Fidel Castro si è mantenuto al corrente

 telefonicamente della visita di Chávez ad Haiti

 

14 marzo 2007 - www.granma.cu (RHC)

     

 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, è partito martedì da Haiti, dove è stato acclamato da una folla che ha inveito contro il presidente degli USA, George W. Bush, che sta visitando altri paesi latinoamericani.

 

Chávez, proveniente dalla Giamaica, è arrivato nella capitale haitiana Porto Principe, dove si è riunito con il presidente René Preval e ha ricevuto almeno quattro chiamate telefoniche da parte del presidente di Cuba, Fidel Castro, che si è mantenuto al corrente dello sviluppo dell’incontro ad Haiti.

 

Chávez, che ha nuovamente attaccato Bush, ha visitato Porto Principe nell’ambito di un giro di visite che lo ha portato in Argentina, Bolivia e Nicaragua. Anche Il capo della Casa Bianca ha iniziato una settimana fa una serie di visite iniziata in Brasile e proseguita in Uruguay, Colombia e Guatemala, che terminerà mercoledì in Messico.

 

Il presidente venezuelano, che indossava la camicia rossa, è stato ricevuto da Preval all’Aeroporto Toussaint Louverture. Il capo dello Stato haitiano era accompagnato dal ministro degli Esteri, Raynald Clerisme.

 

Il leader bolivariano è stato accolto al suo arrivo da diverse migliaia di persone con ovazioni e grida di "Viva Chávez, abbasso Bush". La folla lo ha seguito con entusiasmo fin dai primi momenti della sua visita, quando si è recato nella zona d’aviazione per visitare alcune opere finanziate con l’aiuto di Caracas.

 

Il presidente venezuelano, dopo aver depositato un omaggio floreale di fronte alla statua di Simon Bolívar, ha ringraziato per la sua accoglienza il popolo haitiano, che ha definito "eroico" e "vessato", dichiarandosi emozionato per il ricevimento riservatogli dalla folla.

 

Il governante venezuelano ha ricordato l’aiuto prestato da Haiti al ‘Libertador’ Simón Bolívar all’epoca dell’Indipendenza del Venezuela e di altri paesi andini, all’inizio del XIX secolo e ha detto che il popolo haitiano sta lavorando "da 500 anni alla costruzione della sua stessa storia".

 

Chávez, Preval ed Esteban Lazo, membro del Buró Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, hanno successivamente offerto una conferenza stampa, nella quale il presidente del paese sudamericano ha assicurato di aver constatato l’esistenza di una "nuova ondata" che sta attraversando l’America Latina, riferendosi alla risposta popolare al suo giro di visite.

 

Chávez ha manifestato che "Bush rappresenta l’impero più assassino, omicida e colonialista che abbia conosciuto la storia", mentre la rivoluzione bolivariana da lui promossa è un movimento di "fratellanza, liberazione ed emancipazione dei popoli".

 

Il presidente venezuelano ha negato che esista "uno scontro di tipo personale" con Bush ed ha collocato la controversia sul piano delle idee.

 

Preval ha reso noto che è stato raggiunto un accordo per mezzo del quale verrà aumentato da 7.000 a 14.000 il numero quotidiano di barili di greggio che verranno forniti ad Haiti dall’impresa statale Petroleos de Venezuela (PDVSA).

 

Preval ha messo in risalto che Haiti ha ricevuto dal Venezuela tre milioni di dollari per l’acquisto di attrezzature destinate ai servizi di raccolta dei rifiuti.

 

Secondo il presidente haitiano è stata accordata la costruzione di tre centrali elettriche finanziate dal Venezuela, che permetteranno di aumentare di 100 megawatt la produzione nazionale.

 

Il governo venezuelano ha annunciato recentemente la creazione di un fondo umanitario di 20 milioni di dollari a favore di Haiti, il paese più povero del continente.

 

Haiti è firmataria dell’accordo Petrocaribe dal 14 maggio 2006, data d’insediamento di Preval. Attraverso il detto accordo il Venezuela fornisce petrolio a prezzi di favore a diverse nazioni caraibiche.

 

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Fidel conversa con Chávez e Préval
● Conversazione telefonica del Comandante in Capo Fidel Castro con i presidenti Hugo Chávez e René Préval del 12 marzo 2007 (ore 19.37)

 

 

COMANDANTE IN CAPO: Come stai, Yilliam?

