Fidel è più vivo e vegeto che mai
 

● Lo ha detto il presidente Hugo Chávez dopo una nuova visita al leader cubano

 

15 settembre 2006 -  N.Diaz, E.Claro www.granma.cu

 

 

 

Fidel è più vivo e vegeto che mai, ha detto il presidente Hugo Chávez dopo la visita al suo caro amico e appena prima di recarsi alla riunione plenaria del Vertice del G-15, inaugurato giovedì contemporaneamente al XIV Summit del Movimento dei Paesi non Allineati.

 

"Fidel è in migliori condizioni, mangia molto di più. Cammina e addirittura canta, ha cantato ‘Cuba è un paradiso’... Mi ha fatto l’onore di regalarmi il primo libro della seconda edizione di Cento ore con Fidel, me lo ha dedicato. Credo che sarà un best seller. Io dicevo che non sono 100 ore ma 100 anni con Fidel, un po’ come diceva García Márquez, anche se Cuba non è Macondo né lui è Aureliano Buendía.

 

Intervistato dalla stampa riunita nella Sala 5 del Palazzo delle Convenzioni, dove è stato inaugurato nel pomeriggio l’appuntamento del G-15 a livello di alti rappresentanti degli Stati, Chávez ha detto che non importa se Fidel non sarà fisicamente con noi oggi o domani, perchè "lui sta dirigendo tutto questo", parole che sono state interpretate da alcuni comunicatori come la conferma dell’assenza del Leader della Rivoluzione Cubana al Summit.

 

Il Presidente venezuelano ha sottolineato che non poteva assicurare questo. "Io l’ho visto molto bene, credo che sia quasi pronto a giocare di nuovo a baseball". Per quanto riguarda l’aspirazione del Venezuela ad occupare un posto non permanente nel Consiglio di Sicurezza, ha mostrato ottimismo nella vittoria, "nonostante che l’imperialismo e i gringos non lo vogliano". Otterremo quel seggio, ha enfatizzato, perchè loro sono in decadenza.

 

Riferendosi al rifiuto del visto alla delegazione venezuelana per partecipare alle sessioni dell’Assembela Generale delle Nazioni Unite, il leader bolivariano ha assicurato che, comunque sia, lui andrà alle Nazioni Unite. Questa, ha avvertito, è una violazione umana, una mancanza di rispetto. "Gli Stati Uniti rompono le regole e gettano nella spazzatura ogni accordo internazionale. È per questo che si dovrebbe cambiare la sede dell’ONU e darla a Brasilia, a qualsiasi città del sud invece che ad una città di un impero che applica queste misure irresponsabili, di violazione dei diritti dei popoli e della legittimità dei governi. È una mancanza di rispetto, ma ci andremo, non lo dubitate".
 

 


Fidel e Chávez si abbracciano

nuovamente a L'Avana

 

Hasta la victoria siempre Venceremos, esclamarono entrambi. Seduto vicino al leader della Rivoluzione Bolivariana, Fidel si felictò per il successo del suo ultimo viaggio. Chávez gli disse: "in questa terza visita noto un franco miglioramento del paziente, notabile a prima vista, mi congratulo Fidel, vai bene"

 

2 settembre 2006

 

 

 


"Fidel veniamo da un altro giro per il mondo, devi sapere che l'alba della nuova era sta spuntando, tu sei parte di quell'alba. Abbiamo bisogno di te per continuare a far sorgere il nuovo sole" ha detto il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez, al Comandante in Jefe Fidel Castro che visitò in ore della mattina di questo venerdì, prima di proseguire il viaggio per Caracas.

Dopo queste parole i due leader esclamarono contemporaneamente "Hasta la victoria siempre, Venceremos!" Le mani di ambedue si intrecciarono con forza indistruttibile come simbolo della fermezza delle idee che muovono a questa nuova era.

Seduto con il visitatore, e visibilmente emozionato, Fidel disse a Chávez che si sentiva molto contento per questo altro incontro. Si congratulò per i successi del suo ultimo viaggio che lo portò in Cina, Malesia, Siria ed Angola, da dove arrivò a L'Avana.

"Hugo, auguri a te ed al tuo popolo bolivariano e glorioso per il successo della tua ultima visita che sorpassò tutte le aspettative" disse il Comandante in Capo a Chávez.

