10 marzo 2007 - www.granma.cu (PL)

 

Cuba: denuncia: il pericolo è la mera

esistenza delle armi nucleari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Cuba ha denunciato il pericolo per la pace e la sicurezza internazionali costituta dall’esistenza delle armi nucleari che superano le 32.300, 12.000 pronte per essere usate immediatamente.

 

La sola esistenza delle armi nucleari e delle dottrine che prescrivono il possesso e l’uso di queste, costituisce un pericolo per la pace e la sicurezza internazionale, ha detto Rodrigo Malmierca, ambasciatore permanente di Cuba nelle Nazioni Unite.

 

Intervenendo all’inizio del dibattito generale della commissione sul disarmo della ONU, Malmierca ha segnalato che per questo Cuba riafferma la storica posizione del movimento dei Paesi non Allineati, MNOAL, che pone il disarmo nucleare come prima e più alta priorità nella sfera del disarmo.

 

Gli Stati che possiedono armi nucleari hanno l’obbligo giuridico non solo di fomentare, ma anche di concludere negoziati indirizzati al disarmo nucleare completo con uno stretto ed effettivo sistema di verifica internazionale.

 

Il diplomatico ha aggiunto che Cuba condanna le pretese di alcuni d’ignorare e minimizzare la rilevanza del disarmo nucleare, per imporre al suo posto una messa a fuoco di proliferazione non selettiva.

 

Malmierca ha sottolineato che questa messa a fuoco non considera che il problema non radica solo nell’esistenza delle armi nucleari, ma nella buona o cattiva condotta di chi le possiede.

 

"Non si può fare un applicazione selettiva del Trattato di Non Proliferazione - TNP - perchè gli obblighi contratti in materia di disarmo nucleare e l’uso pacifico dell’energia nucleare non possono continuare ad essere relegati nell’ambito di questo trattato", ha detto

 

L’ambasciatore ha reiterato l’appoggio al diritto inalienabile degli Stati all’uso pacifico dell’energia nucleare, osservando strettamente gli impegni contratti in virtù del TNP.

 

"Noi crediamo che la priorità debba andare a uno strumento mondiale, incondizionato, giuridicamente vincolante delle garanzie di sicurezza per gli Stati che non dispongono di armi nucleari. Esiste anche la preoccupazione per lo scarso interesse mostrato l’anno scorso da alcune delegazioni nella volontà di fare passi avanti concreti con il gruppo di lavoro incaricato e le raccomandazioni per ottenere il disarmo nucleare e la non proliferazione.

 

Speriamo sinceramente di esserci sbagliati a questo proposito e che nell’attuale periodo di sessioni tutti dimostrino la volontà politica necessaria per avanzare".

 

L’ambasciatore cubano ha riaffermato che a proposito del tema "Misure pratiche di fomento della fiducia nella sfera delle armi convenzionali", Cuba appoggia queste misure come un modo di rafforzare la pace e la sicurezza internazionali.

 

Queste misure devono rispettare pienamente i principi e i propositi della Carta della ONU, dato che per la loro natura volontaria non possono essere imposti.

 

Malmierca ha commentato che il consenso è condizione di base per il successo e che non esiste una ricetta unica: per far sì che le misure siano davvero efficaci, devono rispondere a situazioni specifiche del paese o della regione in questione.

 

"L’Isola di Cuba, ha detto, considera che il continuo incremento delle spese militari a livello mondiale, che superano i mille milioni di milioni di dollari, è un fattore che da solo crea un clima di sfiducia e legittima preoccupazione internazionale. Un solo paese, ha dichiarato, spende in armi tanto quanto il resto del mondo.

 

Cuba popone di creare un fondo gestito dalle Nazioni Unite al quale si destini almeno la metà delle attuali spese militari, per attendere le necessità dello sviluppo economico e sociale dei paesi in via di sviluppo.