Campagna internazionale per il diritto alle visite famigliari

 

di due donne cubane ai loro mariti, prigionieri negli USA

 

 

 

 

 

18 febbraio 2007 -  www.prensa-latina.it

 

 

Dal 12 settembre 1998, Cinque Cubani soffrono delle ingiuste condanne elle prigioni degli Stati Uniti per controllare le organizzazioni terroristiche di origine cubano-americana con sede a Miami, che per più di quattro decade hanno provocato centinaia di attentati terroristi provocando la morte e l’invalidità di 5000 cittadini cubani.

Alle ingiuste e smisurate condanne, che raggiungono 4 ergastoli più 74 anni di prigione, si è aggiunto un castigo crudele per i loro famigliari, ostacolando le visite delle madri, delle spose e dei bambini. La media delle stesse nella maggioranza dei casi è di una volta all’anno. Questa violazione inammissibile del diritto di tutti i prigionieri e al diritto famigliare, è anche più grave nel caso di due di loro: Renè Gonzalez e Gerardo Hernadez, a cui si proibiscono le visite delle loro mogli.

Olga Salanueva, sposa di René, non ha potuto visitare suo marito da 6 sei anni.

Adriana Perez, sposa di Gerardo, non ha potuto visitarlo dal momento che fu arrestato.

Olga e Adriana sono cittadine cubane esemplari.

Entrambe hanno sollecitato i visti in 7 occasioni e in 7 occasioni il governo degli Usa lo ha negato.

Il governo nordamericano non ha nessuna ragione per negare a queste famiglie il diritto di incontrarsi.

Nella edizione in inglese del libro “Lettere di amore” che raccoglie la corrispondenza tra i Cinque, le loro mogli ed i loro figli, Alice Walker, scrittrice nordamericana, ci dice:

“Il trattamento che loro hanno ricevuto è vergognoso. Il silenzio su questo trattamento è ancora più vergognoso. Dove sono i membri del Congresso, i Senatori ed i Congressisti con i quali dovremmo poter contare in casi come questi? Persone con il valore di insistere che i prigionieri non devono essere oggetto di tortura. Che non si deve negare ai loro figli il diritto di vedere i loro genitori, che le loro mogli e le loro madri non siano portate alla disperazione dai numerosi intenti di vedere i loro cari, in questo caso incarcerati ingiustamente”.
Mendocino, California, 24 luglio 2004

Facciamo un appello a tutte le donne del mondo, per insorgere contro questa enorme ingiustizia e dimostrare per tutte le vie possibili la nostra solidarietà con loro ed esigere al governo nordamericano che conceda immediatamente i visti che le permettano di visitare i loro mariti nella prigione.

In questa battaglia ci accompagnano migliaia di uomini e donne solidali, includendo 9 premi Nobel. Recentemente, il 17 gennaio, Amnesty International, ha emesso una dichiarazione pubblica a favore di questa causa. Esortiamo tutte le donne del mondo a realizzare una forte Campagna Internazionale dall’8 marzo fino al 14 maggio, in coincidenza con il Giorno Internazionale della Donna e la Festa della Mamma.

Per loro proponiamo:

- Incorporare la richiesta per i visti di Adriana e Olga in tutte le azioni che si realizzano nel Giorno Internazionale della Donna.

- Sollecitare le donne giornaliste e scrittrici che ricordino le violazioni che soffrono le due donne cubane.

- Sensibilizzare le donne parlamentari.

- Invii di messaggi a Condoleeza Rice.

- Consegna di documenti di protesta nelle sedi dei Consolati degli Usa in America Latina ed Europa.

- Realizzare conferenze che trattino questa flagrante violazione, come una nuova forma di tortura sui prigionieri e di violenza sulle due donne.
 


SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE CON ADRIANA PEREZ Y OLGA SALANUEVA ESIGIAMO, PER LORO, I VISTI IMMEDIATI

BASTA CON LE VIOLAZIONI AL DIRITTO DI VISITA DEI FAMIGLIARI DEI CINQUE LIBERTA PER I CINQUE, ORA !

CHE INSORGANO LE DONNE DEL MONDO  UNITE POSSIAMO OTTENERLO!

 

 

Comitato Internazionale per

 

la Libertà dei Cinque
 


Fino a questo momento hanno aderito a questa campagna donne, amici e comitati di 10 paesi: Argentina, Bolivia, Perù, Stati Uniti, Spagna, Italia, Germania, Svizzera, Svezia e Ucraina.
“più presto che tardi, loro torneranno….”
trebol@enet.cu

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ajrapko@yahoo.com