YILLIAM JIMÉNEZ (Viceministra degli Esteri): Bene e lei? Qui con me c’è il presidente Chávez che vuole parlare con lei. Un momento, comandante.

COMANDANTE IN CAPO: Senz’altro.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Perchè mi interrompi, se sto parlando qui con la Ministra dell’Industria di Haiti...? Mi stai interrompendo qui...

COMANDANTE IN CAPO: Perchè sono un ficcanaso.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Sei sempre stato un impiccione. Sei tu il colpevole della rivoluzione di tutta questa gente nelle strade.

Viva Fidel! (Si ascoltano esclamazioni di "Viva!")

 

COMANDANTE IN CAPO: Tutto quel che ti dico raccontalo a tutti. Bene, sto vedendo tutto...

PRESIDENTE CHÁVEZ (ride): Che gli racconto?

COMANDANTE IN CAPO: Stavo vedendo tutto e mi hanno detto che ad Haiti è stato un ciclone.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Un ciclone. Qui è un ciclone!

COMANDANTE IN CAPO: Un mare di gente...

PRESIDENTE CHÁVEZ: Purtroppo non possiamo ancora andare in diretta; non abbiamo potuto mandare in onda in diretta le immagini. Sono registrate e le trasmetteremo domani.

COMANDANTE IN CAPO: Spero che qualcuno le mandi in onda, perchè è un crimine che ci siamo persi tutto questo.

PRESIDENTE CHÁVEZ: È un peccato, ma domani dovranno essere trasmesse dal Canale 8 e da Telesur. Le abbiamo registrate tutte.

Come stai?

 

COMANDANTE IN CAPO: Io molto bene. Ho seguito tutto da vicino. Non mi sono perso un discorso di nessuno degli atti: Argentina, Bolivia, Nicaragua, Giamaica e adesso sto aspettando... perchè ho visto alcune cose di lì e a me pare tutto realmente impressionante.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Tutti qui sono in attesa, guardando me ed il telefono. Purtroppo il telefono non ha altoparlante, perchè tutti vorrebbero ascoltare la tua voce tonante. Hai una voce di una forza che non ho mai udito prima. Mai, Fidel...

COMANDANTE IN CAPO: Questa non è per tutti i giorni, ma per parlare con voi.

Stamattina è venuto Gabo a farmi visita. È qui.

 

PRESIDENTE CHÁVEZ: Ah! Lo stavo chiamando. Non sono riuscito a parlare con lui.

COMANDANTE IN CAPO: L’altro giorno ho ascoltato il tuo discorso pieno di elogi per lui, molto generoso e molto buono.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Sai quanto gli vogliamo bene. Ti ha già raggiunto: 80 anni. Aspettami che arrivo anch’io, mi mancano solo 28 anni. Tu mi aspetti!

COMANDANTE IN CAPO: Dal confronto esco sconfitto per ko (ride).

PRESIDENTE CHÁVEZ: Fidel, qui siamo nella casa del Governo, nel Palazzo. Sembra la Casa Bianca (si ascoltano risate)... Dicendo questo non voglio offendere Préval. È qui accanto a me, ma siamo circondati.

Vado ad affacciarmi al balcone perchè tu possa ascoltare il rumoreggiare della gente. Ci hanno circondato. Vediamo se li senti....Lì fuori c’è una moltitudine, oltre le recinzioni! (Esclama: Hey! Hey!). Ascolta, ascolta (Esclama: Viva Fidel!).

C’è una folla! Stanno per prendere il Palazzo. Lazo sta resistendo qui dalle due del pomeriggio. Che gli dico a questa gente, Fidel? Che gli dico? Che messaggio ci mandi oggi? Qui c’è Préval.

 

COMANDANTE IN CAPO: Passamelo, passamelo.

PRESIDENTE PRÉVAL: Comandante in Capo...

COMANDANTE IN CAPO: Pronto...

PRESIDENTE PRÉVAL: Buongiorno Comandante.

COMANDANTE IN CAPO: Mi ero dimenticato che il tuo spagnolo è perfetto. Come stai, Préval?

PRESIDENTE PRÉVAL (ride): Bene, bene. Sono contento di essere qui con Martha, Lazo e Chávez.

COMANDANTE IN CAPO: Mi hanno detto che oggi è un gran giorno, che c’è una folla enorme nelle strade, che si sono mescolati con voi.

