HOME CASO POSADA

 

TAVOLA ROTONDA INFORMATIVA

 

 Posada Carriles è un pericolo

 per la sicurezza degli USA

 

26 settembre 2006 - A.C.Mora e M.F.Lozano  www.granma.cu

 

Le autorità nordamericane hanno ammesso che conoscevano l’operazione segreta per far entrare Posada Carriles nel territorio degli USA ed hanno anche riconosciuto la sua carriera di terrorista.

 

Nuove prove delle manovre contro l’Isola sono state analizzate durante la quotidiana Tavola Rotonda Informativa: “Il gioco si svolge tra i terroristi”, nella quale sono intervenuti i giornalisti  Rogelio Polanco, Lázaro Barredo, Reynaldo Taladrid e il moderatore Randy Alonso, che hanno dimostrato la crisi di credibilità che ha generato la certezza che Posada non è “entrato camminando in Texas” e ponendo in dubbio la sua testimonianza, anche se l’avvocato di Posada, Eduardo Soto, insiste nell’irrilevanza delle informazioni sull’entrata del criminale negli USA.

 

José Pertierra, rappresentante giuridico del governo venezuelano, sostiene che  Posada ha mentito per proteggere il  suo socio finanziario  Santiago Álvarez, attualmente accusato e detenuto con Osvaldo Mitat, in un processo giudiziario per il possesso illegale di armi e di esplosivi.

 

Al momento dell’arresto i due si sono dichiarati innocenti, ma è stato sequestrato loro un passaporto del Guatemala a nome di Santiago Alvarez e questo ha giustificato un ordine di perquisizione, imposto dalla Procura, nella Fondazione Caraibi, presieduta dallo stesso Alvarez.

 

I documenti confiscati in questa Fondazione mettono in evidenza la  partecipazione di Alvarez e Posada ai tentativi per assassinare il presidente di Cuba, Fidel Castro, a Panama.

 

Provano il loro intervento nella pianificazione e l’avvio del piano per far saltare in aria il Cabaret Tropicana dell’Avana e inoltre mostrano la complicità di Alvarez nell’ingresso illegale di Posada in territorio statunitense.

 

L’analisi ha rivelato il carattere instabile della decisone del giudice che ha stabilito un processo a porte chiuse, dicendo che il caso implica questioni che riguardano la sicurezza nazionale.

 

Osvaldo Mitat e Alvarez hanno chiesto che non si considerino i risultati della perquisizione realizzata dalla procura e, stando a una nota di AFP letta da Randy Alonso, Posada ha parlato per circa sei ore con le autorità dell’immigrazione che stanno valutando la su richiesta di cittadinanza.

 

I giornalisti della Tavola Rotonda hanno sottolineato le contraddizioni di questa richiesta della recente notificazione dove si comunica la decisione di non liberare Posada, rinchiuso nel Centro di El Paso in Texas da parte del Servizio d’Immigrazione e Controllo delle Dogane degli USA, poiché è considerato un pericolo per la sicurezza nazionale.

 

Inoltre esiste la confisca del maggior arsenale mai incontrato negli USA, con circa 1500 armi trovate nella residenza di Robert Ferro, che ha dichiarato apertamente che appartenevano ad Alpha 66, un’organizzazione terrorista con sede a Miami, di cui è membro. Robert Ferro, di 61 anni, ex ufficiale delle forze speciali dell’esercito degli  Stati Uniti e veterano del Vietnam, usava la cantina di casa sua come capo da tiro e le autorità del Burò specifico per il caso hanno determinato che veniva usata con regolarità.

 

Molti mezzi di comunicazione internazionali  hanno diffuso queste nuove prove del terrorismo contro Cuba.

 

Il quotidiano messicano “Por Esto” ha pubblicato un articolo intitolato “Proteggono un terrorista”, nel quale si spiega la politica nordamericana di protezione di noti terroristi e assassini, mentre gli USA stanno sferrando con doppia faccia  una detta crociata contro il terrorismo.