25 gennaio 2007 - J.G.Allard www.granma.cu

 

 


Citibank, succursale

 

dell’OFAC
 

 

 

 

 

 

L’assurdo non ha limiti quando si tratta della rabbia imperiale contro la Rivoluzione cubana. Un giornalista freelance britannico lo ha appena comprovato quando un assegno emesso a suo favore da un quotidiano australiano è stato respinto dalla Citibank americana perchè riportava le parole “Cuban Doctor”, un semplice riferimento al tema di un suo testo.

 

Tom Fawthrop, un autore londinese, ha pubblicato il 28 ottobre scorso sul Sydney Morning Herald, rispettato quotidiano di questa città, un servizio che descrive le attività dei medici internazionalisti cubani nel mondo, intitolato “L’impoverita Cuba invia medici in tutto il mondo ad aiutare i poveri”. Il testo segnalava la “preoccupazione” dei governi americano e australiano per la presenza di personale cubano della salute in paesi del sud dell’Asia e del Pacifico.

 

La pubblicazione di Sydney ha naturalmente pagato al giornalista la sua parcella con un assegno emesso attraverso la sua banca di Sydney, la Citibank, una multinazionale americana.

 

Giorni dopo l’Herald ha ricevuto un messaggio dalla sua succursale bancaria chiedendo una “spiegazione sulla finalità della transazione” dopo che la casa madre della Citibank negli Stati Uniti aveva rifiutato l’incasso con il seguente messaggio di posta elettronica:

“A causa delle sanzioni degli Stati Uniti, il suo pagamento è stato fermato per il riferimento a ‘Dottori Cubani’ (Cuban Doctors). L’Ufficio per il Controllo degli Attivi all’Estero del dipartimento del Tesoro (OFAC), esige una spiegazione. Per favore, fornisca dettagli su ‘Dottori Cubani’ e il proposito di questa transazione.

Attentamente, Citibank Global Investigations.”

 

Le autorità cubane hanno denunciato in varie opportunità le azioni anticubane attuate dagli Stati Uniti in paesi terzi in conseguenza dell’applicazione extraterritoriale delle leggi del blocco contro Cuba.

 

Nuove regolazioni dell’OFAC prevedono sanzioni contro banche straniere affinché sospendano le loro relazioni con le banche cubane.

 

Ad esempio, a marzo del 2006 la succursale giamaicana della Banca di Nuova Scozia del Canada ha chiuso il conto bancario legittimo della rappresentanza diplomatica di Cuba nel paese nordamericano, in aperta violazione delle leggi della Giamaica e del Canada.

 

Ma l’assurdo non era mai arrivato al punto che una banca respingesse un assegno  per la semplice presenza nel documento della parola ‘CUBANO’.

 

L’isteria anticubana dell’impero, a quanto pare, è smisurata.