Era o no un agente?

 

 

 

 R.Taladrid Herrero 15/22 maggio 2006 - www.granma.cubaweb.cu -

 

 

 

il terrorista Posada CarrilesQuando si verificò l'attentato terroristico delle Barbados, Luis Posada Carriles, era o no un agente della CIA?
 

Questa è una domanda chiave, perché se in quel momento fosse stato un agente sarebbe impossibile, per il governo degli Stati Uniti, affermare che non ebbe niente a che vedere col crimine terroristico dell'ottobre 1976.

La CIA, nella sua risposta ufficiale, dice di aver
rotto i suoi vincoli, con Posada, nel febbraio 1976.

E perché tagliarono come asseriscono di aver fatto?

Si può pensare che la causa fu perché Posada era un cattivo agente secondo i parametri dell'agenzia di Spionaggio nordamericana.

Ma questo non è ciò che dicono alcuni documenti declassificati della CIA e dell'FBI.

Questi documenti, spiega il quotidiano The New York Times, che li diede alle stampe nel luglio 1998, si riuscirono ad ottenere nella seguente maniera:

Negli anni settanta, il Comitato Scelto sugli Assassini della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti investigava su vari assassini politici, tra essi quello del presidente
John F. Kennedy. Per mandato congressuale, gli investigatori di detto Comitato riuscirono ad avere accesso a numerosi documenti delle Agenzie di Spionaggio USA, tra essi della CIA e dell'FBI, dove si menzionavano degli emigrati cubani che apparivano, per distinte ragiona, come relazionati, in qualche modo, all'assassinio Kennedy.

Questi investigatori presero note di detti documenti che, per atto successivo, furono nuovamente classificati come segreti ed oggi rimangono ancora in questa categoria.

Nel 1998 il giornale The New York Times ebbe accesso alle note, che vari degli investigatori di quel Comitato, presero di questi documenti.

Dice così una di queste note prese di un documento della CIA, dove si menziona Posada Carriles:


"Posada forniva, ininterrottamente, all'Agenzia ed all' FBI una portata di preziose informazioni sulle attività degli esiliate cubani a Miami".

 

Questa è stata una costante nella carriera di Posada Carriles con la CIA e l'FBI, è stato sempre un gran informatore di tutto quello che facevano i suoi complici, i suoi colleghi cubani nelle attività terroristiche; di quanto veniva a sapere di chiunque o su qualunque attività a Miami o dove fosse egli informava in dettaglio questi due organi nordamericani.

Un altro esempio di ciò si riscontra nel documento segreto dell'8 ottobre 1976 che il Direttore dell'FBI in Washington inviò,  con classificazione di
"massimo livello e priorità", a 14 destinatari tra i quali si trovavano: "Il Pubblico Ministero Generale Aggiunto, il Segretario di Stato, il Direttore della CIA, il Direttore dell'Agenzia di Spionaggio per la Difesa ed il Servizio Segreto".

 

Lì si può leggere quanto seguente:

"Legat familiarizzò con Posada mentre questi stava (omissis) e dopo la sua rinuncia, Posada seguì in contatto con Legat in rare occasioni. L'ultima volta fu il 10 giugno 1976, quando Posada visitò l'ufficio di Legat per domandare se l'FBI era interessato a Carlo Bordoni (Bufile 29168654: Oarfile 29/13). Rispondendogli di sì, Posada rivelò che Bordoni aveva contattato due dei suoi operativi come guardie del corpo armate in casa sua. Quell'informazione fu posteriormente trasferita da Legat a (omissis) che partecipò all'arresto di Bordoni".

 

Legat è il diminutivo di Attache Legal che è la carica di facciata che usano gli ufficiali dell' FBI accreditati come diplomatici nelle ambasciate USA.

