NELLA TRIBUNA ANTIMPERIALISTA ‘JOSÉ MARTÍ’

 


I pescatori hanno denunciato le

 

azioni terroristiche dell’impero
 

R.Rassi 21 febbraio 2006 (GI)

 

Omaggio alle vittime cubane del terrorismo


 

L’omaggio dei lavoratori della pesca ai loro colleghi assassinati dai gruppi controrivoluzionari finanziati dalle Amministrazioni nordamericane è iniziato martedì nella Tribuna Antimperialista ‘José Martí’, con la lettura pubblica della lista di più di una decina di pescatori caduti in quattro decenni.

 

Lissete Díaz Francis, figlia di Artagñán Díaz Díaz, tecnico della Pesca, ha ricordato il trentesimo anniversario della morte di suo padre, assassinato nel 1976 in Messico da agenti dell’imperialismo.

 

Ha denunciato che gli esecutori di quel crimine passeggiano impuniti nelle strade del paese i cui governanti li proteggono e danno loro rifugio.

 

Antonio Martínez Plain fu un altro pescatore cubano vittima di azioni di pirateria in alto mare. Ha riferito che lui ed i suoi 11 compagni (tutti residenti a Caibaríen) vennero sequestrati, l’imbarcazione dove viaggiavano affondata e loro abbandonati in un ‘cayo’ delle Bahamas.

 

I pescatori di Villa Clara, Ciego de Ávila e Matanzas, hanno ricevuto durante l’atto diplomi di riconoscimento per la loro condotta nell’intercettazione e consegna di pacchetti con marihuana, abbandonati nelle acque di queste province.

 

Il ministro della Pesca Alfredo López Valdés ha ricordato il modo nel quale questi lavoratori del settore vennero assassinati ed ha duramente attaccato i governi degli Stati Uniti per essere i massimi responsabili di questi crimini. Ha aggiunto che 294 pescherecci sono stati oggetto di aggressioni mercenarie.

 

"Il governo fascista di Bush, lungi dal condannare Posada Carriles", ha segnalato, "gli da rifugio nel suo territorio, mentre mantiene prigionieri Cinque Eroi cubani combattenti contro il terrorismo".

 

Gli uomini e le donne del settore hanno ribadito la loro determinazione di continuare a difendere la Rivoluzione al prezzo che sia necessario.