IL LEADER CUBANO HA CAMMINATO ED HA SEGUITO IL SUMMIT
 

Fidel, una seconda chiamata

 18 settembre 2006 - M.Bonasso da L’Avana

 

 

PRIMA c’era stata una telefonata alle 6 di mattina, di cui sono venuto al corrente tre ore più tardi.

 

Poi una seconda.

 

Fidel, una seconda chiamata

- Ascolta, che è successo con la nota? Ha avuto una grande ripercussione – dice la voce afona del ricevitore. E aggiunge con ironia – : Mi hanno detto che sei diventato la stella del Summit, che tutti vogliono parlare con te.

 

Aspetta qualche secondo e poi aggiunge con la sua proverbiale delicatezza:

 

- Che hai da fare oggi? Ti andrebbe di vederci? Mi voglio congratulare personalmente con te per la nota e per quello che hai detto nel Summit dei 15.

 

Allude al servizio che questo quotidiano ha pubblicato in esclusiva giovedì scorso ed al discorso che, nello stesso giorno, ho pronunciato in rappresentanza del presidente Néstor Kirchner. Anche se lo conosco bene, mi costa credere quel che mi dice il Comandante. Vederlo nuovamente dopo due giorni, sentirlo contento come se non fosse Fidel Castro ma un principiante intervistato per la prima volta. Inoltre, ha ragione per quel che riguarda la ripercussione: ho passato gli ultimi due giorni a rilasciare interviste sull’intervista e ricevendo il saluto e la curiosità di centinaia di delegati al Summit del Movimento dei Paesi Non Allineati. Principi con turbante, presidenti dei tre continenti, ministri, ambasciatori del Terzo Mondo e del Primo mi hanno chiesto della salute di Fidel. Anche molti cubani umili e anonimi, di questi che ti aprono una porta o ti servono un mojito, mi hanno interrogato con gli occhi umidi per l’emozione: "Davvero ha visto bene il Comandante? Sta in piedi senza bisogno d’aiuto? Cammina? Ha recuperato alcuni kg.?"

 

Nella sessione inaugurale del XIV Summit del MNOAL lo hanno dichiarato Presidente. Anche se non si è presentato nel moderno e funzionale salone principale del Palazzo delle Convenzioni annega il Summit con la sua assenza-presenza, ricevendo nella sua camera di convalescente Kofi Annan, Abdelaziz Bouteflika, Evo Morales, Hugo Chávez o l’autore di questa nota.

 

Tutti hanno ancora negli occhi le foto del servizio che giovedì scorso ha pubblicato in esclusiva Pagina/12 e che centinaia di media hanno riprodotto nel mondo intero.

 

Ma il mondo può rendersi conto che le cose qui stanno continuando a funzionare come un orologio: il Summit è organizzato molto bene (non è facile albergare decine di capi di Stato con il loro seguito e scorta) e la cerimonia d’inaugurazione è stata sobria ed eloquente. Raúl Castro, che sta ricoprendo la presidenza di turno sia a Cuba che nel Summit, ha pronunciato un discorso che combina bene la congiuntura con la storia, restituendo al Movimento dei Non Allineati i suoi obiettivi iniziali. Ore dopo, il suo fratello maggiore lo elogerà di fronte a questo cronista: "È stato molto buono il discorso di Raúl. Molto preciso".

 

Avviene il secondo incontro: il corridoio, il travelling, gli uomini in camice bianco, l’amabile signora che mi introduce al sancta sanctorum dove sta passando la sua convalescenza il leader cubano.

 

- Oggi ci facciamo una passeggiata – dice Fidel Castro a mo’ di benvenuto.

 

E camminiamo in camera di fronte all’obiettivo di Richard, uno dei suoi giovani collaboratori. Il Comandante spiega: "Bisogna sgranchirsi le gambe".

 

Ci sediamo di nuovo e mi confessa con gli occhi pieni d’allegria: "In questi giorni ho una fame tremenda. Mangio di tutto".

