Loro hanno bisogno di

 

 

 noi ora più che mai

 

 

 

 

 

13 gennaio 2007 -  Graciela Ramirez www.prensa-latina.it

 

 

 

“L’unica cosa che lamento è di non avere più che una vita da immolare per la mia patria.” (1) Dalla Rivoluzione Cubana e da Fidel abbiamo imparato che la solidarietà internazionale e l’amore per l'umanità sono sinonimi.

La piccola Cuba, minacciata dall'inizio del suo processo rivoluzionario, assediata dal blocco genocida più lungo della storia, ci ha dimostrato quello che può fare un piccolo paese sovrano per la Dignità Umana.

I monumenti, gli onori e i ringraziamenti, non arriveranno mai a restituire a Cuba e a Fidel, agli internazionalisti, alle forze armate rivoluzionarie, ai maestri, ai medici e tutti i lavoratori cubani quello che hanno fatto e stanno facendo per i nostri popoli.

A questa nostra Cuba, che dovrebbe preservarsi come patrimonio dell'umanità, non solo per la sua bellezza architettonica se non per l'esempio di resistenza ed eroismo del suo popolo, il governo più poderoso e perverso del pianeta le ha sequestrato cinque figli.

Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González, sono incarcerati ingiustamente, da otto anni, in prigioni di massima sicurezza disseminate in tutta la geografia nordamericana per il delitto di cercare di evitare azioni terroristiche contro Cuba.

Lo stesso cinico governo che si dice in guerra contro il terrorismo, li mantiene prigionieri. Quello stesso governo, che in funzione di questa guerra da predatore e di occupazione, ha mozzato le libertà civili negli USA, ha legalizzato la tortura, ha legalizzato la detenzione senza limite di tempo, ha tolto il diritto ad una difesa per migliaia di detenuti ed è lo stesso che spia la sua popolazione.

Quello che concede l'impunità ai criminali come Posada Carriles e poi si rifiuta di giudicarlo o estradarlo in Venezuela. Il governo che ha realizzato 1245 scali in voli segreti della CIA nello spazio aereo d’Europa per rapire, torturare e trasportare prigionieri in modo clandestino.

Durante il 2006, l’Herald di Miami ha informato come se niente fosse sul ritrovamento di arsenali di armi per abbattere il governo cubano. Senza il minore pudore si sono pubblicati le dichiarazioni dei suoi proprietari, Alvarez, Mitat, Llama. In California, sono state sequestrate 1571 armi di contrabbando, il quantitativo maggiore della storia, trovato nell'abitazione del terrorista Ferro.

Come se tutto questo fosse niente, l'estremista della destra cubana americana Ileana Ros Lhetinen, congressista repubblicana che occuperà prossimamente un posto importante nel Comitato degli Affari Esteri del Congresso degli USA, dichiarò recentemente ad un documentarista inglese “mi congratulo con qualunque persona che abbia l'opportunità di assassinare Fidel Castro”
(2)

Come avrebbe reagito il governo nordamericano se un parlamentare del mondo dichiarasse una simile apologia di reato contro il presidente degli Stati Uniti?

I documenti che mettono in evidenza la complicità degli Stati Uniti nell'orrendo crimine delle Barbados, l'assassinio del diplomatico cileno Orlando Letelier e la sua segretaria nordamericana, possono ottenersi facilmente visitando il sito Web del National Security Archives dell'Università George Washington.

Lì troveranno che Bush padre, in quel momento dirigente della CIA, fu informato con mesi di anticipo di entrambi gli attentati e non fece proprio niente per ostacolarli. Al contrario, non solo permise la loro esecuzione, ma anche, anni più tardi ha concesso il permesso affinché Orlando Bosch, uno degli autori, si stabilisse a Miami.

Qualunque persona voglia verificare la complicità di Bush coi gruppi terroristici di Miami, può rileggere la sentenza di René Gonzalez. Nelle condizioni speciali scritte gli si esige, senza pudore alcuno, che “una volta che compia la condanna, non potrà avvicinarsi o visitare luoghi dove si riuniscono dei gruppi chiamati terroristi.”

