11 gennaio 2007 - www.granma.cu

 

 

 

Una giornata storica per l’America Latina

● Il  Nicaragua si integra all’ALBA ● Chávez reitera la costruzione del socialismo in Venezuela

 

 

Il neo eletto presidente sandinista, Daniel Ortega, ha annunciato che il Nicaragua si integra da subito alla Alternativa Bolivariana delle Americhe (ALBA) sostenuta dal Venezuela  e da Cuba.

 

Nel suo primo discorso come presidente e di fronte a una vera

 

IL SALUTO DI FIDEL E

UNA LETTERA DI RAÚL

Daniel Ortega ha ricevuto un saluto personale di Fidel e una lettera di Raúl, portati dal vice presidente José Ramón Machado Ventura, che ha  guidato la delegazione cubana durante la cerimonia della nomina presidenziale.

In un incontro fraterno nella sede del Frente Sandinista di Liberazione Nazionale, il nuovo presidente della nazione centro americana ha ringraziato per la presenza della delegazione di un popolo fraterno e rivoluzionario, guidato dal leader rivoluzionario Fidel Castro.   

Ortega ha detto di sentirsi felice perchè: “Condivido con i cubani questo momento di lotta che stiamo vivendo, i popoli latino americani e noi, il popolo del Nicaragua”.

Machado Ventura era accompagnato da Fernando Remírez de Estenoz, membro della segreteria del Partito Comunista di Cuba e capo del  Dipartimento delle Relazioni Internazionali, da José Arbezú, vice dello stesso  dipartimento e da Alejandro González, vice ministro degli  Esteri.

Machado Ventura, che è anche vice presidente del Consiglio di Stato, ha consegnato a Ortega un quadro del pittore cubano Jesús Lara. 

 

 manifestazione popolare a Managua, Ortega ha assicurato: "Noi ci incorporiamo a un’ALBA d’oro” ed ha annunciato che il suo governo non permetterà la privatizzazione dell’acqua potabile, “perchè non possiamo permettere che le nostre risorse naturali vengano distrutte”.

 

Davanti a migliaia di persone in Plaza de la Fe, un’immensa spianata nel vecchio centro della capitale, Ortega ha segnalato che: “L’acqua non si deve privatizzare, non si può privatizzare...”.

 

Alla grande manifestazione, piena di giubilo, hanno partecipato assieme al leader sandinista i presidenti Hugo Chávez (Venezuela) ed Evo Morales (Bolivia), che hanno partecipato anche alla cerimonia del passaggio dei poteri presidenziali, assieme ad altri 13 capi di stato e di governo.

 

Ortega ha condannato il capitalismo selvaggio e il neoliberalismo, ed ha affermato che il modello economico neoliberista applicato in Nicaragua dal 1990 non ha dato soluzioni ai problemi del popolo ma, anzi, ha incrementato la disuguaglianza sociale.

 

Egli ha ripetuto le promesse di salute, educazione e lavoro pronunciate nella campagna elettorale ed ha annunciato che immediatamente si occuperà della grave crisi energetica che il Nicaragua sta affrontando.

 

Ortega ha detto nuovamente che il suo sarà un governo di riconciliazione nazionale e che ha incontrato un spirito di unità da parte dei settori politici ed economici del paese, per contribuire alla riduzione della miseria che colpisce l’80% della popolazione.

 

Inoltre ha affermato che promuoverà l’unità latino americana sotto una sola bandiera: “Poiché non esistono ragioni perchè i nostri popoli si affrontino in guerre di frontiera”.

 

“L’unità latino americana e dei Caraibi è necessaria  per far sì che i nostri popoli potenzino le loro ricchezze, le loro risorse naturali e  per essere più forti, tutti uniti”, ha dichiarato ancora Daniel Ortega.