19/12/2006 - A.D.Perez www.granma.cu

 

Seminare 140 mila milioni

di alberi in dieci anni

È indispensabile per affrontare il cambio climatico che minaccia la Terra e i suoi abitanti

• Cuba è una paese emblematico per il suo sforzo nel rimboschimento

 

 

 

Il cambio climatico è la peggior minaccia per il pianeta Terra di questo XXI secolo. Così è stato dichiarato nella riunione delle Nazioni Unite che si è svolta a Nairobi, in Kenya, dov’è stata sottolineata la necessità di piantare immediatamente mille milioni di alberi, un passo indispensabile per affrontare il pericolo dell’ecatombe globale.

 

La Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambio Climatico effettuata nella seconda settimana del mese di novembre a Nairobi ha assicurato che tutti potranno partecipare a questa azione pratica che contribuirà a ridurre l’impatto negativo del riscaldamento globale contro l’atmosfera terrestre.

 

Per neutralizzare i danni commessi dall’uomo stesso contro i boschi e le aeree verdi del pianeta, si calcola che sarà necessario rimboschire un’area di 1,3 milioni di chilometri quadrati - equivalenti al territorio dell’intero Perù - e coprirla con 140.000 milioni di alberi in un periodo i dieci anni consecutivi, ossia piantare 14 mila milioni di alberi per anno.

 

Gli alberi sono poderosi filtri naturali che catturano dall’atmosfera il biossido di carbonio responsabile del riscaldamento globale contro un processo che approssima il pianeta a una catastrofe ecologica.

 

Il riscaldamento globale minaccia direttamente l’agricoltura e la produzione di alimenti, oltre ad impedire al mare la procreazione dei pesci. Per questo un rappresentante della FAO ha avvisato nella Conferenza che il cambio climatico ridurrà la possibilità del pianeta di alimentare la popolazione e potrà provocare  crisi di carestia in diverse regioni del mondo.     

 

L’Africa, che è la regione meno responsabile dell’inquinamento ambientale e del riscaldamento globale, è il continente che potrà soffrire maggiormente la conseguenza degli effetti negativi di questi fenomeni.                           

 

D’altra parte l’aumento della temperatura ambientale sta provocando un incremento nel numero e nella pericolosità dei cicloni tropicali e nello scioglimento dei ghiacci dei poli.

 

Quest’ultimo processo eleva il livello degli oceani e comporta una reale minaccia d’estinzione per i piccoli Stati insulari e la modificazione costiera di molti altri paesi del mondo. Le città in riva al mare sono minacciate dalle inondazioni delle aree costiere più basse.

 

Il Direttore Generale  del Programma delle Nazioni Unite per il Medio Ambiente (PNUMA),Achim Steiner, ha detto che questa campagna di rimboschimento e riabilitazione del medio ambiente vitale per la sopravvivenza dell’essere umano stesso deve uscire dai corridoi dei governi ed essere assunta da tutte le persone e dai settori della società.

 

Steiner ha sottolineato che la sfida globale è disarticolare l’aumento del cambio climatico e di restaurare la capacità dell’ambiente naturale, ricontrollare le sostanze e i processi che minacciano il pianeta.

 

Altri metodi suggerito sono il risparmio nel consumo dell’elettricità e dei combustibili fossili e l’uso crescente di energie alternative rinnovabili, come la eolica, la solare, l’idraulica, che sfruttano le maree, il sole, il biogas come parte di un ventaglio di bio combustibili.

 

Cuba è uno dei pochi paesi nel mondo che ha aumentato in maniera notevole la superficie destinata ai boschi, con uno sforzo  orientato dal Ministero dell’Agricoltura, con l’appoggio delle organizzazioni di massa, tra le quali i Comitati di Difesa della Rivoluzione, la Federazione delle Donne Cubane e altre entità giovanili.

 

Stando ai dati più recenti, il 24,3% del territorio cubano è coperto di boschi e questo compito di rimboschimento continua in tutta la nazione e fa sì che l’Isola di Cuba sia uno dei paesi leader nella lotta contro il cambio climatico e per la purificazione del medio ambiente.