Libertà per il terrorista

Posada Carriles?

 

13 settembre 2006 - www.granma.cu

 

Il terrorista internazionale Luis Posada Carriles potrebbe riacquistare la propria libertà negli Stati Uniti se la Giustizia accetterà la richiesta di un magistrato federale, che ha domandato la sua scarcerazione.

 

Il quotidiano The Miami Herald, ha scritto che la richiesta è opera del giudice Norbert Garney, del Texas, che sostiene che l'arresto di Posada contraddice una sentenza della Corte Suprema del 2001, che proibisce la detenzione indefinita di stranieri che non possono essere deportati.

 

Se la richiesta di Garney verrà accettata, il criminale riavrà la libertà perché il Procuratore della nazione non l'ha mai giudicato un terrorista.

 

Posada Carriles si trova ora in un centro di detenzione in Texas, dove è stato recluso nel maggio del 2005, dopo la sua apparizione in pubblico a Miami,   evidenziando la sua entrata illegale negli Stati Uniti, via Messico.

 

Sino ad ora è stato processato solo per un delitto migratorio, nonostante le domande d’estradizione presentate dal Venezuela, la cui giustizia lo richiede per la sua responsabilità nell'esplosione in volo di un aereo cubano nel 1976, azione nella quale perirono 73 persone.

 

I suoi precedenti criminali includono anche la pianificazione d’una serie di attentati dinamitardi, nel 1997, contro le installazioni turistiche dell'Avana, in uno dei quali ha perso la vita il giovane italiano Fabio di Celmo.

 

Posada Carriles è entrato illegalmente negli Stati Uniti dopo l’indulto del 2004 concesso dalla presidentessa panamense Mireya Moscoso, al termine della sua nomina.

Assieme ad altri tre terroristi, egli scontava una sentenza in un carcere di Città di  Panama per aver organizzato un attentato contro il presidente cubano, Fidel Castro, durante lo svolgimento del Foro Ispano-Americano del 2000.

 

Nel marzo scorso, gli organismi federali d’immigrazione statunitensi decisero di dire NO alla richiesta di estradizione immediata del criminale, presentata da Caracas.

 

Quattro mesi dopo la difesa di Posada Carriles elaborò nuove manovre per ottenere la liberazione del criminale, appoggiata da testimonianze e dichiarazioni di politici ed ex militari statunitensi.

 

“Posada è sempre stato uno strumento usato e pagato dal governo statunitense che ora, per convenienze politiche, pretende di definire come terroriste le stesse attività che ha promosso prima”, ha dichiarato il suo avvocato, Eduardo Soto.

 

Ora il giudice Garney considera che le autorità devono lasciare in libertà questo criminale, sotto la supervisione federale, poiché non è stato trovato un paese che lo accetti nel suo territorio.

 

“La Corte raccomanda che la richiesta di libertà si conceda al richiedente, soggetta a termini e condizioni di libertà controllata”, indica la petizione mandata al giudice federale Philip Martínez, che dovrà prendere una decisione.

 

Nel marzo scorso l'agenzia di Sicurezza Territoriale ha negato la libertà a Posada Carriles considerandolo un pericolo per la comunità ed un rischio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.