16 agosto 2006 - G.Molina www.granma.cu

 

Il senatore Mel Martínez è stato accusato

 

di complicità con la ditta Bacardí


 

 

 

La decisione del Governo di George W. Bush, che permette alla ditta Bacardí di impossessarsi negli Stati Uniti della famosa marca di rum Havana Club, ha coinciso con le accuse ad un ex Ministro del Commercio di quella Amministrazione di aver accettato illegalmente fondi da parte di questa stessa impresa d’origine cubana, che controlla una buona parte del mercato mondiale delle bevande alcoliche.

 

Citizens for Responsibility and Ethics in Washington (CREW), un gruppo nordamericano di vigilanza contro la corruzione politica, ha accusato questo 7 agosto di fronte alla Commissione Federale delle Elezioni (FEC) degli Stati Uniti l’ex ministro di Bush ed attuale senatore, il cubano-americano Mel Martínez, di aver accettato illegalmente fondi per più di sessantamila dollari dalla ditta di bevande alcoliche e rum Bacardí, per sviluppare la sua campagna per il seggio del quale oggi è titolare nel Senato federale.

 

CREW ha aggiunto che Bacardí ha violato la Legge Federale della Campagna Elettorale ed i regolamenti della FEC, sollecitando contributi ad una lista di distributori della corporazione per la campagna per l’elezione al Senato di Martínez. La violazione consiste anche nell’aver chiesto contributi ad una lista di distributori di cibi e bevande l’11 maggio 2004, in occasione di un evento avente lo stesso fine.

 

Si denuncia che gli impiegati di almeno tre distributori di Bacardí, Hunton & Williams, Chesapeake Enterprises and The MWW Group, abbiano versato contributi alla campagna di Martínez per il Senato, rispondendo all’appello della ditta.

 

Bacardí ha già confessato alla FEC di aver infranto la legge utilizzando i fondi aziendali per pagare i costi dell’evento elettorale ed è stata multata con 750 dollari "per non aver informato a tempo sui contributi della campagna".

 

Crew ha segnalato che il senatore Martínez ha violato le leggi elettorali non identificando i dirigenti della Bacardí, tra i quali Eduardo Sardiña, principale dirigente della Bacardí USA e Frederyck Wilson, consigliere generale della Bacardí USA, come contribuenti con cinquemila dollari alla campagna del senatore. Ha anche chiesto al FEC che conduca un’indagine ed un’udienza sulla campagna di Martínez per il Senato durante il ciclo 2003-2004.

 

Melanie Sloan, direttrice esecutiva del CREW, ha segnalato che la situazione è un altro "esempio di archetipo di come interessi particolari utilizzano denaro dell’impresa per comprare influenza a Washington".

 

Ha aggiunto che come FEC ha recentemente multato Freddie Mac con 3,4 milioni di dollari per aver usato i fondi dell’impresa ed aver fornito agevolazioni ai candidati federali. "Viste le prove dell’apparente complicità tra Martínez e Bacardí per occultare il ruolo della ditta nella raccolta di questi fondi, la multa dovrebbe ammontare a più di centomila dollari. Crediamo fermamente nella necessità di un’investigazione ed ispezione della Commissione".

 

La denuncia, apparentemente per caso, è stata effettuata 24 ore prima che il quotidiano Wall Street Journal rendesse noto l’8 agosto che Bacardí stava per rilanciare la marca del rum Havana Club sul mercato statunitense.

 

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha aperto la strada alla Bacardí negando la necessaria patente per rinnovare la proprietà della marca nel registro delle Marche e delle Patenti degli Stati Uniti all’impresa franco-cubana Havana Club International. Quest’impresa mista, formata assieme alla ditta Pernod Ricard, distribuisce la marca in tutto il mondo meno che negli USA dove, nonostante ne abbia il diritto, si vede vietata dal 1974 la vendita dalle leggi del blocco contro Cuba. Un tribunale nordamericano concesse questo diritto a Bacardí nel 1999. Ma l’impresa cubano-francese lo recuperò per mezzo di un ricorso ad un’altra istanza federale superiore. La decisione dell’Amministrazione Bush di questo mese passa sopra alla sentenza del Tribunale.

 

Il senatore Martínez, assieme ai congressisti Iliana Ros Lehtinen e Mario e Lincoln Díaz Balart, anche loro cubano-americani, si è caratterizzato per rappresentare gli interessi di Bacardí di fronte al Governo.