27 giugno 2007 - www.prensa-latiina.it

 

E’ fallito il tentativo di

isolare Cuba, ha detto il

cancelliere cubano

 

 

 

Il cancelliere cubano, Felipe Perez Roque, ha detto che gli Stati Uniti hanno fallito nella loro politica di isolamento contro Cuba.

Parlando davanti alla Commissione di Relazioni Internazionali del Parlamento, Perez Roque ha informato che, a dispetto delle pressioni nordamericane, l'Isola ha relazioni diplomatiche con 181 dei 192 paesi membri dell'Assemblea Generale dell'ONU.

“La presenza diplomatica cubana nel mondo è oggi maggiore perché L'Avana conta su 120 ambasciate, 43 in più che 16 anni fa, di loro 116 presso dei paesi e quattro presso degli organismi internazionali.

Inoltre, è cresciuto il totale di ambasciate accreditate in Cuba elevandosi il suo numero a 102, 26 in più che nel 1992, ha puntualizzato.

Ha sottolineato che si è consolidato il ripudio internazionale al blocco statunitense contro la nazione antillana, dimostrato lo scorso anno dal voto di 183 paesi nell'Assemblea Generale di un totale di 192 rappresentati di questa istanza.

Questo è un suffragio pubblico, di fronte alla rappresentazione nordamericana, che ha un alto valore morale ed etico, ha aggiunto.

Il titolare del Ministero degli Esteri si è riferito alla vittoria delle posizioni cubane nel seno del Consiglio dei diritti umani dell'ONU, dove si è messa la parola fine all'esercizio anticubano imposto durante 20 anni dagli Stati Uniti. Così si è eliminato il mandato che cercava di ignorare la piena validità dei diritti umani nel nostro paese, ha affermato.

Perez Roque ha esaltato il lavoro positivo realizzato da Cuba nella presidenza del Movimento dei Paesi Non Allineati (NOAL) a beneficio dell'unità di azione e la rivitalizzazione di questa istanza.

Questo ha spinto, ha detto, la partecipazione del Movimento nella difesa del multilateralismo, la pace ed il diritto allo sviluppo delle nazioni povere ed ha aumentato la capacità di adottare delle posizioni di consenso in forum internazionali.

Nella sua relazione, ha sottolineato la marcia dei programmi di cooperazione di Cuba con altre nazioni del mondo.

Più di 42 mila collaboratori civili cubani prestano servizio in 101 paesi e più di 47 mila giovani di 130 nazioni si sono già laureati qui a livello universitario, mentre altri 30 mila di 120 paesi studiano attualmente a Cuba, ha segnalato.

Il ministro ha detto che ciò dimostra l'aiuto di un piccolo paese condividendo quello che ha, il cui esempio si può constatare anche nell'esistenza di altri 29 mila giovani che stanno frequentando gli studi all’estero, con l'appoggio di professionisti cubani.

Se Cuba con il bloqueo può fare tutto questo, i paesi ricchi potrebbero fare molto di più se volessero, ha manifestato.

Perez Roque ha notato che, nonostante il fallimento nordamericano nella sua politica verso Cuba, non può ignorarsi che Washington continua aumentando la sua scalata aggressiva.

Adesso si cerca di fomentare la sovversione interna con la fornitura di mezzi e denaro attraverso l'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana e cresce la lista di aggressioni, ha sottolineato.

Nel suo intervento, il cancelliere ha parlato degli avanzamenti nelle relazioni col resto dell'America Latina ed i Caraibi e l'attività diplomatica in solidarietà coi Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti.

Rimane ancora molto da fare per sconfiggere il blocco, l'aggressione e la campagna mediatica contro il nostro paese, ha concluso.

Durante la sessione, Miguel Alvarez, consulente della presidenza del Parlamento, ha informato che, a partire dal prossimo settembre, comincia una campagna internazionale chiedendo la liberazione degli antiterroristi cubani imprigionati negli Stati Uniti.

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