabile (90mila posti di lavoro all'anno) con particolare riguardo alla gioventù.

Davanti al deterioramento storico del mercato lavorativo boliviano, Villegas ha ammesso la necessità d'incentivare, in forma parallela, altre fonti lavorative. In questo senso si é riferito a programmi specifici, come quello di Lotta contro la povertà ed appoggio all'investimento solidale (Propaís). Propaís ha implicato, per la Bolivia, un investimento di 21 milioni di dollari in 1700 progetti, soprattutto sociali che generarono 50mila impieghi.

In una seconda versione, con l'erogazioni di 23 milioni di dollari, il programma priorizzerà le sfere produttive, una linea cardinale del Piano di Sviluppo. Sull'impiego stabile ha segnalato che le aree concordate per il suo stimolo sono l'industria, la manifattura e gli artigianati.

Inoltre le aree di maggiore domanda sono lo sviluppo rurale ed agricolo e dell'allevamento, domicili ed infrastrutture stradali. Interrogato su come si complementino a questi obiettivi gli accordi di integrazione regionale, spinti dal presidente Evo Morales, come il Trattato di Commercio coi Popoli (TCP), ha affermato che questi completano la strategia nazionale.

Il TCP risponde ad uno dei capitoli del Piano chiamato "La Bolivia degna, sovrana e produttiva per vivere bene". In questo caso si riferisce allo stimolo di alcune relazioni economiche internazionali di nuovo tipo, una politica di appoggio ai piccoli produttori in ricerca di nuovi mercati.

Sulla strategia economica, ha spiegato che è il risultato di molti sforzi di specialisti della pianificazione in tutte le istituzioni, dipendenze e ministeri. Per la prima volta nella storia, abbiamo un piano elaborato dai boliviani per i boliviani. Questo programma sarà in permanente consultazione coi movimenti ed organizzazioni sociali del paese.

Il piano prevede inoltre meccanismi di monitoraggio e controllo dell'adempimento di tutti gli indicatori, col fine di rendere conto alla popolazione dei risultati della gestione, qualcosa d'inedito. Villegas ha detto che questo piano quinquennale seppellisce il neoliberalismo in Bolivia, perché contiene la nuova concezione dello sviluppo, inclusione sociale, decentralizzazione e potere sociale comunitario.

Il menzionato piano è frutto della speranza posta nel futuro dei popoli indigeni, storicamente esclusi, e risponde alle trasformazioni propugnate dai movimenti sociali e dal trionfo elettorale che ha portato alla presidenza Evo Morales.