Carlo Bordoni fu l'uomo che, in Italia, maneggiò con altri, insieme alla mafia, alle ramificazioni bancarie del Vaticano, le scandalose operazioni segrete del Gruppo Sindona che commise gravi delitti finanziari e di altro tipo. Bordoni fuggì dall'Italia e si nascose in Venezuela dove cercò di assumere delle guardie del corpo, casualmente, nell'agenzia che aveva Posada Carriles quando lasciò la DISIP, l'organo di Sicurezza e Spionaggio venezuelano.

 

Magari sarà per questo tipo di attitudine che in due delle valutazioni che realizzò la CIA, nel 1965 e 1966, del suo impiegato/agente Luis Faustino Clemente Posada Carriles, che constano nel suo incartamento, come vide The New York Times in quelle note prese dagli investigatori del Comitato scelto sugli Assassini, si legge testualmente:

"è di buon carattere, molto fidato, cosciente in materia di Sicurezza". 1965

il "suo compimento di tutti i compiti assegnati è stato eccellente". 1966


Allora, questa non può essere la ragione dell'ipotesi taglio delle relazioni Posada-CIA; non era buono, era un "eccellente" agente della CIA.

E che cosa succede dopo queste valutazioni?

Secondo l'investigazione del giornale The New York Times, nel 1967, "ottiene l'impiego di capo di operazioni dello Spionaggio venezuelano con l'aiuto delle raccomandazioni della CIA".

 

Quello che fece in Venezuela per l'Agenzia è già conosciuto, ma alla fine del 1975 - secondo questi riassunti di documenti della CIA fatti dagli investigatori del Comitato Scelto sugli Assassini della Camera dei Rappresentanti - apparentemente si produsse una crisi tra Posada e l'Agenzia.

Così descrive The New York Times, che ebbe accesso a questi riassunti, la causa di questi problemi:

"... da una relazione dello Spionaggio Posada poteva essere coinvolto nel contrabbando di cocaina dalla Colombia a Miami attraverso il Venezuela, così come la falsificazione di denaro statunitense in Venezuela... la CIA decise di non affrontare direttamente Posada per non compromettere le investigazioni in atto. Posada fu interrogato e fu solo riscontrato colpevole di avere brutte amicizie. Anche così nel febbraio 1976 gli ufficiali dell'Agenzia decisero di rompere i loro vincoli con Posada, per ciò che, misteriosamente, si descrisse nei documenti come preoccupazioni intorno a temi tributari pendenti".

Temi tributari!!!, ma se Posada viveva legalmente in Venezuela da 9 anni.

Ma bene, se questa è verità che si presenti in pubblico la dichiarazione delle entrate ed il modulo dell'IRS (Servizio delle Imposte del governo USA) di Luis Posada Carriles del 1975 o quello su cui c'era una pendenza.

 

In uno dei documenti della CIA, elaborato il 13 ottobre 1976 e diretto alla Divisione di Spionaggio dell' FBI, appena alcuni giorni dopo l'atto terroristico delle Barbados e spiegato nell'articolo anteriore si diceva che: "... Posada è ex agente della CIA. S'interruppe il contatto, in termini amichevoli, nel luglio 1967, ma nell'ottobre 1967 si ristabilì il contatto... continuiamo sostenendo con lui contatti occasionali".

Se la CIA aveva tagliato con Posada nel febbraio 1976, per quale motivo continuare a mantenere "contatti occasionali"? Se lei decide di tagliare con un agente, che cosa significa mantenere "contatti occasionali"?

Nei riassunti dei documenti della CIA a cui ebbe accesso The New York Times, si evidenzia che tipo di "taglio" nelle loro relazioni avevano l'Agenzia e Posada tra febbraio ed ottobre 1976.

Nell'edizione del The New York Times del 12 luglio 1998, può leggersi:

"Nei mesi seguenti, Posada passò informazioni all'Agenzia. Avvertì che Bosch ed un altro esiliato cubano cospiravano contro il nipote del deposto presidente di sinistra del Cile. In giugno di quell'anno (1976), Posada chiama nuovamente la CIA in relazione con i piani dell'esilio di fare esplodere l'aeronave di Cubana che partiva da Panama".

