18 dicembre 2007 -  www.granma.cu

 

È terminata la visita della

 

delegazione del Congresso USA

 

 

 

Tra il 15 e il 17 del corrente mese ha visitato il nostro paese una delegazione della Camera dei Rappresentanti USA, presieduta dal congressista repubblicano Jeff Flake e composta anche dai legislatori democratici William Delahunt, Jane Harman, Jim McGovern, Hilda Solis, Gregory e Lincoln Davis, nonchè dai repubblicani Jo Ann Emersob, Jerry Moran e Michael Conaway. Facevano parte della delegazione anche Assistenti del Congresso e altre personalità statunitensi.

 

Il gruppo ha svolto un intenso programma di lavoro, compresi incontri con il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare Ricardo Alarcón, il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque, il membro della segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba Fernando Remírez de Estenoz, il presidente della Banca Centrale Francisco Soberón, la ministra dell’Industria di Base Yadira García e il direttore dell’impresa Alimport, Pedro Álvarez. I congressisti hanno anche visitato il centro storico della Città e la casa museo del famoso scrittore nordamericano Ernest Hemingway a San Francisco de Paula.

 

La delegazione ha sostenuto un ampio scambio sullo stato dei rapporti tra i due paesi, ha ricevuto informazioni sull’economia cubana e le sue prospettive, lo sviluppo energetico e l’industria petrolifera, le regolamentazioni per la protezione dell’ambiente, gli acquisti di alimenti da imprese nordamericane ed altri temi. Le conversazioni sono avvenute in un clima di  cordialità e rispetto.

 

La delegazione è tornata negli USA domenica alle 18:00.

 

 

DICHIARAZIONE UFFICIALE

 

 

Dichiarazione ufficiale del Rappresentante Jeff Flake dell’Arizona a nome dei 10 Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti in  visita a Cuba.

 

“Ringrazio per l’opportunità di stare con Voi assieme alla più grande delegazione del Congresso degli Stati Uniti a Cuba in quasi 50 anni. Questa dichiarazione la sottoscriviamo all’unanimità, tutti noi che integriamo la delegazione formata da 4 rappresentanti repubblicani e 6 democratici.

 

Questi i loro nomi:

 

Repubblicani : Jeff Flake, Arizona ; Jo Ann Emerson, Missouri; Jerry Moran, Kansas; Mike Conaway, Texas;                                                          

Democratici: Jane Harman, California; Hilda Solís, California; Greg Meeks, New York; Lincoln Davis, Tenessee Bill Delahunt, Massachusetts; Jim McGovern, Massachusetts;

 

ABBIAMO INCONTRATO:

 

Felipe Pérez Roque, Ministro degli Esteri; Yadira García, Ministro dell’Industria Básica; Francisco Soberón, Presidente del Banco Central; Fernando Remírez de Estenoz, capo delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale; Pedro Alvarez, Direttore di Alimport; Ricardo Alarcón de Quesada, Presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular; Cardinale Jaime Ortega Alamino.

 

Diplomatici di Spagna, Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Svizzera e della Santa Sede.

 

Michael Parmly, della Sezione  d’Interesse degli Stati Uniti.

 

È il momento per gli Stati Uniti di cominciare un dialogo con Cuba.

 

Gli Stati Uniti d’America hanno importanti interessi verso Cuba e forti discrepanze con il governo cubano. Nel momento in cui Cuba sta cambiando e le opportunità di avanzare dei nostri interessi e valori a Cuba non sono conosciute, crediamo unanimemente che gli Stati Uniti dovrebbero rispondere in maniera positiva alla proposta realizzata da Raúl Castro nel suo discorso del 2 dicembre scorso.

 

Nessuno deve pensare che negoziare con Cuba sia facile o che ci saranno risultati garantiti.

 

Ma se noi respingiamo l’idea di entrare in una diplomazia normale, è certo che non si produrranno risultati di sorta.

