22 settembre 2007 - www.prensa-latina.it

 

 

 

Nasce il Comitato Italiano

 

Giustizia per i Cinque

 

 

Alla presenza di Radio Città Aperta, la rivista Nuestra America, l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, Archivocubano e di addetti stampa di varie agenzie, promossa dal Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, si è svolta a Roma, presso l'ex Hotel Bologna presso   il    Senato,   la   conferenza   stampa   di

presentazione di questa nuova iniziativa solidaria.

Dopo la presentazione del Coordinatore, Franco Forconi (che ha ricordato che a breve sarà on-line il sito, dove poter far pervenire le proprie adesioni), ha preso la parola Tecla Faranda, (avvocato dei giuristi democratici), la quale ha riportato la testimonianza della sua partecipazione all'Udienza Orale per il caso dei Cinque cubani, tenutasi ad Atlanta il 20 agosto scorso e ha, nel suo intervento, ricordato le parole con le quali il difensore di Antonio Guerrero, l'avvocato Leonard Weinglass, ha voluto sottolineare come quello a carico dei Cinque possa essere considerato uno dei processi più lunghi (e sicuramente tra i meno corretti) di tutta la storia giuridica statunitense (dato questo che contraddice la pur riconosciuta e proverbiale celerità dei processi americani).

Tecla Faranda, ha espresso profonda speranza nella risoluzione positiva del caso giudiziario; il suo ottimismo, è stato inoltre confermato anche dal forte interesse manifestato dai giudici, presenti ad Atlanta, allorquando gli avvocati della difesa hanno esposto le prove dell'innocenza dei Cinque cubani. L'avvocato italiano ha anche raccontato dell'immenso imbarazzo del procuratore capo (il corrispettivo del nostro Pubblico Ministero), quando uno dei giudici lo ha sollecitato a formulare le accuse.

Altro aspetto positivo riscontrato dall'avvocato durante i giorni dell'Appello di Atlanta, è stata la presenza della stampa USA, fino a quel momento totalmente disinteressata o peggio, manovrata dalla mafia di Miami, gestita dalle varie organizzazioni che lavorano e cospirano per mettere a repentaglio la vita e l'esistenza stessa di un altro paese, ossia Cuba, uno Stato di diritto. Il già citato Weinglass ha partecipato più volte a trasmissioni della CNN per spiegare quello che stava succedendo ad Atlanta.

È stata quindi la volta del Prof. Luciano Vasapollo, il quale ha tenuto a specificare, in una sorta di augurio, che il Comitato, (formato da 12 persone, il gruppo operativo e promotore), sarà davvero forte solo a patto che ci sia una grande adesione alle future iniziative che il Comitato organizzerà nel prossimo futuro per far conoscere il caso in Italia. Tutti i promotori del Comitato sperano che questo appello venga recepito soprattutto dalla società civile; questo è possibile, come ha sottolineato Luciano Vasapollo, solo se gli organi di informazione apriranno una breccia nel muro che circonda e soffoca il caso dei Cinque nella realtà italiana. Nessun giornale, ad esempio, ha mai dato notizia delle gravi violazioni delle norme di diritto internazionale che subiscono dal 1998 i Cinque agenti dell'antiterrorismo nelle carceri statunitensi. Il 12 settembre scorso, per l'ennesima volta, l'amministrazione statunitense ha negato il visto a due delle mogli dei Cinque per motivi di sicurezza nazionale.

Vasapollo ha concluso il suo intervento dicendo: “Qualsiasi uomo e donna democratici, qualsiasi organo di stampa che voglia realmente collaborare alla lotta contro il terrorismo, deve pensare che i Cinque agenti dell'antiterrorismo, appunto, hanno fatto il loro lavoro, per proteggere il proprio paese, Cuba e l'intera umanità”.

Significativa è stata la presenza dell'Ambasciatore cubano Rodney Lopez Clemente e del Consigliere Politico, Yamila Pita Montes. L'Ambasciatore si è detto molto felice per la nascita, anche qui in Italia, di un Comitato per i Cinque, perché solo continuando a chiedere incessantemente giustizia per questi uomini, si arriverà ad una soluzione. Ha quindi augurato buon lavoro ai membri del gruppo promotore, a nome suo, dell'Ambasciata e del popolo cubano.

Dopo la rappresentanza diplomatica, si è seduto al tavolo della conferenza l'On. Jacopo Venier, che ha sottolineato la crescente necessità di una mobilitazione sociale, forte e partecipata, per far sì che questo non sia visto solo come un “caso giuridico” ma anche come un “caso politico”. Ha ricordato inoltre l'impegno che questo governo ha manifestato, per ottenere l'estradizione del terrorista Luis Posada Carriles, mandante dell'attentato terroristico che ha ucciso nel 1997, in un albergo de L'Avana, il nostro connazionale Fabio Di Celmo. Venier ha concluso dicendo che il PDCI sosterrà senza se e senza ma la lotta a favore di Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, René Gonzalez e Ramon Labañino e che non farà mancare la sua presenza a manifestazioni di solidarietà verso Cuba.

 

La conferenza stampa si è conclusa con l'intervento del Deputato Luciano Pettinari, che ha voluto ribadire il suo appoggio incondizionato al caso, poiché questa è una vicenda che va al di là delle convinzioni politiche, riguardando la denuncia della violazione dei diritti umani. È doveroso, quindi, cercare il più ampio consenso nelle istituzioni e nella società civile,   mobilitarsi per far   sì  che questo  appello arrivi al più

esteso numero di parlamentari, necessariamente di qualsiasi estrazione politica. Solo così si può sperare che questa vicenda riesca ad avere, al più presto, una fine, in nome della legalità e della giustizia.

 

Comitato Italiano Giustizia per i Cinque