27 settembre 2007 - www.granma.cu

 

 

Il muro degli USA alla

 

frontiera messicana

 

 

Il Governo degli Stati Uniti sta avanzando nella costruzione della muraglia di 1.120 Km. alla frontiera con il Messico e non si fermerà nemmeno di fronte alle zone protette per la fauna presente, che sarà isolata a sua volta dal gigantesco muro. 

 

Come parte di questo piano, l’amministrazione Bush ha annunciato la costruzione di un muro di 112 Km. di lunghezza e 5 di altezza a sud del del Texas, che includerà una sezione che attraverserà un rifugio per la vita selvaggia, che sarà trattata come gli emigranti senza documenti.

 

I piani sono stati rivelati pochi giorni fa, guardando il piano di costruzione della barriera del governo degli USA che, dicono, servirà ad isolare l’immigrazione illegale alla frontiera di 1.920 Km. tra Texas e Messico.

 

L’Agenzia delle Dogane e Protezione delle Frontiere - CBP in inglese - ha detto che la costruzione inizierà nella prossima primavera boreale, commentando una richiesta di commenti pubblici sull’impatto ambientale della muraglia che sarà costruita in 21 segmenti in punti strategici vicino al Rio Grande e che resisterà all’impatto di un veicolo di quattro tonnellate e mezzo che viaggia a 64 Km. l’ora, ha segnalato l’agenzia.

 

La muraglia verrà costruita soprattutto lungo le rive del fiume, ma anche in terreni privati e occuperà parchi statali e il Rifugio Nazionale per la Vita Selvaggia della Valle Bajo del Río Grande (il fiume grande), uno dei luoghi con la maggior diversità biologica del Messico, ha informato Reuters. 
 

 

 

Messico 1 gennaio 2007 - www.granma.cubaweb.cu

 

 

Sono morti più di 400 messicani

 

alla frontiera con gli USA

 

 

Il Partito Rivoluzionario Istituzionale, PRI, ha dichiarato che esiste una "lista nera" molto più lunga di quella dei 400 messicani che, secondo notizie ufficiali, morirono nel 2006 alla frontiera con gli Stati Uniti.

Il parlamentare di questo gruppo oppositore, Edmundo Ramírez Martínez, ha affermato, ad un notiziario nazionale, che l'attuale situazione si deve alla recrudescenza delle politiche anti immigrazione di Washington ed alla mancanza di creazione di posti di lavoro nelle zone rurali ed urbane del Messico.

Esiste un panorama desolante, ha aggiunto il legislatore, per i connazionali ed emigranti, per l'offensiva di deportazioni massicce degli Stati Uniti mentre avanza la costruzione del nuovo muro alla frontiera .

Successivamente ha criticato il nuovo governo di Felipe Calderón per tagliare risorse e programmi per l'attenzione a questo settore della popolazione, il quale apportò, nel 2006, più di 20000 milioni di dollari in rimesse.

Il rappresentante del PRI ha commentato che solo nel Rio Bravo affogarono, l'anno scorso, 77 suoi compatrioti.

Ramírez Martínez ha condannato il governo di George W. Bush per aver concluso il 2006 con una nuova offensiva contro gli immigranti messicani, con l'operativo realizzato negli stati del Colorado, Nebraska, Texas, Utah, Iowa e Minnesota, con il pretesto di un'investigazione sul "furto di identità".

Si é trattato di retate massicce contro i lavoratori immigranti messicani e centroamericani in generali, mediante le quali sono stati arrestati 1282 stranieri, tra essi 600 cittadini messicani.

Ha concluso che a metà dello scorso anno più di 35000 messicani erano detenuti in prigioni federali nordamericane.