18 ottobre 2007 - J.Rodriguez www.granma.cu (PL)

 


 

Il blocco è brutale e infame

 

• Affermano i senatori del PRI in Messico  


 

 

 

 

 

I senatori del messicano Partito Revolucionario Institucional (PRI) hanno definito brutale e infame il blocco degli Stati Uniti imposto a Cuba. Il senatore Carlos Jiménez Macías, portavoce di questo gruppo parlamentare, ha affermato che questo strumento è una forma brutale di fare pressioni su una nazione per farle prendere strade diverse da quelle  scelte dal suo popolo.

 

“Sappiamo molto bene che si tratta di una cosa disdicevole e che dobbiamo farla  terminare combattendo in qualsiasi Forum, sino ad obbligare gli USA ad eliminare questa misura” ha aggiunto.

 

Per Jiménez Macías il blocco degli USA, che è inaccettabile, continua ad essere applicato da Washington nonostante i nuovi tempi d’integrazione economica, con relazioni commerciali tra quasi tutti i paesi del pianeta.

 

Riferendosi al disprezzo degli Stati Uniti per l’autorità delle Nazioni Unite e degli altri organismi multilaterali, il senatore ha spiegato che questa è una parte della visione egemonica degli USA che si sono auto assegnati il ruolo di gendarme del mondo, usando il loro potere economico e militare, dopo aver sostenuto che le relazioni delle forze mondiali stanno cambiando, ed ha citato l’esempio della Cina e le sue posizioni nel seno dei diversi forum, oltre alle sue conquiste economiche.

 

“È fondamentale combattere questa lotta per rafforzare gli organismi multilaterali e reclamare che la ONU si democratizzi, assumendo un ruolo da protagonista”, ha sostenuto il senatore messicano, ricordando l’indifferenza di Washington alle condanne di questa istanza al blocco contro Cuba.

 

“Questo è un momento propizio per l’integrazione latino americana e non esistono altre opzioni. Per il Messico tutto questo significa attuare con la nostra identità storica e le nostre radici”, ha concluso.