Città del Vaticano 5 ottobre 2007  

 

Il Cardinale Bertone a Cuba a gennaio

 

2008, forse incontrerà Fidel Castro



 

Sulle orme di Giovanni Paolo II e come apripista, chissà, di una possibile visita di Benedetto XVI, il segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, si recherà a Cuba nel prossimo gennaio per incontri con la comunità cattolica locale e, qualora la salute del lider maximo dovesse consentirlo, anche per un colloquio diretto con Fidel Castro.

 

Motivo della missione - a quanto si apprende da fonti ufficiose nella città pontificia - è il decimo anniversario del viaggio di Papa Wojtyla, che, dal 21 al 26 gennaio 1998, in un evento definito storico, sbarcò nell'isola, rompendo l'isolamento internazionale imposto dagli Stati Uniti nei confronti del regime cubano, ma anche chiedendo (ed ottenendo parzialmente) da Fidel Castro un maggior rispetto dei diritti civili e religiosi della popolazione locale, e il rilascio dei detenuti politici.

 

Memorabile la storica stretta di mano tra il pontefice cattolico e il barbuto leader cubano nell'austero palazzo della Rivoluzione (22 gennaio 1998), o il discorso di Wojtyla, durante la messa conclusiva del 25 gennaio nella piazza dell'Avana, quando, approfittando di refoli di vento, il Papa proclamò che lo "Spirito Santo" soffiava pure lì, a Cuba, in uno degli ultimi avamposti comunisti rimasti al mondo.

 

Dal viaggio di Wojtyla, la Chiesa cattolica cubana ottenne una doppia legittimazione: come portavoce dell'opposizione politica, ma allo stesso tempo come interlocutrice del regime, con una libertà di movimento e di parola impensabili prima di allora.

Sugli oltre 11 milioni di abitanti, il 66% si professa cattolico, ed oggi la Chiesa cubana è "una Chiesa vivace e vitale", secondo la definizione del suo cardinale primate Jaime Ortega.

 

Bertone è già stato a Cuba due anni fa, come arcivescovo di Genova e , in quell'occasione, ebbe un lungo colloquio con Fidel Castro, ancora in buona salute.

 

Il leader cubano, che da ragazzo aveva studiato in una scuola di salesiani, tributò al cardinale salesiano un'accoglienza festosa e gli manifestò l'intenzione di invitare anche Benedetto XVI a Cuba.

 

"E' un papa che mi piace. E' una brava persona, l'ho capito subito guardando il suo volto, il volto di un angelo", gli confidò. Bertone gli fece presente che mentre Giovanni Paolo II aveva cominciato il suo pontificato a 58 anni, Benedetto XVI ne aveva 20 di più e già in molti aspettavano una sua visita.

 

La questione di un invito potrebbe di nuovo essere posta a Bertone, divenuto nel frattempo segretario di Stato vaticano: stavolta però non dal lider maximo, ormai debilitato, ma dal fratello e presidente "facente funzioni" Raul Castro.

 

Su tutto ciò, in Vaticano, al momento le bocche sono cucite.