Questo riconoscimento esplicito dell'esistenza di gruppi terroristici stabiliti nel sud della Florida, fu ratificato nuovamente nella sentenza di Antonio Guerrero.

Le evidenze di carattere pubblico sull'azionare dei gruppi terroristici che operano da Miami contro il governo ed il popolo cubano sono veramente opprimenti. A dispetto di ciò, il bavaglio imposto ai mezzi di stampa negli USA continua ad essere scandaloso. Dei Cinque cubani, come sono conosciuti in tutto il mondo, non si dice una parola. Raramente, quel poco che si dice, è per criminalizzarli in anticipo chiamandoli “spie”. Invece, Posada Carriles, Bosch, Basulto, Frometa o Pepe Hernandez sono presentati all'opinione pubblica come “lottatori per la libertà” o “militanti anticastristi”

Insieme alla mano che protegge la culla dei terroristi, si estende il braccio “politico” del genocida Bush. L’uno e l’altro sono parte dello stesso obiettivo: distruggere la Rivoluzione Cubana.

Appena alcuni mesi fa, Bush approvò un nuovo piano di 82 milioni di dollari per la “transizione a Cuba”. Questa volta include un capitolo segreto, che è tale, secondo loro “per ragioni di sicurezza e per ottenere la sua esecuzione.”

Parte di quello che si è pubblicato, stabilisce la recrudescenza del criminale blocco, la proibizione dei viaggi familiari, l'aumento delle sanzioni a coloro che osino viaggiare a Cuba, le donazioni umanitarie, le esportazioni di strumentari medici che abbiano come destino le missioni internazionali di salute come l'Operazione Miracolo ed ovviamente intensificheranno la legge Helms-Burton.

Nella restaurazione capitalista immaginata dall'impero, che questo popolo non permetterà mai, hanno previsto un piano di adozione dei bambini cubani. Quanti genitori hanno pianificato di assassinare per stabilire un piano di adozioni?

Se questa guerra non dichiarata ma eseguita con tutto l’immaginabile è ciò che ci fanno conoscere, che cosa contiene il capitolo segreto?

Il caso dei Cinque ha messo allo scoperto l'ipocrisia, la doppia facciata, la violazione della Costituzione degli USA e la connivenza del governo nordamericano e delle sue agenzie federali coi gruppi terroristici cubano-americani di Miami.

Frei Betto diceva recentemente: “Fernando Gonzalez rimaneva incarcerato il 21 settembre 2006, quando si compierono trenta anni dall’assassinio a Washington di Orlando Letelier per opera di terroristi di origine cubana. Quale fu il “crimine” di Fernando? Infiltrarsi nel gruppo di Orlando Bosch e fare qualcosa che era dovere dell’FBI: comprovare che Bosch partecipò alla decisione di assassinare Letelier, senza che non sia stato mai portato davanti ad un tribunale.”

Cuba ed i Cinque hanno bisogno di noi più che mai affinché la verità e la giustizia trionfino sull'impunità.

Nonostante le sbarre di questo carcere ingiusto che li separa dall'amore delle loro famiglie e dal loro paese, niente potrà ostacolare che Gerardo, René, Fernando, Antonio e Ramon brindino con il loro cuore insieme ad undici milioni di cubani questo fine d’anno: per il rapido recupero di Fidel, per il 48° anniversario dell'eroica Rivoluzione Cubana, per l'ALBA che spunta nei nostri paesi e per la Solidarietà Internazionale che ci unisce.
 

 


Note:

(1) allegazione di Gerardo Hernandez, 12 Dicembre 2001. Gerardo fu condannato a 2 ergastoli più 10 anni di prigione.

(2) dichiarazioni al cineasta britannico Dollan Cannell. L’Herald 25 dicembre 2006

 



* L'autrice è una giornalista argentina, corresponsabile a Cuba di Resumen Latinoamericano ed è la Coordinatrice del Comitato Internazionale Giustizia e Libertà ai Cinque Eroi Cubani, e la traduttrice Ida Garberi è orgogliosa di farne parte, VOLVERAN!