Interessante, già, che la CIA conoscesse, per bocca del suo agente (o secondo essi, in quel momento, ex agente ) fatti tanto gravi come quello che il CORU di Orlando Bosch stava decidendo di fare esplodere aeroplani civili, in pieno volo, e non fece niente per ostacolarlo.

Per questo motivo affermare che ci fu un taglio nelle relazioni è molto strano. L'agente segue nel contatto ed informava, come sempre fece, i suoi
ufficiali di tutto quanto sa o forse Posada non stava informando di ciò che sapeva ma stava informando di come si realizzavano compiti orientati, ciò che sempre eseguì in maniera "eccellente", secondo la valutazione della stessa CIA.

E se non è così, allora che spiegazione può avere l'informazione su ciò che fece la CIA il 7 ottobre 1976, un giorno dopo l'attentato nelle Barbados, come si rivela in quelle note prese dagli investigatori del Comitato Scelto sugli Assassini della Camera dei Rappresentanti dei documenti della CIA e che il giornale The New York Times pubblicò il 12 luglio 1998:


"Il giorno dopo, la CIA fece quello che si denominò come tentativi infruttuosi di contattare Posada".

Perché a meno di 24 ore dall'attentato la CIA voleva già parlare con Posada delle Barbados?

O la CIA sapeva in anticipo che Posada era vincolato all'attentato terroristico?

 

Ma dopo il febbraio 1976, data in cui l'Agenzia asserisce che ruppe i suoi vincoli con Posada, questi non solo mantenne relazioni con la CIA ma anche con l'FBI, come prova il documento declassificato sulla riunione che sostenne con l'ufficiale dell'FBI nell'ambasciata a Caracas (Legat) per informare su Carlo Bordoni il 10 giugno 1976.

Affinché si possa rispondere completamente alla domanda se Posada Carriles era o no un agente, continueremo lunedì prossimo nell'analisi di che cosa accadde dopo che Posada fu imprigionato, il perché della sua fuga, in che luogo si recò e quale missione gli fu assegnata.


Questo potrà aiutare affinché tiriate le vostre conclusioni.

 



I fatti precipitarono dopo lo scandalo provocato dall'attentato terroristico delle Barbados.

Malgrado in un "Cablo d'Informazione di Spionaggio del Direttorio delle Operazioni della CIA" datato 13 ottobre 1976 e classificato come
"priorità", si riveli che la direzione del governo venezuelano studiò seriamente di consegnare agli Stati Uniti Luis Posada Carriles ed Orlando Bosch, magari per proteggerli e togliersi quelle "doppie patate bollenti", l'allora presidente del Venezuela, Carlos Andrés Pérez, si vide obbligato ad arrestarli e processarli con gli autori materiali, Hernán Ricardo e Fredy Lugo.

 

Dopo 9 anni di lunghi processi giudiziali, sentenze ed appelli, "Il Bambi" si stancò ed espose il suo dilemma: o mi liberano o parlo.

E funzionò: il 18 agosto 1985 Luis Posada Carriles "fugge" dalla prigione in Venezuela grazie ad un ben finanziata operazione.

Chi lo liberò?

Jorge Mas Canosa, la FNCA ed altri "amici".

Per il primo, non è un'affermazione gratuita, lo confessò nient'altro e niente meno che proprio il fratello di Jorge Mas Canosa, Ricardo, in un processo legale che intavolò... contro suo fratello, degno della biblica storia di Caino ed Abele.

Félix Rodríguez e Bush padre furono legati dai tempi della CIA.

Il quotidiano The New York Times ebbe accesso a questa dichiarazione giurata e così la descrisse:

Dal 1972 al 1985 Ricardo Mas fu il controllore della compagnia Church and Tower, proprietà di suo fratello. Affermò che per istruzione di questi depositò un assegno in uno dei conti di una compagnia panamense e ritornò col denaro contante. "Mi disse (Jorge) che necessitava che io venissi e portassi 50000 dollari che si sarebbero usati per tirar fuori dalla prigione Luis Posada Carriles , che era meglio che Carriles stesse fuori, che poteva incominciare a parlare. Credo, dichiarò, che l'uomo si sta arrendendo, bisognava tirarlo fuori dalla prigione".

