L’Ufficio d’Interesse dell’Avana è

un’impresa del contrabbando

L’ha detto il presidente Fidel Castro dialogando con la stampa
nell’area della Tribuna Antimperialista José Martí

25/01/2006 - E.Montesinos e A.Núñez

“Questo paese non potrà venire conquistato né dominato perchè fino a quando ci sarà un patriota vivo, starà combattendo. Siamo invulnerabili sui terreni militare e politico e stiamo marciando verso l’invulnerabilità economica”.

 

Così ha detto il presidente Fidel Castro in un dialogo con la stampa nell’area della Tribuna Antimperialista José Martí, dove si sta compiendo un ampliamento di questo sito, frutto dell’attuale Battaglia delle Idee.

 

Ad una domanda su come vedeva lo stato delle relazioni di Cuba con il mondo, il leader della Rivoluzione ha risposto di osservare l’impero circondato dal disprezzo e dalla ripugnanza per i molti crimini e torture commessi in varie nazioni, “mentre il nostro paese è oggi circondato da una crescente simpatia e ammirazione per la sua fermezza e capacità”.

 

Ha argomentato che questo è un merito storico che non si potrà nascondere. “Noi seminiamo idee, coscienza. Disponiamo di mezzi per aiutare il mondo, il nostro capitale umano si moltiplica, non si esaurisce perchè non è oro, petrolio né nichel”.

 

Fidel ha chiesto di avere pazienza ai giornalisti che, con la curiosità caratteristica della professione, hanno chiesto in cosa consista l’opera in fase d’esecuzione di fronte alla Sezione d’Interesse degli Stati Uniti all’Avana. Si è limitato a dire che “di fronte alla nuova e insolente provocazione dello stato maggiore della controrivoluzione a Cuba, siamo stati costretti a dare una risposta”.

 

Il mondo sta correndo un reale pericolo perchè gli USA hanno il monopolio delle armi nucleari e si arrabbiano quando altri paesi, come l’Iran, vogliono produrre combustibile nucleare, ha detto il Presidente.

 

“Non hanno nessun diritto di vietare a quella nazione l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare. Col pretesto che questo costituisce una minaccia, parlano perfino di attaccarlo” ha sostenuto.

 

Ha aggiunto che gli Stati Uniti non hanno mai protestato per le armi nucleari che Israele possiede per davvero e ha ricordato che in Angola il Sudafrica pensò di utilizzare contro di noi questi terrificanti ordigni.

 

 

SOLTANTO LA VERITÀ POTRÀ SALVARE LA NOSTRA SPECIE

 

 

“Il mondo scomparirà se non ha il coraggio di denunciare la politica guerrafondaia di Bush, che ha preso a pretesto gli atroci attacchi dell’11 settembre e, incoraggiato, ha parlato di attaccare 60 paesi compresi in un elenco nel quale figuravano nazioni europee come l’Olanda; hanno parlato perfino di invadere l’Olanda.

 

“Nemmeno Hitler disse questo. Hitler cercava pretesti, ma Bush attacca con maggiore sfacciataggine e possiede molte più armi. È un pazzo e il mondo sta correndo un reale pericolo. Soltanto la verità  potrebbe salvare la nostra specie” ha sentenziato Fidel.

 

Il leader cubano ha ricordato che “abbiamo da 44 anni esperienze di minacce con armi nucleari, quando c’era un ‘ombrello’ su Cuba e nemmeno battemmo ciglio, nessuno tremò. È un pazzo scatenato. Poveretto chi ha paura, noi non abbiamo nessuna paura di lui”.

 

Per quanto riguarda la pretesa imperialistica di mettere in libertà l’assassino Luis Posada Carriles, il Leader della Rivoluzione ha ricordato come per 40 anni  questi si sia mantenuto in contatto con i servizi segreti degli Stati Uniti, che hanno pianificato centinaia di attentati contro la sua persona, l’ultimo dei quali a Panama, quando hanno sequestrato a Posada quasi 50 Kg di esplosivo che, se fatti detonare, avrebbero ucciso centinaia di studenti. “Venne processato e condannato lì, ma poi Bush lo ha liberato dal carcere e adesso non si azzardano nemmeno a dire com’è entrato in territorio USA.

 

“Non lo restituiscono al Venezuela invocando la Convenzione contro la Tortura, ma in Venezuela non ci sono squadroni della morte, non esiste la pena capitale, hanno fatto un colpo di stato e gli autori passeggiano liberi in strada. Per quanto riguarda la tortura il primo da condannare sarebbe Bush, perchè ha torturato in tutto il mondo”.