 

Mi rendo conto che, senza propormelo, mi sono trasformato in una sorta di portavoce dei suoi progressi nel recupero. Parliamo come sempre di tutto lo scibile umano e mi chiede che invii un saluto speciale ai lettori di Pagina/12. Gli racconto che il 24º capitolo del libro Cien horas con Fidel appare oggi come supplemento speciale del quotidiano e lui si rallegra molto di questa anticipazione. Due giorni prima, come ricorderanno i lettori, mi aveva confessato che la correzione e l’arricchimento di queste memorie, raccolte in cento ore di intervista del giornalista Ignacio Ramonet, aveva costituito la sua occupazione essenziale e più importante nelle ore crudeli e pericolose succedute all’operazione.

 

Adesso che le ombre sono rimaste indietro, le Cien horas con Fidel sono divenute un libro imponente, che i capi di Stato del MNOAL hanno ricevuto ieri come regalo in edizione di lusso.

 

Molti mi hanno chiesto in questi giorni se il Comandante, quando si sarà pienamente ristabilito, tornerà ad essere quello di prima (l’infaticabile) o si concentrerà esclusivamente su alcuni compiti strategici, per preservare una salute che milioni di persone considerano alla stregua della propria. È una domanda difficile alla quale rispondere. E quindi non l’ho nemmeno formulata.

 

Posso solo raccontare quel che ho visto a partire da questa seconda chiamata: gli interessa quel che succede in Venezuela, in Bolivia, Messico, Argentina, nel Summit e nei suoi corridoi. Ascolta attentamente i dispacci letti dal suo segretario Carlitos Valenciaga e chiede che lo mettano in comunicazione con questo o quello. E mi saluta in piedi con un abbraccio, perchè Evo sta per arrivare.

La verità è che faccio fatica ad immaginarlo a riposo.
 

 

 

Fidel Castro ha ricevuto il deputato argentino Miguel Bonasso

 

14 settembre 2006

 

 

 

Il presidente cubano Fidel Castro ha sostenuto un fraterno incontro col deputato e giornalista argentino Miguel Bonasso, al quale la offerto un volume della nuova edizione del libro “Cento Ore con Fidel”, del giornalista francese Ignacio Ramonet.

 


Fidel mostra a Bonasso il primo esemplare della seconda edizione cubana, rivista e arricchita, del libro Cien horas con Fidel, che verrà consegnato in omaggio alle personalità presenti al Summit.

 

Durante la Tavola Rotonda d’informazione quotidiana sono state trasmesse alcune fotografie nelle quali appaiono sorridendo il leader cubano e Bonasso, che partecipa al XIV Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL) come rappresentante personale del presidente Néstor Kirchner.

 

Bonasso è il presidente della Commissione per le Risorse Naturali e l’ecosistema nella Camera dei Deputati  dell’Argentina e parteciperà  alla riunione del Gruppo dei 15 (il G-15) che inizia oggi giovedì 14 all'Avana.

 

Il noto militante politico ha detto a Fidel Castro che gli fa molto piacere vederlo in buone condizioni fisiche dopo il recente intervento chirurgico e con lo stesso spirito e la stessa prontezza che aveva nell'ultimo loro incontro, avvenuto questo anno a Córdova, in Argentina.

 

Bonasso ha regalato a Fidel  una valigetta da viaggio, come augurio, perché il leader della Rivoluzione continui a portare la  voce e il messaggio di Cuba nel mondo. A sua volta ha ricevuto dal suo interlocutore un volume del libro di Ramonet, che sarà regalato a tutte le personalità presenti nel XIV Vertice dei Paesi Non Allineati.

 

Fidel ha  raccontato a Bonasso il processo di revisione del libro scritto da Ramonet, avvenuto durante la convalescenza e tra importanti decisioni sulla rivoluzione energetica in marcia nell’Isola.

 

I due amici hanno conversato su temi d’interesse comune e della regione, soprattutto dell'Operazione Miracolo, grazie alla quale hanno recuperato la vista circa 400 mila pazienti in due soli anni, soprattutto abitanti dell’America Latina e dei Caraibi.

 

Fidel Castro ha ringraziato Miguel Bonasso per la sua presenza nell'Isola e per il suo sostegno ai progetti d’integrazione dell’America Latina.
 

 

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