 

Secondo The New York Times, dopo la fuga "stette 15 giorni a Caracas, dopo lo portarono ad Aruba in una barca per i gamberi; di lì volò con un aeroplano privato in Costa Rica e posteriormente in El Salvador".

Chi lo trasportò fin lì?

In un documento appena declassificato dell'Ufficio del Pubblico Ministero Indipendente che investigò sul caso Iran-contras, può leggersi la relazione di un fatto insolito:

Il 3 febbraio 1992 due agenti speciali dell'FBI, Michael Foster e George Kiszynski (quest' ultimo con una lunga storia di complicità coi gruppi terroristici anticubani di Miami) si riunirono con Luis Posada Carriles per 6 ore e mezza nella stanza n. 426 dell'ambasciata USA in Tegucigalpa, Honduras.

 

Cioè, l'FBI localizza senza problemi un latitante della giustizia venezuelana, in attesa di giudizio per un delitto di alta pericolosità, ricercato dall'INTERPOL e si riunisce con lui, in territorio nordamericano. Dell'atto terroristico delle Barbados non si parlò in 6 ore e mezza di "conversazione"; in detta relazione sola si dice che:

"Posada non fu responsabile dell'esplosione dell'aeroplano della Cubana nel 1976" così, nulla più, si afferma e mettono per iscritto.

Prima di incominciare, gli agenti speciali spiegarono a Posada che quella era una
"intervista" per parlare solamente del caso Iran-contras.

Nella relazione al Pubblico Ministero Indipendente, i due ufficiali dell' FBI, riportando quello che dichiarò Luis Posada Carriles, spiegarono in relazione a chi lo tirò fuori dalla prigione in Venezuela:
"Rodríguez ed altri amici cubani di Posada l'aiutarono ad uscire dal Venezuela e ricollocarsi in El Salvador".

Rodríguez è Félix Rodríguez Mendigutía, nipote di un ministro di Batista, agente della CIA, infiltrato a Girón per far saltare il ponte di Bacunayagua, compagno di classe
di Mas Canosa e Posada Carriles a Fort Bening, torturatore della CIA in Vietnam con l'operazione Fenix, coordinatore della squadra che assassinò il Che, inviato dalla CIA in paesi dell'Operazione Condor durante la sua esecuzione, uno dei massimo responsabili dell'operazione Iran-contras e secondo George Bush padre il "suo amico personale". Rodríguez è attualmente presidente del gruppo terroristico di Miami, Brigata 2506.

 

Nel maggio 1987, Félix Rodríguez testimoniò sotto giuramento davanti al Comitato Congressuale che investigava sullo scandalo Iran-contras; in quella sessione gli fu domandato: "Chi è questo Ramón Medina, tanto menzionato in varie testimonianze?

Félix Rodríguez rispose: "Medina è Luis Posada Carriles, un buon amico mio; io lo portai in El Salvador perché questo uomo onorevole meritava di essere libero".

Ma, dove in El Salvador?

Alla Base aerea di Ilopango.

Che cosa faceva lì, quale era la sua nuova missione?

Vediamo, a partire da quello che riconobbe proprio Posada, come descrivono "quella missione" i due agenti speciali dell' FBI in questo documento segreto che è la relazione della loro riunione col terrorista nell'ambasciata nordamericana in Tegucigalpa nel febbraio 1992:


"Si era detto all'FBI che Posada era il direttore sul terreno dell'operazione in Ilopango".

 

"L'operazione" era la fornitura illegale alla chiamata Contra nicaraguense di ogni tipo di armi e rifornimenti, nonostante fosse proibito dalla legge nordamericana realizzare quelle azioni. Prima cercavano illegalmente il denaro, portavano le armi e i rifornimenti dagli Stati Uniti alla Base aerea di Ilopango e dopo da lì le consegnavano clandestinamente dentro il Nicaragua ai Contras che lottavano per il governo nordamericano contro i Sandinisti.