 

Fidel ha definito l’Ufficio d’Interessi all’Avana come impresa del contrabbando, che l’anno scorso ha introdotto più di 100 tonnellate di prodotti – macchine fotografiche, video, radio per agevolare l’ascolto delle mal chiamate Radio e TV Martí - utilizzando le valigie diplomatiche.

 

Dopo aver denunciato che alla SINA entrano anche enormi somme di denaro per promuovere la controrivoluzione e destabilizzare il paese, ha enfatizzato che i suoi impiegati hanno sempre meno ossigeno.

 

Cominciando la conversazione con i giornalisti, Fidel ha commentato che non era intelligente mostrare questo cartellino un’altra volta, facendo riferimento a quello dell’Ufficio d’Interessi.

 

Ha spiegato che il Governo di Bush sta tentando di compiacere la mafia che gli ha dato la presidenza, la quale esercita pressioni affinché ci siano restrizioni nella politica migratoria e vengano così favorite le uscite illegali.

 

“È un errore stimolare le uscite illegali e viola le loro stesse leggi. Un loro quotidiano ha scritto recentemente che si tratta di una pazzia; che si doveva eliminare la cosiddetta Legge di Aggiustamento Cubano”.

 

È una totale contraddizione con la loro battaglia contro l’immigrazione illegale, quella dei latinoamericani che cercano di sfuggire alla povertà dei loro paesi sottosviluppati, illusi dalla società dei consumi. E ha sottolineato che questo succede nel momento in cui gli USA stanno costruendo un gigantesco muro, cercando di scavalcare il quale muoiono 500 messicani l’anno, più di tutti quelli che sono morti cercando di scavalcare il muro di Berlino.

 

Ha sostenuto che commettono un grande errore perchè non sono stati capaci di vedere i cambiamenti né il momento vissuto dal nostro paese, hanno creduto che a Cuba restavano pochi giorni. “Anche se il nostro popolo ha dovuto affrontare molti sacrifici è stato capace di resistere”, ha sottolineato e poi ha segnalato che il mondo era cambiato e che anche l’America Latina era cambiata.

 

“Immaginano che siamo nel 1995”, ha detto, “ma sono passati 10 anni e oggi la coscienza è più solida”.

 

“Hanno tentato di evitare che gli agricoltori nordamericani esportino a Cuba perchè siamo diventati uno dei principali importatori. Pretendono di creare le condizioni per impedire il commercio, ma siamo preparati per tutte le eventualità”, ha ribadito.

 

“Cuba è diventata una fortezza morale. Disponiamo di mezzi per aiutare il mondo” ha sottolineato.

 

 

PARTECIPEREMO AL CLASSICO DI BASEBALL

 

 

Noi parteciperemo al Classico di Baseball  per gareggiare lealmente, anche se ci hanno rubato alcuni bravi giocatori, che hanno corrotto con offerte di milioni di dollari” ha segnalato Fidel.

 

Ha definito una stupidaggine voler impedire la partecipazione cubana a questo torneo e ha giudicato molto positivamente le proteste effettuate da molti quando hanno visto che a Cuba veniva negata la possibilità di partecipare.

 

Ha ricordato che “noi abbiamo dimostrato la nostra qualità nei tornei mondiali, negli incontri con i giocatori delle Grandi Leghe, che sono venuti perfino qui. Gli imperialisti si sentono impotenti davanti a noi perchè non possono distruggere la Rivoluzione”.

 

Il leader cubano ha poi assicurato che il nostro peso convertibile è forte, mentre il dollaro è alla mercè di Cuba, di quel che vogliamo che valga qui.

 

Ha reiterato che il Governo Rivoluzionario aiuterà sempre il lavoratore, il pensionato.

 

 

SCHAFIK NON SI È MAI ARRESO

 

 

Fidel ha affermato di credere nell’umanità, nel valore del talento che ha la specie umana, che è capace di superare i momenti più difficili.

 

Esaltando la statura degli uomini che con fervore e posizioni antimperialiste guidano attualmente i loro popoli come Evo Morales e Hugo Chávez, il leader della Rivoluzione hHandal Handala fatto riferimento ad un altro grande rivoluzionario scomparso da pochi giorni, il patriota salvadoregno Schafik Handal, un uomo irreprensibile che non si è arreso mai.

 

“Tutti questi valori ci danno vita”, ha concluso Fidel.