18 settembre 2007 - di P.Lopez*www.prensa-latina.it

 

 

 

 

I Cinque rimangono

 

in prigione

 

 

Si compiono nove anni dalla cattura, negli Stati Uniti, di Cinque cubani processati e condannati a dure pene detentive per vigilare i piani di organizzazioni terroriste che operano contro Cuba, da questo territorio, in particolare dallo Stato meridionale della Florida.

 

 

I Cinque, come sono conosciuti nelle campagne internazionali che si

Da Mumia sui Cinque

 

“Questi uomini, conosciuti come i Cinque Cubani- negli Stati Uniti e nella loro Patria semplicemente come I Cinque-  sono venuti negli Stati Uniti non per danneggiare i nordamericana e nemmeno per operare all’organizzazione di azioni di terrorismo: sono venuti perchè  Miami era scenario d’una campagna di attacchi contro obiettivi cubani, per proteggere il loro paese dalle aggressioni pianificate, armate e fomentate da queste coste.

Il caso dei Cinque contrasta completamente con i procedimenti legali seguiti contro Luis Posada Carriles, che è stato liberato dalla prigione nonostante sia ricercato in Venezuela e a Cuba per le sue responsabilità  negli attentati contro vari hotels con bombe, negli anni ‘90 e per il sabotaggio di un aereo civile negli anni ’70.

Per gli USA questo figuro compiva quelle azioni orientato dalla CIA, e quindi non è un criminale e nemmeno un terrorista!

Mumia Abu-Jamal, giornalista e attivista afroamericano, è un prigioniero politico che lotta per la sua innocenza da più di 16 anni, nel corridoio della morte di una prigione della Pennsylvania, dove, il 25 agosto, ha scritto un messaggio per i Cinque Patrioti cubani.

 

 svolgono per la loro scarcerazione, sono stati processati da un tribunale della città di Miami, nel citato stato nordamericano - a 180 chilometri de L'Avana - dove radicano le principali figure ed organizzazioni raggruppate contro la rivoluzione diretta da Fidel Castro.

Secondo il noto giurista statunitense Leonard Weinglass, uno degli avvocati della famiglia Clinton, il giudizio è stato mantenuto in
gran segreto dai mezzi di stampa nordamericani. È inconcepibile - ha dichiarato il giurista - che il giudizio più lungo degli Stati Uniti fino a questo momento, da quando ebbe luogo è stato coperto solamente dalla stampa locale di Miami, particolarmente quando sono stati chiamati a testimoniare per la difesa alcuni generali ed un ammiraglio, oltre ad un assessore della Casa Bianca. I Cinque cubani condannati sono Fernando Gonzalez Llort (condannato a 19 anni), René Gonzalez Sehwerert (15 anni), Gerardo Hernandez Nordelo (due ergastoli più 15 anni), Ramon Labañino Salazar (due ergastoli più 18 anni), ed Antonio Guerrero Rodriguez (ergastolo più 10 anni).

“Dove sono finiti i mezzi stampa nordamericani per sei mesi?” si è domandato Weinglass in recenti dichiarazioni a mezzi di comunicazione del suo stesso paese. “Non è stato solo il giudizio più lungo, ma anche un caso che includeva importanti temi di politica estera e terrorismo internazionale" ha affermato ed ha aggiunto: “La domanda deve essere fatta ai mezzi di comunicazione nordamericani, che continuano rifiutandosi di coprire un caso con tali violazioni dei diritti fondamentali, e perfino violazioni dei diritti umani dei prigionieri”.

Ai Cinque sono imputati le seguenti accuse: Fernando Gonzalez (cospirazione, falsa identità e non dichiarasi come agente straniero), René Gonzalez (cospirazione e non dichiararsi come agente straniero), Gerardo Hernandez (cospirazione, cospirazione per realizzare spionaggio e cospirazione per commettere assassinio), Ramon Labañino (cospirazione e cospirazione per realizzare spionaggio) ed Antonio Guerrero (cospirazione e cospirazione per realizzare spionaggio).

D’accordo col giurista cubano Rodolfo Davalos, a Miami c'éstata una farsa giudiziale che ha condotto ad una giuria minacciata, che doveva dettare un verdetto illegale di colpevolezza; come hanno segnalato i tre giudici dell’Undicesimo Circuito di Appello di Atlanta nella loro estesa sentenza dell’agosto 2005.

Dal suo punto di vista, la detenzione e posteriore incarceramento dei Cinque sono stati arbitrari ed illegali, come hanno stabilito gli esperti del Gruppo di Lavoro sulle detenzioni arbitrarie dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che hanno esatto si metta fine all'ingiusta reclusione e si renda la legalità.

In coincidenza, le autorità cubane hanno denunciato, inoltre, la politicizzazione del processo ed il marcato interesse del Governo degli Stati Uniti a mantenere in prigione i patrioti cubani, e per questo che non ha avuto misura nel fare pressione per condurre alla revoca della sentenza unanime che annullava il giudizio a Miami dettato in appello, in un fatto insolito e senza precedenti nella storia giudiziaria nordamericana.

Circoli specializzati dell'isola maggiore dei Caraibi hanno confutato la sporca attuazione della Procura, che ha violato i procedimenti e le norme di attuazione nel giudizio, corrompendo il processo e rendendolo nullo.

Allo stesso tempo, definiscono indebita l'applicazione della Legge di Procedimento di Informazione Classificata, malgrado non si fosse sequestrato nessun documento segreto, o classificato dal Governo degli Stati Uniti, cosa che ha ostacolato la difesa e contribuito -affermano - a creare un clima di imbroglio sulle prove con danno degli accusati.

Nel caso, secondo con l'avvocato Davalos, non ci sono state spie, né spionaggio, né documento segreto alcuno, né rischio per la sicurezza o difesa della nazione nordamericana, in tutta questa invenzione del chiamato “Giudizio delle spie”, che pretende coprire con un manto di mistero la vera azione dei Cinque uomini che non hanno fatto altro che portare allo scoperto l'agire indiscriminato dei gruppi terroristi di Miami, e la complicità del Governo degli Stati Uniti con i loro atti terroristi contro Cuba.

Altre fonti giuridiche degli stessi Stati Uniti coincidono che i Cinque sono innocenti in virtù del fatto che le possibili infrazioni minori commesse, agendo senza il consenso del governo nordamericano, sono legittimate dal diritto che accompagna tutto ciò che tenta di evitare un male maggiore nella sua attuazione, un delitto di imprevedibili conseguenze, come costituisce la lunga catena di atti terroristi con la sua sequela di morti, feriti e danni; cioè questo fatto costituisce l'esimente dello stato di necessità, basato nella non esigibilità  di  una  condotta  diversa  da  quella che gli imputati si sono

visti obbligati a commettere, cioè un'infrazione minore per evitare un detrimento superiore, ed, in questo caso, senza danni né conseguenze negative per nessuno.

            *preso da Boletin Por Cuba di Cubarte-tradotto da Ida Garberi