14 novembre '07 - A.Carboni www.corriere.it

 

GUANTANAMO

Presenti anche indicazioni su come manipolare psicologicamente i detenuti

Divieti, premi e tecniche di intimidazione: finiscono online i segreti

Su WikiLeaks il manuale di comportamento per il personale addetto al campo di prigionia Usa a Cuba

 

 

Si intitola «Camp Delta Standard Operating Procedures» ed è il manuale in cui le forze militari statunitensi hanno appuntato e descritto in modo dettagliato tutte le procedure relative alle attività svolte all'interno del campo di detenzione di Guantanamo Bay.

 

WIKILEAKS – Incredibilmente, tale documento è visibile in rete, ma non certo grazie a un visto di pubblicazione accordato dalle autorità USA, bensì per merito di un internauta che mercoledì scorso lo ha postato su WikiLeaks, il sito collaborativo (in stile wiki, appunto) sulle cui pagine gli utenti del web raccolgono (in modo anonimo) le informazioni e i documenti che in qualche modo sono trapelati dagli archivi più o meno segreti di tutto il mondo.

 

SGUARDO PROIBITO – Nella prima pagina del manuale (datato 27 marzo 2003) compare infatti la dicitura «Unclassified//For Official Use Only», intesa a vietarne la lettura da parte di persone non autorizzate, pur riconoscendo che non si tratta di informazioni segrete. Ma di certo non destinate a essere pubblicate online. Tramite WikiLeaks, però, le 238 pagine di cui si compone l'incartamento – lo stesso che nel 2003 l'American Civil Liberties Union (ACLU) aveva chiesto in visione, peraltro senza successo – possono essere sfogliate da chiunque lo desideri. Il Camp Delta Standard Operating Procedures permette quindi di dare uno sguardo all'interno della contestata istituzione in cui a partire dal 2002 gli Stati Uniti hanno imprigionato centinaia di sospetti terroristi, e farsi finalmente un'idea più precisa di quanto accadeva quotidianamente in quelle stanze.

 

I CONTENUTI – E così ecco che è possibile visionare le piante in scala delle prigioni, o l'elenco dettagliato dei generi di conforto straordinari (come la carta igienica, per esempio) che possono essere dati «in premio» ai detenuti, o – ancora – le istruzioni su come manipolare psicologicamente i prigionieri e su come gestire uno sciopero della fame. Un'apposita sezione spiega alle guardie come intimidire i detenuti utilizzando i cani, esattamente come avveniva ad Abu Ghraib. Come riferisce la webzine Wired, il direttore del programma ACLU per i Diritti Umani, Jamil Dakwar, dopo aver preso visione del manuale ha dichiarato di essere rimasto colpito dal modo dettagliato con cui è stato regolamentato ogni più piccolo aspetto della vita in condizioni di restrizione: dalle procedure di accoglienza dei prigionieri, a quelle per la rasatura, fino a quelle di sepoltura dei deceduti.

 

I PRIGIONIERI - Tuttavia, ciò che più ha inquietato Dawkar, sono le pagine in cui vengono fornite istruzioni circa le procedure di classificazione dei prigionieri ai fini delle ispezioni della Croce Rossa Internazionale. Il manuale prevede quattro livelli di «visibilità» del detenuto di cui la Croce Rossa chiede notizie: «Unrestricted Access» significa che le informazioni sul prigioniero non sono soggette a limitazioni, «Restricted Access» prevede esclusivamente la possibilità di richiedere brevi informazioni sul suo stato di salute, «Visual Access» consente solo l'osservazione delle condizioni fisiche del soggeto. Infine, l'ultimo livello, «No Access», non ammette alcun contatto tra il detenuto e i rappresentanti della Croce Rossa. Il Pentagono non ha commentato.