PRESIDENTE PRÉVAL: È quasi una rivoluzione qui. È colpa tua.

COMANDANTE IN CAPO: Siete voi che vi siete moltiplicati.

PRESIDENTE PRÉVAL: Il maestro...

COMANDANTE IN CAPO: Préval, siete voi che vi siete moltiplicati. C’è un gran popolo lì, molto battagliero, molto lavoratore. Io sto aspettando le riprese dirette della televisione per poterli vedere.

PRESIDENTE PRÉVAL: È stato un piacere parlare con te.

COMANDANTE IN CAPO: Ti sono molto grato di avermi dato l’opportunità di salutarti in un giorno come oggi, che è di fratellanza ed unione, come dice Chávez.

PRESIDENTE PRÉVAL: Si.

COMANDANTE IN CAPO: E lì c’è Lazo, che giustamente è molto entusiasta.

Bene. Molte congratulazioni, Préval.

 

PRESIDENTE PRÉVAL: Bene Comandante, arrivederci.

COMANDANTE IN CAPO: Bene. Salutami gli haitiani...

PRESIDENTE CHÁVEZ: Siamo qui Fidel. Dimmi.

COMANDANTE IN CAPO: Volevo dire a Préval: saluta gli haitiani, congratulazioni per questa grande giornata, giornata d’unità e che possono contare sui loro fratelli venezuelani – bene, io non devo parlare a nome tuo –, sui loro fratelli cubani...

PRESIDENTE CHÁVEZ: Chiaro che puoi parlare. Venezuelani e cubani, puoi parlare a nome mio

COMANDANTE IN CAPO: Ti ho sentito ma non mi azzardo (ride)...Che possono contare su tutto il nostro sostegno e che siamo felici di stare lì assieme a voi. Siamo felici che il compagno Lazo sia lì, perchè lui è un super entusiasta della lotta nei Caraibi. Sto aspettando la ghirlanda che mi dovevi tirare dall’aereo.

PRESIDENTE CHÁVEZ (Ride): Ascoltate: io ho detto a Fidel che gli avrei lanciato una ghirlanda e lui è lì che l’aspetta. Te la porterò di persona quando mi daranno semaforo verde.

COMANDANTE IN CAPO: Si.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Ho la ghirlanda ed alcuni regali che ti hanno mandato dall’Argentina. Ti hanno mandato un regalo anche da Bolivia, Nicaragua, Giamaica. Tutti ti abbracciano. Ed io dico a tutti la verità: che ti stai ristabilendo e che continueremo ad avanzare.

COMANDANTE IN CAPO: Sicuro. E ti dico ancora una volta che i tuoi discorsi sono stati brillanti. È una battaglia vinta alla grande, davvero.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Grazie fratello. Molte grazie Fidel.

COMANDANTE IN CAPO: Lo sforzo che hai fatto passerà alla storia. Aver visitato in così poco tempo così tanti paesi, sfidando rischi, sfidando la fatica, sfidando tutto. Ti meriti il più forte degli abbracci. È quello che penso.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Quel che sto cercando di fare, assieme a tutto questo gruppo di compagni, è seguire il tuo esempio.

COMANDANTE IN CAPO: Abbiamo fatto alcune piccole cose. Loro ti potranno informare. Lazo ti può informare, Yilliam ti può informare.

PRESIDENTE CHÁVEZ: D’accordo.

COMANDANTE IN CAPO: C’è un buon numero di studenti haitiani di Medicina che stanno lavorando e anche medici cubani.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Abbiamo visto adesso i medici cubani nella Piazza Bolívar.

COMANDANTE IN CAPO: Puoi contare su tutta questa forza.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Si, dobbiamo potenziare quello di cui disponiamo ad un livello più alto, occorre costruire rapidamente alcune abitazioni, sostituire le capanne con abitazioni, mettere l’acqua, l’energia elettrica.

Stavo dicendo a René che potremmo ripetere quel che abbiamo fatto col Fronte Miranda. Qui ci sono molti giovani in strada. Fidel, come sai il 90% sono giovani. Un Fronte Miranda qui, Fronte Petión, non so come chiamarlo, lavoratori sociali per organizzare questa forza. È una bomba atomica quel che c’è qui. Non avevo mai visto una cosa così. L’ho detto a René. Vidi qualcosa di simile solo quando uscii dal carcere, la gente che correva dietro alle automobili, cadeva. Non avevo mai visto una cosa simile in tutti questi anni, di una tale forza e dimensione.