In un altro documento segreto declassificato che si titola: "Diagramma Operazionale della Compagnia Benefattrice, (BC) a carico dell'operazione di rifornimento in San Salvador", si legge che
"Ramón è il Direttore di Appoggio" (Posada stava in El Salvador, come già si è detto, con identità falsa a nome di Ramón Medina).

Il nome di Compagnia Benefattrice alla struttura creata per implementare la fornitura illegale ai Contras glielo mise Robert Dutton, l'Amministratore Generale di tutta l'Operazione. Questo schema arrivò ad avere beni valutati in 4089 milioni di dollari, secondo la relazione finale del Pubblico Ministero Indipendente.
 

Ma nella Base aerea di Ilopango, centro nevralgico dell'Iran-contras, Posada, il "Direttore di Appoggio", faceva di tutto, secondo la relazione degli agenti speciali dell' FBI: "pagava, conservava le ricevute, garantiva l'alimentazione, incluso la birra, il trasporto, l'alloggio, acquistò quattro case includendo la sua ed un piccolo hotel, contrattava il personale, altri equipaggiamenti non specificate, ripartiva armi e rifornimenti, compreso il combustibile dei voli, e perfino lavorò alla radio durante i voli di fornitura".

Secondo quanto riportato da questi due ufficiali dell'FBI al Pubblico Ministero Indipendente che investigò su questo scandalo: "Posada guadagnava circa 7000 dollari mensili, oltre ad avere pagati le spese di alloggio, auto, la domestica, l'alimentazione ed altre spese".

E secondo questo proprio documento: "... inoltre Posada volò in numerosi voli di rifornimento e guadagnava 750 dollari per ognuno di questi voli".

Benché questa relazione dica che "in un'occasione, Posada commise un errore e lui stesso pagò il doppio in un mese".

D'altra parte, nella mente di Posada era chiaro per chi stava lavorando. Riportano i due ufficiali dell'FBI nella loro relazione che come raccontò loro Posada Carriles, "il denaro non sembrò mai essere un problema. Giammai ci fu un problema in relazione ad avere sufficiente denaro in Washington".

Ed affinché non rimanessero dubbi confessò ai due Agenti Speciali dell' FBI che "egli pensava" che nella Base aerea di Ilopango "stava lavorando per Ronald Reagan e che si trattava di un progetto promosso dal governo USA".

 

Per questo motivo, faceva attenzione perfino ai suoi complici, perché la sua lealtà era verso Washington, neanche verso Miami, la prova sta in quello che i due ufficiali dell' FBI dicono che rivelò loro: "Jorge Mas Canosa è amico di Posada. E Mas conosceva dell'operazione di rifornimento"... non voleva vedere nessun cubano. Posada non voleva che sapessero che egli stava in El Salvador, perché se essi (i cubani di Miami) lo avessero saputo, venivano a saperlo tutti".

Diffidava perfino del suo benefattore e capo nell'operazione. Opinando su Félix Rodríguez disse agli intervistatori dell' FBI: "Félix Rodríguez è chiacchierone, immaturo e ha problemi di ego... parlare di sé stesso con gli altri e farsi importante é nella natura di Rodríguez".

Ma Posada sapeva tutto quello che succedeva lì, inclusele comunicazioni segrete di Félix Rodríguez con l'ufficio del vicepresidente Bush, perché come si legge in detta Relazione:

"Rodríguez disse a Posada che egli voleva parlare con l' allora vicepresidente George Bush e che egli aveva fissato un incontro attraverso il suo amico Donald Gregg.... Posada sapeva che Rodríguez parlava molto con Gregg, perché Posada pagava i conti del telefono, compreso quello di Rodríguez".

Donald Gregg era stato in Vietnam per conto della CIA con Rodríguez ed in questo momento era, niente meno, che l'Assessore per la Sicurezza Nazionale del vicepresidente USA George Bush padre, ex Direttore della CIA.