Commentò che le epoche sono cambiate, sono nuove, senza precedenti, ma sono cambiati anche i popoli come quello venezuelano. E aggiunse che sorgono nuovi statisti "brillanti, audaci e coraggioso come te".

Il Comandante in Capo disse a Chávez che se alcuni persone si sentissero molto felici per essere testimoni di questo momento, questi sarebbero Bolivar, Martí, Sucre, ed il Ché.

"Buon giorno cavaliere della resistenza eroica, cavaliere della verità", furono le prime parole di Chávez abbracciandosi con il leader della Rivoluzione Cubana.

Questa è la terza visita del presidente venezuelano a Fidel nel giro di 20 giorni, ed al riguardo, Chávez disse: "noto un franco miglioramento del paziente, notabile a prima vista, mi congratulo, vai bene Fidel", e si felicitò coi medici e specialisti che hanno servito Fidel dopo il suo patimento intestinale che lo portò ad un intervento chirurgico.

Nell'emotivo ritrovo, all'alba di questo martedì, erano presente il Generale di Esercito Raúl Castro Ruz, Ministro delle FAR, il vicepresidente del Consiglio di Stato Carlos Lage Dávila ed il ministro di Relazioni Esterno Felipe Pérez Roque.

 


Abbiamo bisogno di te per

 

continuare "Empujando el Sol"
 


 

 

 

- Fratello, caramba che allegria! Un milione di grazie – ha esclamato Fidel mentre tendeva le braccia verso Hugo Chávez, che si è scusato "perchè ti ho fatto alzare".

 

- Arriverai puntuale – ha risposto Fidel a Chávez mentre questi stava scherzando sulla puntualità dell’amico che stava visitando. La voce del Presidente venezuelano è risuonata energicamente quando ha detto a Fidel:

 

- Buon giorno, Cavaliere della resistenza eroica, Cavaliere della libertà! Cavaliere della verità!.

 

In quei brevi secondi si sentiva nell’aria la fede nel miglioramento umano, la fermezza, l’affetto. Chávez ha chiamato la sua nipotina Maria, una moretta, che lo accompagnava assieme alla giovane madre. Fidel, quando l’ha vista, ha chiesto: Che hanno dato a questa bambina?

 

Le è piaciuta la Cina, ha precisato il leader venezuelano, mentre Fidel baciava madre e figlia con affetto.

 

I due fratelli, seduti l’uno di fronte all’altro, hanno iniziato a dialogare alla presenza di un terzo fratello, Raúl Castro, che stava ascoltando il dialogo nella camera e partecipava all’incontro assieme ad altri compagni cubani e venezuelani.

 

Il Generale dell’Esercito aveva ricevuto il presidente venezuelano ai piedi della scaletta dell’aereo che ha condotto Chávez a Cuba, dopo una serie di visite in Asia e Africa.

Nell'emotivo incontro, entrambi i leader scambiarono messaggi. Questi sono i messaggi, letti:
 

---


Hugo:

Auguri a te ed al tuo popolo bolivariano e glorioso per il successo del tuo ultimo viaggio che superò tutte le aspettative.

L'epoca é cambiata, è nuova e senza precedenti, ma sono cambiati o stanno cambiando i popoli con grande storia come il tuo, e sorgono statisti brillanti, audaci e coraggiosi con nuovi idee come te; nuove idee di quelle che questa epoca, tanto difficile, ha bisogno.
 


Fidel Castro
Sep. 1 del 2006
10:10 a.m.
 


Viva Chávez!
Evviva il glorioso Venezuela!
Viva Bolivar!
Viva Martí!
Viva Sucre!


---

L'Avana, 01 sett 2006
10:10 hrs.
Viva Fidel,
Viva Cuba...

Oggi è 1 settembre... 2006.


In questo terza visita quasi-medica a Fidel, noto un franco miglioramento del paziente, visibile a prima vista ed in tutti i sensi.


Mi congratulo, Fidel. Vai bene!!


Fidel: Veniamo da un altro giro del mondo.... devi sapere che l'alba della nuova era sta continuando a sorgere...

 
Tu sei parte di questo albeggiare...


Tutti abbiamo bisogno di te per continuare "empujando el Sol".
(spingere il sole)


Ti porto un abbraccio di milioni di esseri che, come me, ti ammirano e cantiamo con te:
Hasta la victoria siempre!

Venceremos!

Hugo Chávez F.
Il Candidato.

Verso il 3 dicembre.

 

 

sommario