Dobbiamo stabilire consultazioni regolari sui problemi migratori per proteggere la nostra sicurezza nazionale e per salvare vite; dobbiamo analizzare tutto quello che potremo fare nella lotta contro il narco traffico. Dobbiamo parlare con Cuba sull’esplorazione per il petrolio  e sull’impatto che può avere nel medio ambiente marino degli Stati Uniti. Sappiamo che ci sono persone a Cuba che sono evase dalla giustizia degli Stati Uniti e che nell’Unione ci sono persone sotto custodia che sono d’interesse per il governo di Cuba. Forse queste sono basi per un accordo.

 

Forse esistono anche altre aree di opportunità.

 

Solo dialogando sarà possibile conoscere i proposti di Cuba.

 

La nostra visita è un primo contatto ufficiale con le autorità cubane dopo la delega dei poteri dello scorso 31 luglio.

 

Noi apprezziamo il tempo e le cortesie ricevute durante questa nostra visita.

(Traduzione Gioia Minuti)
 

 

 

14 dicembre 2007 -  www.granma.cu

 

Dieci congressisti degli USA

 

verranno a Cuba per due giorni

 

• La maggior delegazione in visita nell’Isola dal 1959

 

 

 

La maggior delegazione di congressisti statunitensi che ha visitato Cuba dal 1959 giungerà nell’isola venerdì 16, ha pubblicato El Nuevo Herald con alcune dichiarazioni del congressista William Delahunt.

 

La delegazione che rappresenta i due partiti rimarrà a Cuba sino a domenica 17 ed ha gia confermato vari incontri con personalità del governo cubano e diplomatici degli USA presenti nell’Isola.

 

“Questa è la delegazione più grande mai inviata a Cuba  dal Congresso ed è davvero nuova per la su formazione: tutti i suoi membri vogliono esplorare nuove opportunità di dialogo. A me interessano soprattutto i viaggi dei nostri connazionali nell’Isola” ha dichiarato  William Delahunt, “ma gli altri hanno altre idee e le esporranno”.

 

Oltre a  Delahunt, formano parte del gruppo i repubblicani Jeff Flake, Jo Ann Emerson e Mike Conaway e  i democratici James P. McGovern, Jane Harman, Gregoy Meeks e Hilda Solis.

 

Tutti fanno parte del detto Gruppo di lavoro su Cuba, creato due anni fa da Delahunt e Flake, due veterani che vogliono realizzare contatti nell’Isola.

 

“Abbiamo organizzato il gruppo con l’obiettivo preciso di cambiare e dare una nuova svolta alle relazioni bilaterali, mettendo a fuoco soprattutto il permesso di viaggiare a Cuba” ha detto Delahunt.

 

In un discorso nel Consiglio Nazionale delle Relazioni Internazionali a Washington, il congressista democratico ha rivelato che l’anno prossimo la Camera dei Rappresentanti con tutta probabilità approverà un rilassamento delle restrizioni di viaggio nell’Isola e sull’invio delle rimesse.

 

Delahunt è convinto che le regole che limitano i nordamericani nelle visite familiari  nell’Isola – solo una ogni tre anni – e restringono l’invio delle rimesse – solo 100 USD a trimestre - sono crudeli e devono cambiare presto.

 

Il 2 dicembre, giorno della fondazione delle  Forze Armate Rivoluzionarie, il primo vicepresidente di Cuba, Raúl Castro, ha presieduto la sfilata militare ed ha espresso la possibilità di stabilire negoziati con Washington.

 

“Volgiamo riaffermare la nostra disposizione di risolvere, negoziando, la contesa prolungata tra gli USA e Cuba, sempre e quando l’Unione accetterà la condizione che il nostro paese non tollererà mai ombre sulla sua indipendenza, con una base di reciprocità, uguaglianza, non ingerenza e rispetto mutuo” ha detto Raúl Castro ed è stata la seconda volta che ha menzionato questi temi da quando ha assunto il potere il 31 luglio.

 

La prima volta ne parlato in agosto, in un’intervista rilasciata al quotidiano cubano di governo Granma.

(RHC)