Allora, stava al corrente l'ufficio del vicepresidente George Bush del ruolo che stava giocando Posada Carriles in questa operazione segreta ?

I fatti parlano da soli, vediamo.

Non furono sole chiamate. Sono documentate almeno tre riunioni di Félix Rodríguez nell'ufficio dell'allora vicepresidente Bush; inoltre, si è conosciuto di un continuo interscambio personale di note, biglietti e foto tra Félix e Bush padre.

Anche durante le udienze del Comitato delle Relazioni Esterne del Senato USA in relazione allo scandalo Iran-contras si produsse il seguente dialogo tra Donald Gregg, consulente di Bush per Sicurezza Nazionale ed il senatore John Kerry:

Senatore Kerry:
Ricorda "Lei ricorda la scomparsa di un aeroplano della linea aerea cubana nel 1976 risultato del quale 73 persone persero la vita? Lo ricorda lei?"

Donald Gregg: "Sì"

Senatore Kerry: "Un attentato terroristico. Ed un cubano americano chiamato Luis Posada Carriles fu arrestato in Venezuela in connessione con questo. Scappò nel 1985 con l'assistenza di Félix Rodríguez che lo portò in America Centrale per aiutare i Contras sotto lo pseudonimo di Ramón Medina, corretto?"

Donald Gregg: "Ora, io so questo, sì".

Senatore Kerry: "Ed è appropriato, da parte di Félix Rodríguez, aiutare un uomo accusato di un attentato terroristico a scappare da prigione ed coinvolgerlo nelle operazioni di rifornimento che noi stiamo appoggiando?"

Donald Gregg: "Io non posso giustificare questo signore. Ed io non sono sicuro del ruolo che giocò Félix nel tirarlo fuori dalla prigione... io credo che Orlando Boche (sic) o qualcuno di quella natura fu responsabile di questo".

Sarebbe anche interessante fare notare come i due agenti speciali dell' FBI mettono nella loro relazione che: "Posada è sicuro che William Casey e la CIA a Washington sanno tutto su questa attività..."

Perché Posada afferma che Casey, allora il Direttore della CIA "sapeva tutto di questa attività", come poteva affermarlo, per caso lo fece perché sapeva chi decise di portarlo dalla prigione fino al centro nevralgico dell'operazione molto segreta?

E se si continua leggendo la Relazione dei due agenti speciali dell' FBI al Pubblico Ministero Indipendente sulla loro intervista con Posada si scopre che questo non era un semplice partecipante nella delicata e segreta operazione di fornitura illegale alla Contra.

Quando i sandinisti abbatterono l'aeroplano guidato dal pilota mercenario Eugene Hasenfuss e scoppia lo scandalo all'esporsi in pubblico quello che stavano facendo nella Base aerea di Ilopango, Posada è il "designato" per chiudere tutta l'operazione sul terreno.

Spiegano gli ufficiali dell' FBI descrivendo la sua ultima missione nell'Iran-contras che
"lasciarono Posada solo affinché facesse sparire tutte le tracce.... Posada dovette tirare fuori dalle case tutto l'equipaggiamento e chiuderle, dovette tirare fuori dal paese il personale statunitense, disfarsi delle sue armi personali, equipaggiamento per comunicazioni, chiudere i contratti di affitto e dei servizi di acqua, di elettricità, pagare i conti pendenti, vendere le automobili e i televisori del personale dell'operazione e rimanere con questo denaro ed infine tirare le somme".

Ma la vecchia volpe, conoscitore dei suoi mezzi, confessa loro che fece qualcosa di più: "Posada raccolse documenti, mappe, ricevute di case e di combustibile, diari di volo, fotografie ed un altro tipo di miscellanee che mise in due scatole".

E più avanti può leggersi nella segreta relazione di 31 pagine:.. "quando Posada fu attaccato in Guatemala, due dei suoi amici cubani di Miami andarono a visitarlo, (omissis i nomi) Posada consegnò loro una scatola di documenti che essi si portarono a Miami..."

