30 agosto 2007 - www.prensa-lalina.it

 

Bolivia denuncia l’ingerenza

degli Stati Uniti

 

     

Gli USA accusati di aver pagato giornalisti per destabilizzare il governo boliviano

4.9 - Il ministro della Presidenza della Bolivia, Juan Ramón Quintana, ha accusato gli Stati Uniti di aver pagato giornalisti e colummist boliviani per creare scenari conflittuali a scopo di destabilizzare il processo democratico, hanno segnalato mezzi locali stando ad AFP.

Quintana ha detto che i soldi vengono dall’Agenzia statunitense per lo Svilppo Internazionale (Usaid).

Secondo l’alto funzionario "attraverso questo programma (dell’Usaid) vengono pagati giornalisti, columnist, si pagano consulenze per creare scenari precisamente conflittuali. È da questo programma che si destabilizza la democrazia".

"Ancora non abbiamo detto i segreti a voce, stiamo investigando (...), ci arriveremo e stiamo identificando chi sono i beneficiari di questa cooperazione che oggi fa parte di una struttura di destabilizzazione", ha segnalato Quintana.

La settimana precedente il titolare della Presidenza ha qualificato l’aiuto economico statunitense di 120 - 150 milioni di dollari l’anno attraverso l’Usaid di "non trasparente, discrezionale e un’ingerenza".

 

Il ministro boliviano della presidenza, Juan Ramon Quintana, ha accusato gli Stati Uniti di interferire nel processo di cambiamento che spinge il governo di Evo Morales ed ha chiesto che la cooperazione si adatti alle norme locali.

In una conferenza stampa, Quintana ha mostrato i dati e le prove che confermano l'ingerenza nordamericana, assicurando che il suo aiuto economico è distribuito in forma discrezionale e che ha le porte aperte per andarsene se non si adatta alla politica locale.

Secondo Quintana, del totale di 130 milioni di dollari ricevuti questo anno, 81 milioni sono di libera disponibilità dell'ambasciata nordamericana a La Paz e dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID, per le sue sigle in inglese).

Cioè, aggregò, il 70% di queste finanze ha un destino discrezionale, senza controllo governativo.

Ha ricordato anche istituzioni e nomi di persone ai quali l’USAID consegna grandi somme di denaro per consulenze e che sono proprio dirette ad interferire il processo di cambiamento che reclama la popolazione.

Il virtuale primo ministro ha criticato la trasparenza della collaborazione che realizza la missione diplomatica di Washington ed affermò che nel futuro dovrà adattarsi alle leggi ed alle regole boliviane o dovrà abbandonare il territorio nazionale.

Ricordò che il popolo boliviano ha deciso di portare avanti un profondo processo di cambiamento e queste trasformazioni stanno essendo interferite dagli effetti derivati dalla cooperazione del paese settentrionale.

Quintana ha messo in chiaro che questa posizione del governo non si tratta di una rottura delle relazioni con gli Stati Uniti, o della cooperazione che riceve il paese, bensì di un invito ad un accomodamento alle norme ed alle linee dello Stato boliviano.