Cuba ha denunciato il Piano

Bush di annessione

 

 

Ginevra 30 marzo 2007 -  www.granma.cu (PL)

 

Cuba ha denunciato nella riunione generale del Consiglio dei Diritti Umani – CDH - la rapida applicazione da parte degli USA del detto Piano Bush per l’annessione dell’Isola.

 

Il delegato cubano Rodolfo Reyes ha detto che questo rappresenta un rafforzamento della politica di ostilità, aggressione e blocco applicata dall’attuale amministrazione nordamericana.

 

Si tratta di un’aggressione programmata e indirizzata alla distruzione dell’ordine costituzionale scelto dal popolo cubano e del ristabilimento di un regime di controllo neocoloniale imposto a Cuba nel 1902.

"Il proposito è accelerare quel che chiamano un cambio di regime nell’Isola e tra i vari compiti strategici appaiono l’incremento del reclutamento, delle organizzazioni e dei finanziamenti per i mercenari dalla politica anticubana".

 

Reyes ha segnalato come strumenti per l’applicazione di questo progetto degli USA, la promozione di campagne politico-diplomatiche contro Cuba in distinti Forum. compreso lo stesso Consiglio dei Diritti Umani.

 

Gli Stati Uniti finanziano e impegnano attori internazionali, come le dette Organizzazioni non Governative - ONG’s- Liberale Internazionale e Internazionale Democratica di Centro, contattate per accreditare nel CDH i mercenari della mafia terroristica di Miami.

 

Inoltre si utilizzano misure per rafforzare le azioni del blocco e della guerra economica per – dicono - realizzare il piano di successione del regime e si indicano i compiti da svolgere ai governi marionetta.

 

Reyes ha spiegato che nel luglio del 2006 è apparsa molto evidente l’intenzione aggressiva del Piano, che definisce "segrete" molte misure previste e aggiunge "ragioni di sicurezza nazionale" con la "necessità di garantirne l’effettiva applicazione".

 

Gli Stati Uniti restano così con le mani libere per l’esecuzione delle più sporche disposizioni contro il popolo cubano e la storia è une testimone molto eloquente di questo genere di "azioni segrete", che comprendono l’aggressione militare e i tentativi di assassinio del Presidente di Cuba.

 

Le agenzie federali si sommano per perfezionare l’applicazione del blocco e portare al massimo il suo effetto extra territoriale, con l’appoggio della guerra mediale e l’approvazione di 80 milioni di dollari addizionali per il biennio in corso e altri 20, annualmente, a partire dal 2008.

 

Il diplomatico cubano ha ricordato che si vorrebbero restituire le proprietà nazionalizzate alle corporazioni transanzionali nordamericane e rappresentanti di una vecchia oligarchia creola, quasi sempre di cittadinanza statunitense.

 

"Si sbaglia chi pretende da Washington o da Miami, di far rivivere a Cuba un passato di sfruttamento, di disoccupazione e di sfrattati... si sbagliano se pensano che questo sarà possibile senza affrontare una lotta di resistenza di milioni di cubani, sino all’ultima goccia di sangue" ha ricordato Reyes all’auditorio.