 

Che documenti c'erano nella scatola? Chi furono gli amici cubani che andarono a visitarlo in Guatemala? Perché si omettono i loro nomi al declassificarsi il documento? Starà il veterano agente tentando di garantire il suo ritiro con informazione compromettenti?

E con questi elementi ritorniamo alla domanda iniziale: Luis Posada Carriles, era o non era un agente della CIA?

Se come dice la versione ufficiale, la CIA tagliò con lui nel 1976, come è possibile che lo tirino fuori da una prigione due personaggi che sicuramente lavoravano per il governo nordamericano, come Jorge Mas Canosa e Félix Rodríguez.

Fu iniziativa di entrambi o compirono una missione?

Perché, come dopo riconoscono, lo portano in una località segreta dove si sta sviluppando la molto segreta ed illegale operazione di fornitura ai Contras, sotto la supervisione diretta dell'Ufficio del vicepresidente George Bush che fu il Direttore della CIA quando si verificò il supposto
"taglio" con Posada?

Come due professionisti dello spionaggio, il vicepresidente Bush ed il suo consulente Gregg, contatterebbero per realizzare tanto delicata missione qualcuno che non fosse di loro totale fiducia?

Avendo il vicepresidente aspirazioni di succedere al Presidente, come effettivamente successe, si sarebbe arrischiato a lavorare con qualcuno di cui non si fosse fidato totalmente?

La cosa evidente è che non solo ci furono
"contatti occasionali" dopo l'ipotesi taglio, ma lo misero ad eseguire una delicata missione che lo stesso Posada ammette che la conosceva completamente l'allora Direttore della CIA, William Casey.

E perché Posada non ebbe ripercussioni in termini legali, essendo protagonista in un scandalo che portò perfino a sanzioni ad alte figure dell'Amministrazione?

Nella relazione degli agenti speciali al Pubblico Ministero Indipendente che investigò sugli scandali, appare chiaro nella narrazione di Posada la protezione che egli riceveva. Così, lasciarono costanza di una conversazione con Robert Dutton che era l'Amministratore principale dell'Operazione di Fornitura:
"L'FBI mai chiamò Posada. Più tardi, Dutton disse a Posada che era okay che l' FBI non andava ad investigare. Dutton disse che Washington aveva "fermato l'investigazione".

 

Perché non lo chiamarono fino al 1992 e per una semplice intervista?

Perché non gli interessò mai parlare o domandare sull'atto terroristico delle Barbados?

Perché non l'arrestarono mai a dispetto di essere un latitante ed esistere vari obblighi di tipo legale per mandarlo in Venezuela dove ancor oggi risulta essere un evaso?

Quest'ultimo tema ha un altro componente. In quella citata relazione dell'intervista con Posada nell'ambasciata USA a Tegucigalpa, Honduras, realizzato nel 1992, si legge la cosa seguente nel paragrafo finale della pagina 31:
"Dopo avere parlato con l'agente speciale Foster delle sistemazioni per questa intervista, Posada fu recentemente qui all'Ambasciata del Venezuela e si identificò davanti ad essi. Gli fu detto che il governo del Venezuela 'non aveva nessun problema politico' che Posada andasse negli Stati Uniti".

Si evidenzia la complicità dal governo di Carlos Andrés Pérez i cui funzionari conoscevano agli inizi del 1992 dove era Posada e che questi voleva andare negli Stati Uniti. Non interessò loro né arrestarlo né fare niente in relazione col latitante di un giudizio pendente per un brutale atto di terrorismo.

Perché?

La domanda meriterebbe una risposta, ancora oggi pendente.

Ma sarebbe una in più, perché nessuna delle domande del caso hanno avuto risposte né dalla CIA né dal governo degli Stati Uniti.

Dopo avere conosciuto tutti questi elementi, solo posso raccomandare di ritornare alla domanda iniziale e che lei, amico, tiri le sue conclusioni.