 

COMANDANTE IN CAPO: Ciò costituirà un incoraggiamento molto importante per te, nella lotta che stai portando avanti.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Sicuramente.

COMANDANTE IN CAPO: Oggi non verrà trasmesso niente?

PRESIDENTE CHÁVEZ (Rivolto a William Lara, Ministro dell’Informazione e delle Comunicazioni): William, come possiamo fare a trasmettere oggi? Perchè non mandi un aereo? Inventiamo qualcosa! Non possiamo aspettare domani. Quanto tempo è necessario da qui a Caracas, un piccolo aereo...? (Gli rispondono un’ora e mezzo). Un’ora e mezzo, Fidel. Manca un quarto d’ora alle 19. Alle 23, William, dobbiamo far andare in onda le prime immagini.

Oggi è il compleanno di María Gabriela. Devo arrivare prima di Mezzanotte per affettare la torta alla mia ragazza. Tu sai come amo queste ragazze e questi ragazzi...

 

COMANDANTE IN CAPO: Pensi di tornare oggi stesso?

PRESIDENTE CHÁVEZ: Si, vado. Ho promesso a María di arrivare a Mezzanotte per affettare la torta.

COMANDANTE IN CAPO: Bene, in ogni modo arriverai con qualche ora di ritardo. Qui con l’ora legale mancano quindici minuti alle 20.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Qui ne mancano quindici alle 19.

COMANDANTE IN CAPO: È ancora giorno lì? Dev’essere già notte.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Qui il cielo è già oscuro. Sai che ti dico Fidel? Non ero mai venuto ad Haiti e mi ha impressionato la bellezza dell’isola, l’acqua, le coste, le spiagge e l’immensità di questa bella città. È una città affascinante e gigantesca, estesa, come sai, su questa pianura ai piedi della montagna. Bella questa città! Qui c’è un potenziale molto grande, Fidel.

Ho detto proprio adesso a René che è importante che si incorpori all’ALBA immediatamente e facciamo la cerimonia quando sei pronto, Fidel. Evo ha mandato a dire che lui vuole che la facciamo in aprile per incorporare alcuni paesi caraibici e con Préval incorporato nell’ALBA attiviamo il fondo, quello sulle case e tutto ciò che stiamo facendo noi due.

 

COMANDANTE IN CAPO: È una pagina inedita della storia quel che sta avvenendo in questo momento.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Si, è un peccato che tu non sia qui...ma vedrai stanotte alcune immagini e Lazo ti racconterà. Adesso andiamo a riunirci per rivedere i diversi temi.

COMANDANTE IN CAPO: Per lo meno mi immagino, uso l’immaginazione per vederlo tutto.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Si.

COMANDANTE IN CAPO: Bene, Hugo, non voglio rubare più tempo.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Tu sai che non ci rubi mai il tempo.

COMANDANTE IN CAPO: Un milione di congratulazioni!

PRESIDENTE CHÁVEZ: Facciamo un applauso a Fidel! (Si ascoltano gli applausi dei presenti). Viva Fidel! (Esclamazioni di: "Viva!" e applausi)

 

COMANDANTE IN CAPO: Auguri a María.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Abbraccerò María da parte tua. Si, glielo dirò. Fidel, a nome di milioni e milioni ti diciamo: Compagno, Fino alla Vittoria...! (Si ascoltano esclamazioni di Sempre!)

 

COMANDANTE IN CAPO: Fino alla vittoria sempre!

PRESIDENTE CHÁVEZ: Socialismo o... (Si ascoltano esclamazioni di: "Morte!") Patria o... (Si ascoltano esclamazioni di "Morte!")

 

COMANDANTE IN CAPO (Ride): Socialismo o morte! Rido perchè sto copiando la tua parola d’ordine.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Vinceremo!

COMANDANTE IN CAPO: Vinceremo! OK...

 

PRESIDENTE CHÁVEZ: Ci vediamo presto...

COMANDANTE IN CAPO: OK. A presto.

PRESIDENTE CHÁVEZ: Un abbraccio, fratello.

COMANDANTE IN CAPO: Un abbraccio.

PRESIDENTE CHÁVEZ: A presto, un abbraccio.