Cuba ha denunciato all'ONU l’applicazione

di misure economiche coercitive

 

 

 

4/10/06 PL

 

L'ambasciatrice cubana alle Nazioni Unite, Ileana Núñez, ha denunciato in questo organismo l'applicazione di misure economiche coercitive, di sanzioni unilaterali e di leggi e regolamenti con carattere extraterritoriale contro i paesi in via di sviluppo.

 

Queste misure sono contrarie ai principi della Carta delle Nazioni Unite ed al Diritto Internazionale e continuano a costituire una pratica ingiusta, che ostacola e minaccia seriamente la libertà di commercio e gli investimenti, ha precisato la diplomatica cubana.

 

Parlando nel dibattito generale della Seconda Commissione dell'Assemblea Generale, la rappresentante permanente di Cuba nella ONU ha specificato che questo è il caso dell’Isola, ricordando che da più di 40 anni, Cuba è sottoposta ad un brutale e crudele blocco da parte del governo degli Stati Uniti, che ha causato seri danni economici ed umani all’Isola.

 

"Un blocco che, oltre ad essere fallito nel tempo, ha come obiettivo principale la distruzione del socialismo che tutto il popolo cubano ha scelto liberamente come modello socio economico da seguire".

 

Nel suo discorso, la diplomatica ha segnalato che a più di cinque anni dall'adozione della Dichiarazione del Millennio, la situazione economica, finanziaria e sociale del mondo, soprattutto per i paesi in via di sviluppo, continua ad essere molto critica.

 

La diplomatica ha osservato che i gravi problemi economici degli Stati in via di sviluppo aumentano in un’allarmante spirale, accompagnati da conflitti armati, disastri naturali e la propagazione di malattie, che in molti casi, sarebbero curabili o almeno trattabili.

 

L'ambasciatrice ha detto che le condizioni di questo crudele e terrificante panorama, la persistenza di un ambiente economico internazionale sfavorevole ed un ingiusto ordine mondiale rispondono a una precisa politica , come il deterioramento dell'ecosistema, l'inquinamento delle acque per il consumo umano, lo spreco delle risorse vitali non rinnovabili, la minaccia di disastri naturali e l'esistenza stessa di molti paesi.

 

Milioni di esseri umani continuano ad emigrare nei paesi ricchi, dove nella maggioranza dei casi sono vittime della discriminazione nonostante il sostenuto apporto che danno al mondo industrializzato.

 

La mancanza di coscienza in molte ricche potenze di fronte a questa critica situazione e la necessità di una ferma volontà politica di far fronte agli obblighi e garantire lo sviluppo delle nazioni più povere, sono stati altri temi reiterati dalla Núñez che ha ricordato che lo sviluppo deve occupare un posto preponderante nell'agenda delle Nazioni Unite.